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Iraq:
fosforo bianco su obiettivi umani a Falluja,
conferme da una rivista dell'esercito Usa
http://www.rainews24.rai.it/ran24/inchiesta/fosforo.asp
Il
fosforo bianco è stato usato durante la battaglia di Fallujah
contro obiettivi umani. Dopo l'inchiesta di Rainews 24, questa volta ad
affermarlo è una rivista specializzata dell'esercito americano, 'Field
Artillery'.
Le munizioni al fosforo bianco, definite efficaci e versatili, sono
state usate a Fallujah negli attacchi
soprannominati 'shake and bake', letteralmente 'scuoti e
cuoci' un’espressione comune in America per i polli da
infilare nel forno. Munizioni dall’alto impatto psicologico contro gli
insorgenti in trincea, usate quando le armi tradizionali non facevano
effetto.
Lo scrive, con grande precisione
e dovizia di particolari, il numero di marzo – aprile 2005 di 'Field
artillery', la rivista ufficiale dell’artiglieria americana
con sede in Oklaoma. Gli autori del memorandum for record,
un atto ufficiale, pubblicato sotto forma di articolo, sono il capitano
James Cobb, il tenente colonnello Cristoper
I
tre militari hanno partecipato con aeronautica e marines alla battaglia
di Fallujah tra l’8
novembre e il 20 novembre 2004, quella raccontata dall’inchiesta di
Sigfrido Ranucci per Rainews24.
La battaglia di Falluja viene
definita la più feroce condotta dai marines in un centro urbano dopo
quella di Hue in Vietnam,
nel 1968.
Il
fosforo bianco è stato dunque usato si come cortina fumogena, ma
anche contro obiettivi umani come
si scrive nel rapporto, quale potente arma psicologica. I
tre relatori scrivono anche che si rammaricano di aver sprecato il
fosforo migliore come fumogeno, quando sarebbe stato meglio, scrivono,
conservarlo per le missioni letali.
Anche l'"Infantry Magazine", un’altra rivista
militare, aveva pubblicato una storia sull'uso di proiettili al fosforo
bianco da parte delle forze speciali contro
Gli Usa hanno sempre negato di aver usato il fosforo bianco contro
obiettivi umani, ma anche il Dipartimento di Stato americano ha
corretto la pagina del proprio sito internet dopo le smentite ufficiali: “Abbiamo
appreso - è scritto - che alcune delle nostre informazioni non
erano corrette".