Home Page - Contatti - La libreria - Link - Cerca nel sito - Pubblicità nel sito - Sostenitori |
Fusione
Bancaria Fredda
di Michele
Trancossi (www.micheletrancossi.net)
Ing. Trancossi Michele / Università di Modena e Reggio Emilia
Destra e sinistra non cambia nulla. Sono tutti uguali. Oggi
ne abbiamo le prove lampanti.
I furbetti del quartierino sono stati sgominati. Clementina Forleo
ha sputtanato con le intercettazioni Fassino e D'Alema che
non possono più fare la parte delle verginelle pudiche. Berlusconi ha
smesso di urlare allo scandalo, tronfio del fatto che anche gli altri
rischiano di essere sputtanati giudiziariamente.
Da mesi mesi che sembrava tristemente conclusa la stagione delle
acquisizioni e delle fusioni bancarie. Il risico sembrava perfettamente
riuscito. Ora trapelavano solo notizie di una possibile fusione-allenza
tra UNIPOL (la grande delusa della storia) e Banca Popolare di
Milano.
Ecco invece la novità. Con un colpo a sorpresa Banca
Monte Paschi di Siena mischia le carte in tavola e torna a
riaccendere il risiko bancario Italiano. MPS ha annunciato infatti di
aver raggiunto un accordo con il Banco Santander per l'acquisto
del 100% di Banca Antonveneta per una cifra pari a 9 miliardi di euro in
contanti, al netto delle partecipazione di Interbanca. Per chiudere la
partita con gli spagnoli del Santander ai senesi (che sono banchieri dal
1472) sono bastate 24 ore.
Un matrimonio tra toscana e veneto, tra la banca senese e quella
padovana (l'operazione dovrebbe essere chiusa entro il primo semestre
del 2008) darà vita al terzo gruppo bancario italiano dopo Intesa
Sanpaolo e Unicredit-Capitalia, ma in pole position per
numero di sportelli (mille quelli di Antonveneta più 2mila di Mps) e
dipendenti.
Al di là della cattiva reazione dei mercati, ci sono altri
corollari a questa acquisizione. Il primo è che Antonveneta
torna a essere italiana. Il secondo è il prezzo: 9 miliardi sono tanti.
Ma se si pensa che due anni fa la banca è passata agli olandesi per
quasi 8 miliardi, e se si calcola che dentro al suo
"perimetro" c'era anche la banca d'affari Interbanca, valutata
circa un miliardo, ed esclusa da questa operazione (resta al Santander)
allora si conclude che Mps paga oggi 9
Sulla vicenda UNIPOL - Antonveneta Berlusconi e
Antonveneta è stata non è stata acquistata dalle
cooperative, che qualche leader del Centro-Destra usa spesso per gettare
fumo negli occhi ai sui elettori indottrinati. La fusione con una Banca
non desta preoccupazione.
Ma tra Unipol e Montepaschi cambia qualcosa, almeno in termini di
proprietà? Unipol è direttamente legata ai DS. Ma lo e' anche
Montepaschi, cassaforte laica senese, da sempre vicina agli uomini della
sinistra. Quello di Siena è l'unico istituto bancario la cui
maggioranza (58%) non sta sul mercato ma è di una Fondazione,
controllata dagli enti pubblici (Comune e Provincia su tutti). Enti
pubblici governati dal dopoguerra da solide maggioranze Pci, poi Pds,
poi Ds. E presto Pd.
Il Manifesto, è stata l'unica voce fuori dal coro in
questa vicenda. Ha osato titolare "Ora anche il Partito democratico
ha una banca". Fassino e D'Alema, legati ad uno stile ex-comunista
avevano miseramente fallito nell'operazione. Mentre San PD, grazie anche
all'amore palese tra Draghi e Veltroni, è riuscito nell'operazione con
l'approvazione di gran parte dell'opposizione.
In conclusione, abbiamo l'ennesima riprova che il centro-destra e il
centro-sinistra sono del tutto uguali, con le mani in pasta negli stessi
affari. Che non si fanno la guerra, ma solo scaramucce per
differenziarsi un minimo agli occhi degli elettori.
E quando li chiamano Casta si arrabbiano pure definendo chi li attacca
"anti-politici". Per quello che mi riguarda preferirei un
altro aggettivo "anti-affaristi". Adesso Berlusconi ha
Mediolanum e Mediobanca, il PD ha Montepaschi, Unipol e Antonveneta. Le
altre banche (e assicurazioni) sono un po' meno schierate. anche se per
ognuna e' possibile trovare una precisa collocazione
Ing. Trancossi Michele