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Glutammato e recettori
"Eccitotossine:
i sapori pericolosi per la salute" di Marcello Pamio, pag. 40
Ordina
Il glutammato o acido
glutammico, da un punto di vista nutrizionale è un amminoacido definito
“non essenziale”, poiché
può essere sintetizzato dall'organismo stesso, dal punto di vista
biochimico svolge un ruolo fondamentale nel metabolismo cellulare.
Negli alimenti, l'acido glutammico può essere presente in due forme:
quella “legata” (ad altri
aminoacidi) che contribuisce alla costruzione delle proteine, ed è
quella più consistente, e quella “libera”
come singolo aminoacido, quasi irrisoria.
Alcuni recenti studi hanno dimostrato che il
glutammato presente nei cibi è la principale fonte di energia
dell'intestino e che la sensazione di fame vorace è determinata proprio
dalla presenza di questo aminoacido.
Del
glutammato ingerito, solo una piccola percentuale viene assorbita dal
corpo, il resto deve essere in qualche modo eliminato, con un dispendio
energetico non indifferente! Ma non sempre si riesce a sbarazzarsi
completamente del glutammato superfluo…
Introducendo
con l’alimentazione una eccitotossina come il glutammato o l’aspartato,
i loro livelli nel sangue aumentano da 20 fino a 40 volte.
Questo eccesso, oltre a stimolare tutti i recettori del corpo può
creare serie problematiche alla salute.
Per capire questo meccanismo dobbiamo sapere che tutti i nostri organi
(cervello, cuore, intestino, fegato, ecc.), hanno dei recettori
specifici per il glutammato, perfino la barriera emato-encefalica del
cervello.
Polmoni,
ovaie, apparati di riproduzione e anche lo stesso sperma, le ghiandole
adrenaliniche, le ossa e il pancreas sono controllate dai recettori del
glutammato.
Si possono immaginare i recettori come delle speciali “serrature”, e le “chiavi”
in grado di aprirle sarebbero alcune sostanze chimiche come appunto il
glutammato e l’aspartato.
La barriera emato-encefalica, la cui funzione vitale è quella di
proteggere il cervello da elementi nocivi esterni, è da sempre
considerata una barriera insuperabile: una serratura inespugnabile.
Ma questo purtroppo non corrisponde al vero, perché tale barriera
possiede recettori (serrature) all’interno e anche all’esterno della
stessa, e quando arriva la chiave (glutammato e/o aspartato), queste “serrature
chimiche” si aprono, schiudendo pericolosamente la porta a
qualsivoglia sostanza tossica come i metalli pesanti, e non solo.
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aperture di questa barriera sono associate a patologie degenerative come
i morbi di Parkinson, Huntington e Alzheimer (demenza senile), o
comportamentali come il deficit di attenzione (A.D.D.), l’iperattività
(A.D.H.D.), la sclerosi laterale, ecc.
I problemi non finiscono qua: assumendo con l’alimentazione un eccesso
di glutammato, questo viene trasportato dal sangue in tutto il corpo,
andando a stimolare tutti gli organi che hanno proprio quei recettori.
Capita che alcune persone dopo l’ingestione di queste sostanze hanno
forti scariche di diarrea, proprio perché il glutammato stimola in
questo caso i recettori che si trovano nell’esofago e
nell’intestino. Altre persone invece, possono sviluppare la sindrome
del colon irritabile e, se soffrono di reflusso esofageo, questo può
peggiorare di molto.
Quando il
fenomeno interessa il sistema cardiocircolatorio e in particolare il
cuore, si possono scatenare infarti anche letali. Tutto l’intero
sistema di conduzione del cuore è pieno di ogni sorta di recettori del
glutammato!
Questa potrebbe essere una spiegazione del perché gli infarti sono in
crescita esponenziale, sia tra persone giovani che tra sportivi.
La medicina ufficiale, come sempre
non è in grado di spiegare questa vera e propria pandemia, mentre il
neurochirurgo americano Russell Blaylock, ha le idee molto chiare in
proposito.
La sua esperienza lo ha convinto a denunciare pubblicamente che quello
che accomuna tutti questi casi, e cioè gli infarti tra giovani e
sportivi, è un basso livello di magnesio nelle cellule e un alto
livello di eccitotossine.
Quando il magnesio nel sangue è basso, i recettori del glutammato
diventano ipersensibili e quindi le persone - specie gli atleti che non
sopperiscono tale carenza dovuta ad un eccessivo sforzo fisico mediante
una alimentazione sana - possono avere infarti improvvisi anche letali.
Riferendosi agli sportivi, il dottor Blaylock dice che: “se mangiano o bevono qualcosa
che contiene glutammato (una diet-coke prima di allenarsi per esempio),
si produce una iperattività cardiaca e potrebbero morire di infarto.
L’infarto improvviso è dovuto a due cose: aritmia, molto più
diffusa, e spasmi delle coronarie. Entrambe le cose potrebbero essere
provocate dal glutammato”.[1]
I medici non
conoscono i recettori del glutammato lungo tutto il condotto elettrico
del cuore e nel suo muscolo.
Vi sono nel mondo occidentale milioni di persone che soffrendo di
aritmia hanno cambiato il proprio stile di vita, ma nessuno dice loro di
evitare glutammato e aspartame, che sono la maggior fonte di
sovraccarico cardiaco! Nessuno glielo dice perché soprattutto i medici
non prendono in considerazione questo serio problema.
Tutto quello appena detto per il glutammato vale anche per l’aspartato,
che si trova principalmente nello zucchero chiamato aspartame, contenuto
purtroppo in oltre 6000 prodotti alimentari diversi.
Il
glutammato, come abbiamo visto prima, è presente in molti alimenti
proteici come carni, salumi, uova, pesce, verdure, cereali, formaggi
stagionati, ma anche in prodotti come glutammato monosodico (M.S.G. il
comune dado per brodi), estratto di lievito, proteine vegetali
idrolizzate, sodio caseinato, calcio caseinato, salse, cibi surgelati,
prodotti da forno, piatti pronti, snack, maionese, ecc.
Spesso è presente nell’estratto di malto, brodo, condimenti e salse,
mentre non è mai contenuto negli enzimi.
Un altro tassello importante per comprendere meglio il quadro generale
sono le scoperte fatte nel 1989 dal dottor R.C. Henneberry e colleghi, i
quali hanno dimostrato che se i neuroni sono deficitari di energia,
diventano ipersensibili agli effetti tossici del glutammato e delle
altre eccitotossine[2].
Usando
neuroni dei cervelletto e cervello, i ricercatori hanno constatato che,
quando i livelli di magnesio e glucosio erano correttamente presenti, il
glutammato anche a livelli alti non causava la morte cellulare.
Viceversa, quando il magnesio era scarso, anche piccolissime dosi di
eccitotossine, erano in grado di uccidere i neuroni.
Questa scoperta, fatta oltre vent’anni fa, è estremamente importante
per cercare di evitare i danni delle tossine.
Nel capitolo successivo vedremo come il magnesio aiuta i “canali del calcio” a chiudersi e quindi a proteggere le cellule.
La cosa importante da ricordare è che
il magnesio offre una considerabile protezione contro le eccitotossine,
e questa protezione si riduce ulteriormente quando il livello di energia
del cervello è basso…
(…)