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La
“fusione a doppi cristalli” potrebbe aprire la strada verso
generatori portatili
Di
Jason Gorss - gorssj@rpi.edu
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alla pagina originale
Tradotto da Stefano Pravato per www.disinformazione.it
Troy,
New York — I ricercatori dell'Istituto Politecnico di Rensselaer hanno
messo a punto un acceleratore da tavolo che genera una fusione nucleare
a temperatura ambiente, confermando i risultati di un esperimento in
precedenza condotto presso l'Università di California, Los Angeles
(UCLA), e apportando allo stesso tempo sostanziali miglioramenti al
progetto originale.
Foto di Yaron Danon (Rensselaer)
Il dispositivo, che fa uso di due cristalli contrapposti per generare un potente campo elettrico, virtualmente potrebbe portare a un generatore di neutroni portatile, alimentato a batteria, adatto per svariati usi, a cominciare dalle analisi non distruttive, fino alla rilevazione di esplosivi e alla scansione dei bagagli negli aeroporti. I nuovi risultati sono descritti nel numero del 10 febbraio della rivista Physical Review Letters.
“Il
nostro studio mostra che ‘la fusione a cristalli’ è una tecnologia
matura dotata di notevole potenziale commerciale,” afferma Yaron Danon,
professore associato di ingegneria meccanica, aerospaziale e nucleare a
Rensselaer. “Questo nuovo dispositivo è più semplice e costa meno
della versione precedente, e potenzialmente può produrre anche più
neutroni.”
L'apparecchio è essenzialmente un
acceleratore di particelle da tavolo. Il suo nucleo è costituito da due
cristalli piroelettrici contrapposti che, qualora riscaldati o
raffreddati, generano un potente campo elettrico. Il congegno è immerso
nel deuterio, un gas parente dell'idrogeno, solo più massivo avendo il
nucleo con un neutrone in più. Il campo elettrico strappa elettroni
dagli atomi di gas, e accelera i risultanti ioni di deuterio verso un
bersaglio di deuterio posto su uno dei cristalli. Quando le particelle
penetrano il bersaglio, vengono emessi neutroni, ed è questo l'indizio
che è avvenuta la fusione nucleare, come spiegato da Danon.
Un gruppo di ricercatori, guidato da Seth Putterman, professore di fisica all'UCLA, aveva presentato un apparecchio simile nel 2005, ma quello nuovo si differenzia per due importanti caratteristiche: “Il nostro apparecchio usa due cristalli invece di uno solo, il che raddoppia il potenziale per l'accelerazione”, afferma Jeffrey Geuther, studente di ingegneria nucleare a Rensselaer e primo nome tra gli autori della pubblicazione. “E il nostro allestimento non necessita del raffreddamento dei cristalli fino a temperature criogeniche, un passo importante verso la riduzione sia della complessità che dei costi dell'attrezzatura”.
Anche
il nuovo studio ha confermato la fisica di base sottostante
l'esperimento originale. Ciò fa ipotizzare che i cristalli
piroelettrici costituiscano realmente una strada percorribile per
ottenere la fusione nucleare, e che le applicazioni commerciali
potrebbero essere più vicine di quanto si reputasse inizialmente, come
asserisce Danon.
“La fusione nucleare è già
stata esplorata quale potenziale fonte energetica, ma per adesso non la
stiamo considerando sotto questo aspetto”, dice Danon. La più
immediata applicazione può piuttosto arrivare sotto forma di un
generatore di neutroni portatile, alimentato a batterie. Un apparecchio
del genere potrebbe essere usato per scovare esplosivi o per controllare
i bagagli agli aeroporti, e potrebbe anche divenire un dispositivo di
rilievo per una vasta gamma di esperimenti di laboratorio.
Secondo
Danon, il concetto di base potrebbe condurre anche a un generatore
portatile di raggi-x. E dice: “Nel mercato è già presente un
prodotto piroelettrico a raggi-x, ma non produce abbastanza energia per
raggiungere i 50.000 electron volt che sono necessari per ottenere
immagini di uso medico (medical imaging). Il nostro apparecchio può
arrivare a produrre circa 200.000 electron volt, che oltre a soddisfare
quel requisito potrebbero anche essere sufficienti per penetrare
nell'acciaio per diversi millimetri”.
Per il futuro meno immediato, Danon
prevede una serie di altre applicazioni mediche dei cristalli
piroelettrici, incluso un'apparecchio indossabile e sicuro adatto per il
trattamento continuo richiesto nella cura dei tumori.