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Gheddafi, Finmeccanica,
petrolio, acqua e Dinaro...
Marcello
Pamio - 30 marzo 2011
Gheddafi e la Francia
Per
circa 3 anni il presidente sionista francese, Nicolas Sarkozy, si è
occupato personalmente, assieme al suo staff, di due colossali affari
con la Libia: la vendita di una intera flotta aerea da combattimento e
un mega investimento per costruire centrali atomiche a Tripoli e
dintorni. Tutto ovviamente di marca francese! Stiamo parlando di affari
da centinaia di miliardi di euro.
Questi contratti nessuno di
noi ovviamente li ha visti, né tantomeno Sarkò.
Di
volta in volta infatti il dittatore libico ha sostituito le aziende
francesi con aziende russe e anche italiane, facendo schiumare dalla
rabbia il presidente francese.
Ecco perché a fine novembre scorso, il presidente francese inizia una
controffensiva mediatica verso Gheddafi.
Casualmente, proprio in quei giorni, arriva a Parigi con tutta la
famiglia, uno degli uomini più vicini al colonnello libico, Nouri
Mesmari, capo del protocollo di Gheddafi.
Mesmari chiedendo asilo politico per sé e la famiglia è diventato, da
allora, il più prezioso collaboratore di Sarkò, svelando segreti
militari ed economici della Libia…
A guerra iniziata, sempre casualmente, il primo obiettivo dei caccia
francesi è stata la flotta aerea libica, composta da 20 aerei tutti
russi (Mig21-23 e Sukhol22), come pure da 40 elicotteri, sempre di
produzione russa...
Gheddafi e l’oro
Dopo
che la Cina ha annunciato il conio dello Yuan d’oro si sono alzate
strane voci sul sistema aureo del Medio Oriente.
Non a caso il principale iniziatore e fautore del pagamento senza
dollari né euro è stato proprio Gheddafi,
il quale ha fatto appello al mondo arabo per adottare una valuta unica:
il dinaro d’oro!
Il colonnello libico ha anche proposto di creare uno Sato Africano Unito che conti 200 milioni di persone!
Questo ovviamente non s’ha da fare e infatti secondo il sionista Sarkò:
“i libici hanno attaccato la sicurezza finanziaria del genere
umano”!
Gheddafi in pratica ha deciso di ripetere i tentativi del generale
francese De Gaulle, di abbandonare l’uso della carta igienica
americana, chiamata dollaro, e tornare all’oro.
Verso la metà degli anni 60 infatti il generale De Gaulle con l’aiuto
di un influente monetarista francese, Jacques Rueff, denunciò la
pericolosa egemonia del dollaro, proponendo per questo il ritorno
all’oro come mezzo di regolazione delle transizioni internazionali
(abbandonò anche la NATO).
Molto probabilmente Gheddafi stava attaccando il principale potere della
moderna democrazia sionista: il sistema bancario internazionale!
Gheddafi e l’oro nero
Secondo
le ultime ricerche, la Libia risulta avere un capitale incalcolabile di
greggio e gas.
Non solo, il petrolio che possiede è di ottima qualità perché
raffinarlo costa pochissimo, cosa questa rarissima in natura. Stiamo
parlando di circa 44 miliardi di barili.[1]
Inoltre la Libia, a differenza degli altri paesi africani non è
indebitata con la Banca Mondiale o con il Fondo Monetario
Internazionale, quindi Gheddafi può dettare le condizioni e non
subirle.
Il petrolio della Libia finirà nelle mani dell’inglese British
Petroleum (che dopo il disastro ambientale non naviga in buone acque),
della francese Total e dell’americana Chevron.
L’italiana ENI è fuori!
L’Eni infatti perde le concessioni a favore della BP, Chevron e Total.
Gheddafi e l’oro blu
La Libia, oltre all’oro nero
e al gas è ricchissima di acqua, l’oro blu.
Sotto
i piedi di Gheddafi, sembra esservi un mare grande quanto la Germania,
una riserva blu grande almeno 35.000 chilometri cubi.[2]
Gheddafi & Unicredit
La
Central Bank of Libya, ha in portafoglio il 4,99% delle azioni
dell’Unicredit e insieme alla Libyan Investment Authority –
che detiene il 2,59% di Finmeccanica di cui è il secondo azionista - ha
raggiunto il 7,58% del capitale di Unicredit[3].
Per tanto oggi, la Libia è il
primo azionista di Unicredit![4]
Gheddafi & Finmeccanica
Non tutti sono al corrente che
Finmeccanica è una delle principali aziende mondiali che si aggiudica
ogni anno miliardi in commesse con i vari governi occidentali.
Nel
2007 il Pentagono, sede della Difesa statunitense, ha commissionato a
Finmeccanica la fornitura del valore di 6 miliardi di dollari per la
costruzione di 145 velivoli per l’esercito e l’aeronautica.[5]
Nel quinquennio 2011-2016 sempre Finmeccanica si è aggiudicata un
contratto del valore di circa 570 milioni di sterline con il Ministero
della Difesa Britannico.[6]
Dal 2008, dopo l’acquisizione dell’americana Drs, Finmeccanica è uno dei principali fornitori del Pentagono[7]
e dal 2009 Gheddafi è entrato nel gioco acquistando le azioni di
Finmeccanica.
Gli Stati Uniti d’America
sono molto preoccupati per questa pesantissima ingerenza libica nei loro
sporchi affari economici e guerrafondai!
Conclusione
Dopo
tutto questo, viene da sé, che il colonnello non poteva rimanere nel
suo trono d’orato per molto tempo ancora.
A questo punto è importante non farsi confondere le idee dalla
propaganda vergognosa del Regime mediatico: in Libia non c’entrano
nulla le sommosse popolari, i movimenti o le rivolte.
La Libia NON è la Tunisia, NON è il Marocco o l’Egitto!
L’intervento criminale guerrafondaio di Francia, Inghilterra Usa e
Italia era in programma da tempo e non dopo le recenti sommosse
radiocomandate.
I motivi sono assai diversi, ma il filo conduttore è sempre lo stesso:
interessi economici!
Da una parte Gheddafi ha commesso il grosso errore di ficcare il naso
negli affari sporchi anglostatunitensi mediante Finmeccanica,
dall’altra il colonnello nel corso degli ultimi anni si è fatto
alcuni potenti nemici tra cui Israele, Usa, Francia e Inghilterra.
Non
si può scardinare il sistema monetario internazionale senza pagarne
conseguenze pesantissime.
Ultimo ma non per importanza, la Libia possiede allettanti e ricchi
giacimenti (petrolio di ottima qualità, gas, acqua dolce e perfino
uranio nel sahara libico). Tutto questo, per gli squali e gli avvoltoi
mascherati da banchieri internazionali, è grasso che cola.
Ricordiamo che i banchieri internazionale sono gli unici che guadagnano
miliardi di dollari da guerre, carestie, disastri naturali e
artificiali, attentati, terremoti.
Per
approfondimenti:
“La
Libia viene bombardata perché Gheddafi vuole introdurre il Dinaro
d’oro?” http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=8108
“Ma
quale Gheddafi, Sarkò ha dichiarato guerra all’Italia”, Franco
Bechis, fbechis.blogspot.com
[1]
“Breve analisi sulle motivazioni della guerra e il probabile dopo
Gheddafi”, http://www.agoravox.it/Breve-analisi-sulle-motivazioni.html
[2]
“Libia, acqua dolce sotterranea grande come la Germania”, Paolo
della Sala, “Il Secolo XIX” del 25 marzo 2011
[3]
“Unicredit, Finmeccanica, i capitali libici e le armi italiane”
di Giorgio Beretta, Unimondo
[4]
“Gheddafi entra in Finmeccanica”, “La Repubblica”, 22
gennaio 2011
[5]
“Finmeccanica: commessa dal Pentagono per 6 miliardi di
dollari”, www.corrispondenti.net/index.php?id=18983
[6]
“Finmeccanica si aggiudica commessa da 570 milioni di sterline”,
http://www.investireoggi.it/news/finmeccanica-si-aggiudica-commessa-da-570-mln-di-sterline/
[7]
“Gheddafi entra in Finmeccanica i libici al 2%, gli USA in
allarme” http://www.dirittiglobali.it