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APO
Italia risponde ai tendenziosi allarmismi del prof Garattini
Comunicato
Stampa di APO Italia (Associazione Pazienti Omeopatici) in risposta
alle dichiarazioni del Prof. Garattini riportate dal 8 ottobre u.s. su
TV e quotidiani
APO Italia risponde ai
tendenziosi allarmismi del prof. Garattini
Perché ad intervenire sui
giornali sono sempre le stesse "autorevoli" persone
appartenenti alla Medicina classica?
Perchè si dà voce solo agli stessi personaggi?
Perchè si vuole intimorire "il grande pubblico" con
affermazioni del tipo: "le medicine alternative possono avere
effetti letali"?
Mentre ammiriamo lo scrupolo con il quale il farmacologo Garattini
esprime il suo giudizio negativo sull'efficacia terapeutica
dell'Omeopatia e di altre medicine complementari, noi pazienti di APO
Italia - grande schiera di aspiranti suicidi, sic! (quasi il 20% della
popolazione italiana si affida alle cure dei medici chiamati,
dall'emerito signore, "alternativi") - vorremmo rassicurarlo
del fatto che non scambiamo un innocuo globuletto di "acqua
fresca" per un rimedio efficace, perchè sappiamo benissimo che
"non è acqua fresca" ma un farmaco a tutti gli effetti, dato
che lo sperimentiamo sulla nostra pelle da tantissimi anni, curando
patologie di tutti i tipi, anche quelle che la medicina accademica
ritiene che l'omeopatia non sia in grado di curare. Vorremmo, inoltre,
indirizzare l'attenzione del professore sul fatto che i pazienti
omeopatici (colti, residenti soprattutto al nord o al centro Italia -
dati ISTAT) sono stanchi ed indignati di sentir ripetere sempre la
stessa tiritera. Si ritira fuori "il caso"di un bambino,
purtroppo morto nel 2006 per una patologia infausta, addebitandone il
decesso alle medicine "alternative"; mentre non si danno quasi
mai notizie di centinaia, direi migliaia di morti dovute all'impotenza
della medicina classica. Avete forse letto qualche volta sui giornali
delle infinite guarigioni ottenute grazie proprio alla medicina
omeopatica? Mai! Noi, pazienti omeopatici, ci chiediamo ancora una volta
come mai ci siano ancora taluni farmacologi che insistono a spargere
tendenziosi allarmismi... "di parte"! Ma quali interessi
intercorrono che possano spiegare questo accanito ostracismo ad una
Medicina dolce, economica, non violenta e non tossica? Sono a conoscenza
costoro che i medici che praticano
Daniela Salvucci
Vicepresidente APO Italia
Associazione Pazienti Omeopatici
www.apoitalia.it
marche@apoitalia.it
Professor
Garattini: basta disinformazione!
Società
Italiana di Omeopatia e Medicina Integrata-SIOMI - 10 ottobre 2009
Comunicato Stampa
All'Istituto
di ricerche farmacologiche Mario
Negri
CC:
Società Italiana di Farmacologia
CC: principali organi di informazione italiani
L'antefatto:
La magistratura di Bologna ha attribuito la morte avvenuta tre anni fa
di un bambino di 6 anni affetto da
fibrosi cistica ad errori terapeutici. Nella vicenda apprendiamo essere
coinvolto un medico esperto in medicina Ayurvedica.
Il
Prof. Garattini commentando il triste fatto
sui giornali e alle televisioni non ha perso occasione per fare
di tutta l’erba un fascio, accomunando la medicina ayurvedica e quella
omeopatica, classificando l’omeopatia come una medicina
“alternativa” e priva di evidenze scientifiche.
Ma
cosa c’entra in questa dolorosa vicenda l’Omeopatia?
Quando
un medico della medicina ufficiale, convenzionale, classica o
biomedicina come la si voglia definire, sbaglia a sbagliare è il
medico, non la medicina. E questo purtroppo succede più di quanto si
pensi. I medici americani sono molto più onesti ammettendo che la
medicina ufficiale e i suoi errori terapeutici e gli effetti mortali dei
suoi farmaci costituiscono la prima
causa di morte dei pazienti americani. E questo fa 750.000 morti
l’anno.
Quando
un medico (e questo oltretutto ci risulta accada
molto raramente)
delle medicine complementari sbaglia a sbagliare, secondo Garattini,
non sarebbe neanche il medico. E’ sbagliata la medicina, la si
deve buttare via, la si bruci sui roghi, la si esponga al pubblico
linciaggio. Non solo, ma già che ci siamo approfittiamo
di un triste fatto di cronaca, di un eventuale caso di malpractice
della medicina per
buttarcele tutte sul rogo, in primis l’omeopatia! Tutto da buttare?
Non importa se esse sono difese finanche dalla Organizzazione Mondiale
della Sanità, se sono medicine ufficiali in molte parti del mondo, se
sono erogate dai servizi sanitari pubblici, se sono a disposizione negli
Ospedali, se la letteratura scientifica ne conferma l’efficacia.
Sarebbe questa la corretta informazione da parte di un Istituto che ha
il dovere di informare ma certo non il diritto di disinformare?
Garattini
afferma che: “quando gli studi
sono fatti bene si dimostra che in questi farmaci non c’è nessuna
efficacia”. Non solo questo non è vero, come spiegheremo più
avanti, ma quanti studi “fatti bene” hanno dimostrato l’efficacia
di farmaci della biomedicina dei quali si è poi dimostrata, viceversa,
l’inefficacia? Dei quali poi si sono contate, purtroppo anche a
migliaia le vittime?
In
nome di una corretta informazione
1-
2-
La pratica della medicina omeopatica deve essere affidata a medici
preparati i quali devono utilizzarla a fianco della biomedicina, nei
casi in cui essa si è dimostrata utile a migliorare le possibilità di
guarigione dei cittadini e a diminuire gli effetti collaterali dei
farmaci chimici. Questo atteggiamento del medico non ha niente di
alternativo, infatti si parla, più opportunamente, di medicine
complementari e di Medicina
Integrata. Nel modello di Medicina integrata promosso
da dieci anni in Italia dalla SIOMI la medicina non deve privare
i cittadini di farmaci salvavita e di ogni strumento diagnostico e
terapeutico frutto del progresso scientifico, ma essa non deve ignorare
altre tecniche terapeutiche complementari, e questo nell’interesse dei
cittadini con il fine ultimo
di migliorare le opportunità di cura e di guarigione
delle tante malattie croniche nei confronti delle quali la
biomedicina dispone purtroppo di
strumenti spesso inappropriati e inefficaci.
3-
Non
è vero, come vorrebbe far credere il prof. Garattini che la medicina
omeopatica non ha evidenze di efficacia. Le conferme di efficacia sono
sempre di più ed è ora che a queste ricerche vengano finalmente
destinati adeguati finanziamenti.
4-
Sulle
medicine complementari non è più il tempo dei dialoghi fra sordi, si
apra il Mario Negri ad un confronto culturale aperto, onesto e non
preconcetto, poichè la guerra tra medicine, se è utile a chi avesse a
cuore la difesa di un potere dominante in medicina certamente
non è utile alla salute dei cittadini.
Simonetta
Bernardini
Presidente Società Italiana di Omeopatia e Medicina Integrata
www.siomi.it
s.bernardini@siomi.it