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Fusione Fredda che Scotta (II parte)
Come
abbiamo visto, Eugene Mallove aveva scoperto che i dati sperimentali
dimostravano che quanto dichiarato al Presidente George Bush dal rettore
dell’MIT John Deutch fosse completamente falso. E come quest’ultimo
bugiardone, nominato da Bill Clinton direttore della CIA, avesse perso
l’importante incarico a causa di una grave fuga di notizie riservate.
I suoi computer di casa erano stati trovati zeppi di documenti interni
della CIA, con tracce di scambi di messaggi con Israele, con la Russia
oltre che un’infinità di accessi a siti porno. Segaiolo oltre che
bugiardo il nostro campione della scienza.
Va ricordato che durante il suo
incarico Deutch (nato in Belgio nel 1938) ebbe un duro scontro con il New
York Times a proposito delle rivelazioni sull’organizzazione da
parte delle CIA del traffico di cocaina e crack nell’area di Los
Angeles negli anni ’80.
Rientrato
al MIT come professore Deutch ha mantenuto gli incarichi di consulente
di grandi multinazionali tra le quali Raytheon
(armamenti), Perkin-Elmer, Schlumberger (farmaceutici),
SAIC e Citibank.
La stessa Citibank ora sotto inchiesta per gigantesche
attività internazionali di riciclaggio di denaro sporco e per aver
speculato sui pacchetti azionari della American Airlines e United
Airlines ben una settimana prima del tragico 11 settembre 2001. Che
combinazione, proprio mentre il professor Deutch sedeva nel consiglio di
amministrazione del gigante bancario.
Niente paura, il 14 ottobre 2003 la Commissione del Congresso USA sugli
Attacchi Terroristici del 11 settembre invita proprio John Deutch a
fornire i suoi preziosi suggerimenti di grande esperto per una efficace
riorganizzazione dell’intero apparato d’intelligence statunitense.
Staremo a vedere i risultati.
Intanto oltre che il fronte irakeno si sta scaldando anche quello della
Fusione Fredda e le ultime settimane sono state dense di avvenimenti.
Nel
"The 2004 Cold
Fusion Report", un rapporto di 54 pagine al Dipartimento
dell’Energia USA costato quattro anni di lavoro e l’analisi di oltre
3.000 documenti di ricerca ai due incaricati Steven Krivit e Nadine
Winocur, viene dimostrato in modo inequivocabile che:
Oltre 150 scienziati di tutto il mondo, compresi 60 fisici,
sostengono, dati alla mano come la FF sia una reazione nucleare a bassa
temperatura verificabile, riproducibile e priva di radiazioni nocive o
di scorie nucleari.
Il rapporto al DOE, secondo
Kenneth Chang del New York Times:
“Porta i seguaci della FF agli apici della vendetta, dopo anni di
ridicoli rifiuti.”
Il
numero di aprile di Physics Today racconta come il Dipartimento per l’Energia USA abbia deciso
di rivedere le ricerche sulla fusione fredda degli ultimi quindici anni.
James Corey, dirigente dell’unità tecnologica dei Sandia
National Laboratories del governo degli Stati Uniti, sostiene “E’ in
arrivo in ritardo una rivoluzione della scienza, e la reputazione degli
scienziati della FF e di quelli che l’hanno ingiuriata sarà
capovolta.”
Sharon Begley, esperto di
scienze del Wall Street Journal sottolinea
come la Fusione Fredda può essere considerata una “scienza
patologica” non per mancanza di evidenze, ma perché gli scienziati
che avrebbero dovuto analizzarla non erano disposti nemmeno a
considerarla o a discuterla.
E’
facile che questa “scienza patologica” sia potuta evolversi in
paranoica e nel tentativo di arginare l’ondata incontrollabile del
progresso pulito uno dei primi a cui farla pagare sia stato proprio
quell’Eugene Mallove che con la sua attività aveva mantenuta accesa
la fiaccola della speranza.