Questo articolo è stato tratto dall’ultimo bellissimo libro dell’amico giornalista e scrittore Maurizio Blondet: “Cretinismo scientifico e sterminio dell’umanità”, edito da Effedieffe.
Dal riscaldamento
globale alla dittatura mondialista
Global warming o global freezing?
Marcello
Pamio – 11 agosto 2013
Il termine
Global Warming è un neologismo entrato nel vocabolario della lingua
italiana, a tal punto che lo stanno insegnando nei libri di scuola fin
dalle elementari.
Tutti, soprattutto i più piccoli, devono sapere che il problema più
impellente al mondo è il riscaldamento.
L’immensa grancassa dei mezzi di comunicazione di media, e quindi dei
poteri forti che li gestisce e controlla, sta allarmando il mondo intero
del pericolo mortale del riscaldamento globale, attribuendone la causa
all’uomo.
Come mai?
Il riscaldamento
del clima è un fatto e nessuno lo mette in discussione - anche se poi
vedremo che le cose non stanno proprio così’ - ma da questo affermare
che è solamente l’attività umana la causa, ce ne passa di acqua sotto il
ponte.
La storia per fortuna viene in aiuto: nella Francia del 1719, una
canicola eccezionale fece morire oltre 450 mila persone.
Entro il 2070
si scioglieranno i ghiacciai
Questo
è uno dei tanti titoli pubblicati a caratteri cubitali e ripreso dai
media maistream di tutto il mondo. Non abbiamo scampo, si stanno
sciogliendo i ghiacciai e finiremo sommersi dalle acque o cotti dal
calore del sole.
I ghiacciai alpini si stanno liquefacendo, come pure la calotta polare,
si restringe la Groenlandia, i mari si alzano, ecc.
Colpa ovviamente dell’uomo!
Le previsioni sono infauste, per non dire apocalittiche: dove fa caldo
farà caldissimo, e dove fa freddo avremo una glaciazione tipo Siberia.
In più spariranno molte città costiere.
Tutto questo tra il 2010 e il 2020.
Non tutti sanno però che l’ambientalismo catastrofico è mosso da
interessi costituiti potentissimi e dall’ideologia della “crescita
zero”, ed è teleguidato direttamente dalle fondazioni Rockefeller…
La Corrente del
Golfo
Ad
essere in questione è la Corrente del Golfo che porta l’acqua riscaldata
nel Golfo del Messico verso nord, rendendo mite il clima del Nord
America e dell’Europa settentrionale ed evitando che siano coperte dai
ghiacci.
Quando la Corrente, che nel suo percorso da sud scorre in superficie,
arriva alle estreme latitudini nord, si raffredda e diventa più densa,
quindi sprofonda e nel fondo oceanico ripercorre all’inverso la sua
rotta, tornando verso l’Equatore. Qui si riscalda, risale in superficie
e riprende la rotta verso nord. E’ questo il motore che esenta
l’Inghilterra, nonostante la sua alta latitudine dal clima che domina il
Mar Baltico siberiano. Da un po’ di tempo però questo motore perde
colpi. La causa: lo scioglimento dei ghiacciai dell’Artide: l’acqua
dolce diluisce la salinità della corrente e ciò impedisce che nella
rotta di ritorno essa sprofondi completamente.
Rallentamenti
della Corrente sono avvenuti più volte in passato, assai prima dell’era
industriale. L’ultima nel 1300 d.C. che determinò in Europa la “piccola
era glaciale” che perdurò per due secoli.
Non solo, la corrente 8200 anni fa si fermò del tutto: l’Europa si coprì
di ghiacci spessi anche 750 metri. Le isole britanniche e il Nord
America erano dominate da un clima siberiano. Ci volle un migliaio di
anni perché le zone tornassero abitabili.
Oggi, un rapporto del Pentagono ventila la possibilità che la corrente
non solo rallenti, ma si arresti di nuovo.
Il mistero
delle gocce di acqua
Gocce
d’acqua che restano liquide a gradi sottozero: impossibile? Dovrebbero
essere cristalli di ghiaccio e invece goccioline di acqua liquida
superfredda sono state trovate nelle nubi sopra il circolo polare, lo
riferiva nel novembre la U.S. National Oceanic Atmospheric
Administration (NOAA). Quale tipo di inquinamento può mantenere
liquida l’acqua a quelle temperature, e cosa può provare questo fatto
insolito? Se una nube artica è composta da gocce liquide anziché di
cristalli ghiacciati, cambia il modo in cui riflettere, assorbe e
trasmette l’irraggiamento dalla superficie della terra. In pratica:
gocce liquide scaldano l’atmosfera artica più che cristalli di ghiaccio.
Queste nubi sembrano essere il principale dei fattori sconosciuti per
comprendere il riscaldamento globale.
Riscaldamento
interplanetario
Nel
maggio 2006 il telescopio spaziale Hubble mostrava che anche su Giove la
temperatura stava salendo: di almeno 10 gradi Fahrenheit. Tritone, la
maggior luna di Nettuno, sembra attraversare un periodo di riscaldamento
globale almeno dal 1989. Persino sul lontanissimo Plutone, la
temperatura planetaria sembra essere in aumento di 2 gradi centigradi
negli ultimi 14 anni.
Quindi se di riscaldamento dobbiamo parlare, è bene estendere il globale
a interplanetario. Ma se fosse così, allora l’attività umana non c’entra
assolutamente nulla, visto che su Plutone non vi sono fabbriche e
nemmeno automobili.
“Il Sole è al suo massimo energetico rispetto agli ultimi 60 anni e può
influire sulla temperatura del pianeta”, diceva Sami Solanki, che
dirigeva il centro di ricerca sul sistema solare al Max Plank
Institute di Gottinga.
Sole e raggi
cosmici
Un
altro fattore che conta, secondo il meteorologo e fisico Henrik
Svensmark del Danish National Space Center di Copenhagen, sarebbero i
raggi cosmici.
Cosa c’entra il sole con i raggi cosmici e come questi ultimi possono
influenzare la temperatura sul pianeta Terra? Lo scienziato ha notato
una apparente relazione da nuvolosità e quantità di raggi cosmici, ossia
il numero di particelle atomiche che colpiscono la terra provenienti
dagli spazi siderali. Il numero di queste particelle variano in
proporzione con l’attività della nostra stella.
Detto in altri
termini: una ridotta attività solare comporta una maggiore irradiazione
di raggi cosmici. Più raggi significano più nuvole in cielo, e più nubi
maggior irraggiamento solare che viene riflesso nello spazio. Risultato:
raffreddamento della Terra coperta dalle nubi. Esattamente quello che è
avvenuto per ben 2 secoli a cavallo del 1400-1500 d.C. definita “piccola
glaciazione”.
In questo periodo il sole sarebbe molto attivo e questa sua maggior
energia è in grado di spazzare via i raggi cosmici con più intensità.
Risultato: minor nuvolosità, giornate più serene e aumento del caldo.
Riscaldamento
degli oceani
Oggi ci
troviamo nella coda d’uscita dell’ultima era glaciale. L’acqua copre
oltre il 70% della superficie del pianeta. E negli oceani, intrappolato
in forma di carbonati, giace una quantità di CO2 almeno cento
volte superiore a quello atmosferico. Gli oceani lentamente che si
riscaldano, emettono gas carbonico.
Sarebbe il riscaldamento degli oceani che provoca l’aumento della CO2
e non il contrario. Si confonde la causa con l’effetto.
L’attività vulcanica e gli immensi sommovimenti che avvengono a
centinaia di chilometri sotto i nostri piedi non hanno - dicono gli
scienziati - alcuna responsabilità nel riscaldamento globale. Sono le
scoregge dei bovini che liberano nell’aria metano, le ciminiere e le
automobili.
Decine di vulcani subacquei vomitano continuamente magma incandescente e
lava alla velocità di 500 metri al secondo, ma questo non ha alcun
effetto sul clima.
Solamente sotto l’artico (Polo nord) vi è un colossale fornello di
vulcani sempre acceso la cui energia è infinitamente più potente di
tutta l’industria umana del XXI secolo.
Gli scienziati
embedded
Circa
2500 scienziati sotto egida ONU hanno giurato che la causa del
riscaldamento globale è l’uomo e solo esso.
Dall’altra parte oltre 31 mila scienziati, ancora liberi di pensare, tra
cui fisici, climatologi, meteorologi, oceanografi ed ecologisti hanno
firmato una petizione (Global Warming Petition Project) in cui
prendono pubblicamente le distanze dalla teoria del Global warming come
originato dall’industria umana: “non ci sono prove convincenti”.
La Terra infatti, si riscalda e si raffredda continuamente.
Contrordine
scienziati
Se da
una parte del mondo, nel nord, effettivamente i ghiacci si stanno
sciogliendo, e questo è sempre successo nella storia del pianeta, e
continuerà anche quando l’uomo sarà estinto, dall’altra parte del mondo,
i ghiacci stanno avanzando.
La calotta di ghiaccio dell’Antartide, diventa ogni giorno più spessa.
Da 11 anni non fa che crescere. Le nevicate in queste zone aggiungono
ogni anno 45 miliardi di tonnellate di acqua, rendendo ogni anno più
spesso il ghiacciaio di 1,8 centimetri.
L’acqua che si immobilizza sotto forma di ghiaccio in questa parte
estrema del globo è praticamente uguale a quella che va sciogliendosi in
Groenlandia.
Paradossalmente se
prendiamo come punto di partenza l’anno 1998, c’è stato un
raffreddamento della Terra, mentre prendendo come punto di partenza il
2002, il clima è in un plateau, cioè la temperatura è rimasta pressoché
piatta, e questo nonostante i livelli di CO2 siano
continuamente cresciuti. Quindi l’anidride carbonica non è direttamente
proporzionale al riscaldamento.
Circa 630 milioni di anni fa l’atmosfera era satura di gas-serra eppure
coincise con prolungati periodi glaciali. Come la mettiamo?
Lo stesso ente
ufficiale che partecipa al terrorismo climatico, I.P.C.C.
Intergovernmental Panel on Climate Change (premio nobel per la pace
con il massone Al Gore) ha dovuto ammettere che negli ultimi 8 anni la
temperatura è rimasta stabile.
Nonostante questo, l’ottobre 2008 secondo il Goddard Institute for
Space Studies (GISS), una costola della NASA, è stato il più caldo
della storia.
All’opposto, il National Oceanic and Atmospheric Administration
(NOAA) americano elencava nello stesso mese ben 63 nevicate locali e lo
posizionava al 70° posto come tepore, fra gli ultimi 114 ottobre
misurati. Chi ha ragione e chi dice il falso?
La risposta è abbastanza semplice sapendo che nel 2008 la Cina passava
l’inverno più rigido del secolo e a Baghdad si è vista cadere la prima
neve della sua storia.
Quindi i profeti del riscaldamento, venduto ai poteri forti, taroccano i
dati per far credere al mondo che le temperature stanno salendo
pericolosamente e che per questo bisogna intervenire.
La conferma è avvenuta nel novembre 2009 con lo scandalo Climategate
degli scienziati ed accademici che ammettevano, tra di loro, di falsare
i dati per confermare la teoria del riscaldamento globale. Dai server
della Climatic Research Unit (CRU) della East Anglia
University, la centrale scientifica principale dell’ideologia del
global warming, vennero infatti rubate 160 Mb di e-mail e pubblicate in
Rete. I media ovviamente ne hanno parlato pochissimo.
Da Gaia alla dittatura malthusiana
“Alla ricerca di un nuovo nemico che ci unisse, giungemmo all’idea che l’inquinamento, la minaccia del riscaldamento globale, la mancanza di acqua, la carestia e cose del genere fossero adatte”
Queste
interessanti e chiarissime parole sono tratte da una pubblicazione del
Club di Roma, un think tank globalista e tecnocratico che nel
1972 con i soldi della fondazione Agnelli e il mandato dell’Onu pubblicò
l’apocalittico libro “I limiti dello sviluppo”.
L’ambientalismo catastrofico resta la maschera, cioè il mezzo migliore
per imporre una pianificazione centralizzata dell’economia a livello
planetario.
Con la scusa del riscaldamento, della riduzione delle emissioni, del
pericolo della fine del mondo, la finanza pretende che gli Stati
intervengano nell’economia, ma nella direzione voluta dal capitalismo
terminale: imponendo un Nuovo Ordine internazionale.
Un deliberato progetto (mathusiano) di drastica e permanente riduzione
dell’attività produttiva globale, attuata e sorvegliata da un unico ente
globale dotato di tutti i mezzi di controllo e ovviamente non votato da
nessuno.
"Io ritengo che il cambiamento climatico sia una situazione grave come una guerra. Può essere necessario mettere la democrazia in sospeso per un po'. Dobbiamo avere poche persone dotate di autorità a comandare".
Ad esprimere
queste parole è stato James Ephraim Lovelock, chimico-futurologo, ex
collaboratore della NASA e artefice della Teoria di Gaia.
L'inventore del buco dell'ozono causato, secondo lui dal C.F.C., il gas
contenuto nei frigoriferi e bombolette spray (il cui brevetto della
Dupont scadeva, guarda caso, proprio quando venne scoperto il buco.
Queste sono le coincidenze della vita).
Lovelock è profondamente inserito nelle centrali di potere dell'Impero
britannico.
Eccolo qua, il
vero motivo del global warming: instaurare un governo mondiale, una vera
e propria dittatura malthusiana.
Non a caso il futurologo è membro del The Optimum Population Trust,
un think tank che promuove la riduzione della popolazione umana del
mondo. Stiamo parlando di denatalità, di decrescita umana.
Lovelock lavora in stretto accordo con John P. Holdren, un fisico
aeronautico diventato un fondamentalista della denatalità che oggi è
consigliere del presidente Obama per la scienza e la tecnologia. Questo
personaggi nel 1973 dichiarò che “la popolazione degli USA, 210
milioni, eccessiva, e che i 280 milioni del 2040 saranno intollerabili”.
Egli caldeggia candidamente la sterilizzazione forzata delle donne che
abbiamo messo al mondo un figlio o due.
Questi purtroppo non sono degli innocui e isolati pazzi, ma
rappresentano le idee che vengono promosse ogni giorno dagli organi del
governo britannico, statunitense e dell’ONU per la pianificazione
familiare.