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Giornate
luminose
Come
non sprecare le sei settimane piú luminose dell’anno, per imparare a
curare la vista utilizzando la luce naturale del sole.
Di Rishi Giovanni Gatti,
giornalista, presidente del consiglio direttivo della Associazione Vista
Perfetta
Le
sei settimane a cavallo del solstizio d’estate (21 giugno) sono
le più luminose dell’intero anno solare e non dovrebbero andare
sprecate: per guarire la vista con i metodi naturali originarî del
Dott. Bates è un imperativo categorico ritornare a essere amici
della piena luce solare nel massimo del suo splendore. Purtroppo,
nella stragrande maggioranza dei casi, ciò non può essere fatto
dall’oggi al domani, ma sono necessari alcuni giorni, o mesi,
per effettuare un percorso graduale, intelligente e individualizzato di
auto-trattamento oculare prima di poter guardare il sole di mezzogiorno
senza crearsi problemi all’occhio, anzi traendone grande beneficio. Il
guaio è che nella vita civilizzata di oggigiorno quasi tutti hanno
perso la loro abitudine al contatto naturale e salutare con la luce
solare. Riflettiamo: per quanto tempo nell’arco delle ultime
ventiquattrore o dell’ultima settimana chiunque di noi ha avuto modo
di esporre gli occhi al sole anche solo per fare una passeggiata
all’aperto? Pochissimi, quasi nessuno. Di giorno, siamo di
solito in automobile, dietro a vetri ingannevoli e filtranti, oppure
siamo nei mezzi pubblici di trasporto, ben nascosti e stipati, oppure in
casa o in ufficio, sempre dietro a tende e schermi di ogni tipo, oppure
indossiamo occhiali scuri perché la luce ci dà proprio un fastidio
fisico insopportabile. Di notte, al contrario, anziché riposarci,
indugiamo su schermi elettronici auto-illuminati che hanno bisogno della
penombra per essere visti bene, e ci costringono così a vivere in una
“contraddizione di fondo” tra luce ambientale (scarsa) e luce emessa
dal dispositivo (forte) che il nostro organismo apparentemente tollera
bene, ma in realtà ci costa una grande fatica.
È
sempre più necessario, dunque, ricuperare un corretto rapporto con
la luce solare naturale, sfruttando le sei settimane che abbiamo
davanti senza sprecare l’occasione che ci viene rinnovata ogni dodici
mesi di vita.
Per
esempio, al mattino presto, appena alzati, sarebbe molto utile
rivolgersi verso il sole, ancòra basso all’orizzonte, per esporre
la parte bianca dell’occhio guardando in basso, per alcuni minuti,
inizialmente con un occhio alla volta, e poi, nei giorni seguenti, se lo
si può fare senza il benché minimo fastidio, con i due occhi insieme.
Continuando, nell’arco della giornata, si potrà provare a guardare
direttamente il sole a occhi chiusi, per diversi minuti, per poi
arrivare finalmente al tramonto, quando sarà forse possibile provare a
gettare un rapido sguardo a occhi aperti, lampeggiando e sbattendo le
palpebre, prima guardando nella zona vuota a lato del disco solare, nel
cosiddetto campo eccentrico, ben distanti, e poi sempre più in
vicinanza al sole vero e proprio, preparandosi lentamente a godersi
il tramonto direttamente, dondolando il sole stesso con oscillazioni
sempre meno ampie ma distinte.
A
questo proposito, il Dott. Bates, prendendo, forse, spunto dalle
scoperte sulla “fototerapia” conseguite dal medico italiano
Dott. Antonino Sciascia di Canicattì sin dal 1892, inventò, nei primi
anni del secolo scorso, uno strumento denominato “La Lente Solare del
Dott. Bates” per focalizzare i raggi del sole direttamente sulla
sclera dell’occhio mentre il paziente guardava il più possibile
in basso (nascondendo la pupilla sotto la palpebra inferiore). In questo
modo il Dott. Bates utilizzava gli effetti terapeutici della luce per
calmare la mente, essendo che i curativi raggi luminosi penetrando
nell’occhio indirettamente, raggiungevano i centri visivi cerebrali
senza creare alcun fastidio alla rètina, dato che la pupilla e il
cristallino non venivano minimamente interessati dal transito della
luce. Dopo alcune sedute, il paziente che prima era terrorizzato dal
sole splendente ora poteva tranquillamente alzarsi e camminare in piena
luce senza subire il benché minimo abbagliamento, e, al contrario, con
grande beneficio anche per il suo difetto visivo iniziale.
In
tempi moderni, appare sempre più urgente rivolgersi alla forza curativa
dl sole per aiutarsi nel proprio cammino di guarigione dei difetti
visivi, per due motivi sostanziali:
1)
il sole è necessario alla vita umana, giacché chi vive al buio
diventa cieco e muore;
2)
la forte luce solare è un ottimo mezzo per capire se la nostra mente
è a riposo o se siamo “sotto stress”, ovvero: se, uscendo
in istrada all’aria aperta dopo una giornata passata in un ufficio al
chiuso, dovessimo sentire fastidio e paura della luce solare, e a causa
di ciò dovessimo strizzare gli occhi o nasconderli dietro a lenti
scure, allora questo significherebbe che siamo ben oltre al limite di
tensione e nervosismo che il nostro organismo può sopportare e
dovremmo, per questi motivi, prenderci una pausa tassativa al fine di
riposare e rilassarsi. Così facendo, nel corso di alcune
settimane, lo sperimentatore scoprirà che passare una mezz’ora o più
all’aria aperta e in piena luce sarà diventata una abitudine
irrinunciabile, proprio come il respirare. Per concludere, è
importante notare che le giornate nuvolose sono ancora più preziose per
curare il fastidio della luce solare perché in queste condizioni di
luce attenuata ma di ampii spazî disponibili per vagare con lo sguardo
nel cielo o all’orizzonte, è molto più facile tenere gli occhi ben
aperti e godersi lo spettacolo senza alcun timore.
Durante
i Gruppi di Studio della Associazione Vista Perfetta
(http://www.vistaperfetta.it) viene sempre riservato un congruo periodo
di tempo per discutere di queste tematiche tra i varii partecipanti e
permettere di condividere così “alla luce del sole” le proprie
esperienze di guarigione, così come viene spiegato nei testi
originarî del Dott. Bates e dei suoi più stretti e fedeli
collaboratori. La Casa Editrice Juppiter Consulting Publishing Company®
di Milano diffonde questi testi attraverso questo stesso sito oppure
tramite il suo sito ufficiale http://www.sistemabates.it,al quale
rimandiamo per ulteriori approfondimenti.