Gandhi lo sconosciuto
Marcello Pamio – Effervescienza
Mohandas Karamchand Gandhi
(1869-1948), è stato un importante politico e guida spirituale per l’India.
Il mondo lo ricorda come il padre della nonviolenza, strutturalmente esile,
magro, anzi magrissimo a causa dei suoi digiuni. Ma non è sempre stato così…
Nonostante il riconoscimento universale a simbolo della pace, Gandhi da giovane
la pensava molto diversamente: era a favore della violenza, e stando a quello
che scrive, era pure grasso!
All’età di 18 anni va a studiare da avvocato a Londra, e qui si adatta alle
abitudini malsane dei britannici, indugiando nel cibo e ammalandosi come la
maggior parte dei sudditi.
Poi accadde qualcosa nella sua vita che cambiò per sempre il suo destino:
ricevette un libro...
«Quarant’anni
fa, mentre attraversavo una grande crisi di scetticismo e dubbio, incappai nel
libro di Tolstoi ‘Il Regno di Dio è dentro di voi’, e ne fui profondamente
colpito. A quel tempo credevo nella violenza. La lettura del libro mi guarì
dallo scetticismo e fece di me un fermo credente nell’ahimsa
(non violenza)».
Del Leone russo ce ne siamo occupati nel nr. 25 di Effervescienza (novembre
2010).
Il grande Lev Nikolàevič Tolstòj impiegò tre anni per scrivere questo capolavoro
sconosciuto e l’unica edizione italiana fu quella dei F.lli Bocca nel 1894,
oramai rarissima.
«Mai nessuna
opera mi è costata tanta fatica»,
confidò Leone al fedele discepolo e segretario Certkov.
Gandhi ne ricevette in regalo da un amico una copia nel 1894, e la sua vita
cambiò.
Fece di questo libro il suo vademecum, a tal punto che se lo portò con sé in
prigione nel 1908 e ne regalò una copia con tanto di dedica al suo carceriere!
Ecco cosa scrive Gandhi dello scrittore russo:
«Fu l’uomo più
veritiero della sua epoca. Fu il più grande apostolo della nonviolenza che
l’epoca attuale abbia dato. Nessuno in Occidente, prima o dopo di lui, ha
parlato e scritto della nonviolenza così ampiamente e insistentemente, e con
tanta penetrazione e intuito.
La vita di
Tolstoi, con il suo amore grande come l’oceano, dovrebbe servire da faro e da
inesauribile fonte di ispirazione, per inculcare in noi questo vero e più alto
tipo di ahimsà»
Il senso di
questo lavoro è far conoscere il pensiero di Gandhi per quello che concerne la
salute e malattia. Il testo in corsivo è il suo pensiero come riportato nel suo
libro “Guida alla salute”.
Medicine e malattia
Viviamo
nella fatale illusione che nessun male si possa curare senza medicine. Questo
concetto ha nociuto all’umanità più di molti altri mali.
E’ indubbiamente necessario di curare i nostri mali, ma non sono mai le medicine
che possono riuscirvi. Alcune medicine sono soltanto inutili; ma altre riescono
veramente dannose.
Un ammalato che ingurgita dei medicinali commette la stessa pazzia di chi,
volendo pulire una casa, si mettesse a coprire il sudiciume che vi s’è
accumulato. Più copriamo le immondizie, e più rapidamente procede la
putrefazione. Nel corpo umano si verifica esattamente lo stesso caso.
Le indisposizioni, le malattie, non sono altro che un ammonimento della Natura,
la quale ci avverte che le immondizie si sono andate accumulando in questa o in
quella parte del corpo, e sarebbe certamente cosa saggia lasciar fare alla
Natura invece di coprire il sudiciume a forza di medicine.
Quelli che prendono delle medicine non fanno altro che intralciare il compito
della Natura.
La maggior parte dei mali sono curati assai meglio dalla Natura che dalle
medicine, e il dottor Masongood arriva perfino a dire che i medici han fatto più
vittime che la guerra, la carestia e la pestilenza assieme unite.
E’ pure provato dall’esperienza che le malattie, aumentano in proporzione
all’aumento del numero dei medici in un dato paese.
Corpo, anima e spirito
Corpo e
spirito, sono così intimamente legati fra loro che l’uno patisce, non può a meno
di soffrirne anche l’organismo tutto.
Il corpo che alberga una mente inferma non può a meno d’essere malato. Ne viene
di conseguenza che un carattere puro è la base della salute; i pensieri cattivi
e le male passioni sono che varie forme di malattia.
Tutte le varie attività dell’organismo dipendono dalla circolazione del sangue.
Esso estrae dagli cibo gli elementi nutritivi, elimina i rifiuti per mezzo
dell’intestino, e così mantiene il calore del corpo. Il principale agente
purificatore del sangue è l’aria.
Senza dubbio alcuno l’aria impura dà origine alle malattie nel novantanove per
cento dei casi. Ne viene di conseguenza che il vivere e lavorare all’aria aperta
è il mezzo migliore per evitare d’ammalarsi. Non c’è medico al mondo che possa
rivaleggiare con l’aria fresca.
Aria e luce sono intimamente legate, o meglio compenetrate fra loro, che tanto
val dir qui senz’altro alcune parole intorno alla luce. La luce è indispensabile
alla vita quanto l’aria stessa. Dove la luce non penetra, l’aria non può mai
essere pura!
Il cibo
E’
indiscutibile che gli uomini mangiano soprattutto per soddisfare il palato,
senza fermarsi a vagliare gli effetti del cibo sull’organismo.
L’uomo non è nato per mangiare, né per questo scopo deve vivere. La nostra vera
missione è conoscere e servire il Creatore; ma siccome a questo servizio è
strumento necessario il corpo, così dobbiamo nutrirlo per mantenerlo in vita.
Gli animali che vivono secondo Natura, in piena libertà, non muoiono mai di
fame: fra loro non vi sono ricchi e poveri, non v’è chi muore d’inedia e chi
mangia tre o quattro volte al giorno. Queste anomalie esistono soltanto fra noi,
esseri umani.
La natura non ha mai riposo, non manca mai al proprio dovere, non conosce ozio;
tutto il lavoro è compiuto alla perfezione e con puntualità assoluta. Se
organizzeremo la nostra vita in armonia alle immutabili leggi della Natura,
vedremo che in tutto il vasto mondo non vi sarà più chi patisca la fame. E
poiché la natura provvede sempre quel tanto di cibo che è necessario per tutti
gli esseri umani, ne viene di conseguenza che chi consuma più cibo di quanto
normalmente spetta, defrauda un altro dalla parte di cui ha diritto.
Quindi tutto quello che mangiamo soltanto per soddisfare la gola deve
necessariamente nuocere alla nostra salute.
La dieta di frutta è la migliore, poi c’è quella vegetale, in cui comprendiamo
tutti gli ortaggi e i cereali.
Io oso considerare il latte come uno dei cibi da escludersi e questo lo dico
basandomi sulla mia esperienza personale. Inoltre la purezza del latte dipende
dal foraggio di cui si nutre la mucca e dalle sue condizioni di salute. L’uomo
che beve latte di mucca avrà la salute della mucca stessa.
Il mangiar zucchero per sé stesso è una follia; i troppi dolci indeboliscono i
denti e guastano lo stomaco.
Digiuno ed esercizio
fisico
E’ di
estrema importanza il masticare in modo veramente completo; così facendo si
estrae il massimo di nutrimento dal minimo possibile di cibo.
La sola parte utile del nostro cibo è quella che viene assimilata dal sangue; il
resto non fa che ingombrare l’intestino.
I nostri saggi antenati hanno prescritto frequenti digiuni come doveri
religiosi. Infatti, anche dal solo punto di vista igienico, sarà altamente
benefico il digiunare almeno una volta ogni quindici giorni.
Il moto è per l’uomo una necessità vitale, come l’aria, l’acqua, il cibo, perché
non vi può essere perfetta salute senza moto, senza attività ben regolata.
Gravidanza e
allattamento
Le donne che
abitano in città conducono una vita contro natura: cibi, vesti, abitudini in
generale offendono le leggi naturali della vita semplice e sana.
Se la donna in gravidanza non accoglie in sé che pensieri d’amore per tutto
quanto v’è di nobile e di buono, il suo bambino manifesterà le stesse tendenze;
se, invece si lascia trascinare alla collera e ad altre cattive passioni, il
bimbo le erediterà inevitabilmente. Perciò durante i nove mesi di gravidanza,
ella deve dedicarsi costantemente ad opere buone, liberarsi da ogni angustia e
timore, non ammettere pensieri o sentimenti cattivi, togliere dalla sua vita
tutto ciò che sia non verità profonda e non perdere un momento solo in parole
oziose o in opere vane.
S’intende che la donna incinta deve mantenere il corpo puro come la mente,
respirando aria fresca e libera in gran copia, mangiando cibi semplici e sani, e
anche di questi solo quel tanto che può digerire con facilità. Se segue tutti i
consigli già dati quanto alla dieta, ecc. non avrà alcun bisogno di ricorrere ai
medici.
E’ stretto dovere del marito di astenersi da ogni litigio con sua moglie durante
questo periodo e di condursi in modo da renderla serena e felice. Per nessun
motivo, poi, si deve mai darle alcuna medicina.
Per il bambino, poiché la sua salute dipende interamente da quella della madre,
bisogna curare la dieta e le abitudini con attenzione speciale.
Se il bambino è indisposto, bisogna studiare le condizioni di salute della
madre; dargli delle medicine equivarrebbe ad assassinarlo, perché la sua
delicata costituzione non può reggere alla loro azione tossica.
Finché la madre ha latte sufficiente, il bimbo va nutrito esclusivamente con
quello, poi gradatamente bisogna abituarlo ad una dieta di frutta, per far sì
che il sangue si mantenga puro fin da principio.
Conclusione
Noi non
siamo che il riflesso dell’universo che ci circonda; tutte le caratteristiche
del mondo esterno si ritrovano nelle profondità dell’anima nostra.
Quando cambieremo natura, il mondo intorno a noi si trasformerà inevitabilmente.
E’ questo il grande mistero della creazione di Dio, questo è il segreto della
vera felicità.
La nostra felicità dipende esclusivamente da ciò che siamo, e non mai dai casi
della vita, né dai nostri rapporti con altre persone.
Se desideriamo la salute per poterci concedere piaceri e svaghi di ogni genere,
o per vantarci della bellezza del nostro corpo e considerarlo come fine a sé
stesso, allora davvero sarebbe assai meglio che avessimo corpi informi e
corrotti.
Il corpo non può esserci veramente utile se non in quanto lo consideriamo come
il tempio di Dio e ce ne serviamo per il culto divino, altrimenti non è altro
che un vaso immondo d’ossa, di carne, di sangue; e l’aria e l’acqua che ne
escono, sono peggiori del veleno.
Il nostro corpo può essere un fedele servitore, ma quando diventa il padrone, la
sua potenza di male non conosce più limiti. In noi si svolge una lotta
incessante fra Satana e l’anima nostra che entrambi vorrebbero reggere il nostro
corpo. Se l’anima vince, il corpo diviene un possente istrumento di bene, ma se
nella lotta la vittoria tocca al demonio, esso non è più che un letamaio da cui
pullula il vizio.
Quelli che trasformano un palazzo in una latrina o viceversa, raccoglieranno
certo i frutti della loro colpevole follia.
La vera felicità è impossibile senza la vera salute, e la vera salute è
impossibile a chi non sa rigidamente vincere la gola. Quando avremo disciplinato
il palato, tutti gli altri sensi cadranno automaticamente sotto il dominio della
nostra volontà. E chi domina i propri sensi ha realmente dominato il mondo
intero, è giunto a far parte di Dio!
GANDHI LO SCONOSCIUTOMarcello PamioMohandas Karamchand Gandhi (1869-1948), è stato un importante politico e guida...