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Siccome la situazione italiana non è molto distante da quella Argentina di qualche anno fa, proponiamo un articolo del 2002 che fa comprendere - se ancora ce ne fosse bisogno - il vero scopo del Fondo Monetario Internazionale...
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Quei
bravi ragazzi global del Fondo Monetario Internazionale
Conn Hallinan – tratto da AAM
Terranuova nr. 22 marzo 2002
Indovinello: Qual è la differenza fra Tony Soprano (1) e il Fondo Monetario Internazionale? Risposta: nessuna, eccetto il fatto che Tony e i suoi compari mafiosi, che estorcono denaro e impoveriscono una manciata di persone nel New Jersey, sono personaggi televisivi; il FMI, invece, fa le stesse cose a centinaia di milioni di persone nel mondo reale.
L’ultima
vittima in ordine di tempo dell'organizzazione è l’Argentina: la
terza economia, per importanza, dell'America Latina è stata fatta
deragliare dalle politiche del Fondo Monetario Internazionale (Fmi) che
hanno già devastato popolazioni ed economie da Mosca a Jakarta
riempiendo al contempo i forzieri delle banche e delle organizzazioni
finanziarie.
E queste politiche sono state ideate proprio qui, negli USA.
Il
mito più diffuso riguardo al Fmi è che si tratti di un organismo
“internazionale". Infatti, ha molti membri ma gli Stati Uniti ed
i suoi alleati prendono tutte le decisioni. L'Olanda, ad esempio, ha più
potere di voto della Cina e dell'India. "Internazionale" è
una comoda finzione che permette all'organizzazione di evitare il
controllo del Congresso. Quello che il Fmi fa è di fare un'offerta che
non è possibile rifiutare. Quando L’Argentina attraversò un periodo
economico burrascoso all’inizio degli anni ’90, il Presidente Bush
(senior) e il Fondo offrirono un prestito condizionato all’ancoraggio
del Peso Argentino al Dollaro, alla totale privatizzazione di banche e
servizi, alla rimozione di dazi doganali ed alla liberalizzazione della
circolazione dei capitali.
L’Argentina
ha abboccato e i capitali stranieri sono affluiti. Per alcuni – i
benestanti – l’economia decollò, ma legare il peso al dollaro ha
reso le esportazioni argentine proibitive mentre l’inondazione di
importazioni estere a basso costo ha minato la base industriale del
paese: chiusura di fabbriche, diffusione della disoccupazione ed
implosione del debito. La libera circolazione dei capitali ha permesso a
compagnie straniere di spillare profitti all’estero ed ha aperto le
porte ai “vulture funds”(1), che hanno acquistato gran parte del
debito per fare il colpo grosso con gli elevati tassi d’interesse.
Il fondo Toronto Trust Argentina ha avuto un ritorno del 79,25% sui
debiti acquistati – 30 volte quello che avrebbe realizzato con i Bonds
del tesoro statunitensi (3)
L’effetto delle privatizzazioni
Una compagnia francese acquistò
gli acquedotti del paese e aumentò le tariffe del 400%. La mafia lavora
con manganelli e fucili a canne mozze, il Fmi, invece, fa danni con
documenti dal nome ottuso come Technical
Memorandum of Understanding (memorandum tecnico d’intesa) che
l’Argentina ha firmato nel 2000.
L’accordo obbligava l’Argentina a tagliare il suo budget, diminuire
gli stipendi dei dipendenti pubblici del 15% e le pensioni del 13%.
Niente
di cui preoccuparsi ha detto il Fmi. Fate come diciamo e la produzione
farà un salto in avanti del 3,7%. Invece è caduta del 2,1% (fino a
scomparire dai grafici quattro mesi fa). «Hey ragazzi, siamo qui per voi», ha detto il Fmi. «Abbiamo
pronto un prestito di 26 miliardi di dollari per aiutarvi». Non
esattamente. Gli Argentini possono ottenere il prestito se saldano in
dollari il loro debiti.
A causa del disastro, devono pagare un premio del 16% per ottenere i
dollari. Il pagamento di un anno del loro debito estero di 132 miliardi
di dollari, più il premio, arriva a 27 miliardi di dollari. Gli
Argentini non vedranno neanche l’ombra del “prestito” dell’Fmi:
finirà direttamente nei caveau della Citibank a New York o della Fleet
Bank di Boston. L’Fmi insiste anche affinché l’Argentina pareggi il
bilancio per fine 2002, cosa che richiederebbe al governo di tagliare il
bilancio di 7 miliardi di dollari e di aumentare le tasse di altri 4
miliardi di dollari, come se gli Stati Uniti effettuassero tagli di
spesa e aumenti di tasse per 400 miliardi di dollari in un solo anno o
2.500 dollari per famiglia.
Nessuno dovrebbe sorprendersene.
Il curriculum del Frni è un
puro disastro. E’ stato il Fmi che aiutò
Quando è iniziata la crisi delle
banche asiatiche, il Fmi arrivò con i suoi prestiti ma solo se tutti
avessero privatizzato ed aperto i loro mercati. Il risultato è stato un
enorme disastro per tutte le economie asiatiche eccetto Giappone e
Taiwan. In Indonesia, 100 milioni di persone vivono con meno di 1
dollaro al giorno. Quando gli Argentini hanno chiesto aiuto
all'amministrazione Bush, era logico pensare che l'avrebbero ottenuto.
Dopo tutto, l'Argentina è stata
uno dei pochi paesi dell'America Latina a sostenere attivamente
la guerra del Golfo del 1991, è una sostenitrice vigorosa della
NATO e sta inviando forze di pace in Afghanistan per un costo di 20
milioni di dollari. Ma, come Tony Soprano e i suoi bravi ragazzi,
l'amministrazione non permette all'amicizia e alle alleanze di
intromettersi negli affari.
L'amministrazione
Bush si è lavata le mani da ogni responsabilità, nonostante tutta la
crisi sia disseminata delle sue impronte digitali. «E’
chiaramente stato il Dipartimento del Tesoro a spingere l'Argentina
oltre i limiti facendola collassare», commenta Walter Molano della
Bcp Securities, «quindi penso che
l'aspetto della responsabilità debba essere sollevato». Proprio
così.
Note
1) Protagonista principale della serie televisiva "I Sopranos"
che tratta la vita di una famiglia di italoamericani mafiosi dei New
Jersey.
2) Letteralmente “fondi avvoltoio": si tratta di fondi comuni,
soprattutto americani, specializzati nell'investimento in società
fallite. Tali fondi puntano sul capital gain ottenibile in seguito alla
loro ristrutturazione.
3) Negli USA: obbligazioni a medio-lungo termine della Tesoreria dello
Stato. Le treasury bonds vengono emesse in un procedimento d'asta e
scambiate su base d'interesse. Simili ai BTP italiani.
Documento
originale: The Global Goodfellas at the FMI, traduzione di Stefano
Traldi. L’autore è cronista dell’Examiner e assistente di
giornalismo e soprintendente presso l'Università della California,
Santa Cruz.