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Pagina economia
Euro: ci hanno
sempre truffato
di Francesco Filini - tratto da
http://www.rinascita.eu/index.php?action=news&id=13903
Finalmente arriva la risposta all’interrogazione presentata
dall’Europarlamentare Marco Scurria sulla natura giuridica dell’euro, e
finalmente arriva la conferma: ci stanno truffando. Ci hanno sempre
truffati. Ma andiamo per ordine.
Marco Scurria aveva chiesto chiarimenti sulla risposta data dalla
commissione europea alla prima interrogazione sulla proprietà giuridica
dell’euro presentata dall’On. Mario Borghezio, nella quale si affermava
che nella fase dell’emissione le banconote appartengono all’Eurosistema,
mentre nella fase della circolazione appartengono al titolare del conto
sulle quali vengono addebitate. Attenzione perché le parole negli atti
ufficiali e nel linguaggio tecno-eurocratico vanno soppesate per bene.
Quindi il commissario Olli Rehn rispondeva a Borghezio che la proprietà
delle banconote cartacee (dove troviamo ben impressa in ogni lingua
dell’Unione la sigla della Banca Centrale Europea) è dell’Eurosistema.
Ma cos’è quest’Eurosistema?
“L’Eurosistema è composto dalla BCE e dalle BCN dei paesi che hanno
introdotto la moneta unica. L’Eurosistema e il SEBC coesisteranno
fintanto che vi saranno Stati membri dell’UE non appartenenti all’area
dell’euro.” Questa è la definizione che si legge sul sito ufficiale
della BCE. Quindi le Banche centrali nazionali stampano le banconote e
si appropriano del loro valore nominale (ad Es. se stampare un biglietto
da 100 ha un costo fisico per chi lo conia di 0,20 centesimi – valore
intrinseco – le BCN si appropriano anche del valore riportato sul
biglietto stampato). E l’On. Scurria chiedeva quali fossero le basi
giuridiche su cui poggiava l’affermazione del Commissario Olli Rehn:
Interrogazione con richiesta di risposta scritta E-000302/2012
alla Commissione Articolo 117 del regolamento
Marco Scurria (PPE)
Oggetto: Natura giuridica della proprietà dell’euro
In risposta ad un’interrogazione scritta sul medesimo tema presentata
dall’on. Borghezio fornita il 16 giugno 2011, la Commissione informa il
collega che “al momento dell’emissione, le banconote in euro
appartengono all’Eurosistema e che, una volta emesse, sia le banconote
che le monete in euro appartengono al titolare del conto su cui sono
addebitate in conseguenza”.
Può la Commissione chiarire quale sia la base giuridica su cui si basa
questa affermazione?
Nei tempi stabiliti dal Parlamento Europeo arriva la risposta:
IT - E-000302/2012 - Risposta di Olli Rehn
a nome della Commissione (12.3.2012)
L’articolo 128 del trattato sul funzionamento dell’Unione europea
costituisce la base giuridica per la disciplina dell’emissione di
banconote e monete in euro da parte dell’Eurosistema (costituito dalla
Banca centrale europea e dalle banche centrali nazionali). La proprietà
delle banconote e delle monete in euro dopo l’emissione da parte dell’Eurosistema
è disciplinata dalla legislazione nazionale vigente al momento del
trasferimento delle banconote e monete al nuovo proprietario, ossia al
momento dell’addebito del conto corrente bancario o dello scambio delle
banconote o monete.
Olli Rehn non fa altro che ribadire che dopo l’emissione, ossia dopo la
creazione fisica delle banconote o più verosimilmente dell’apparizione
in video delle cifre sui terminali dell’Eurosistema (totalmente a costo
zero, se si esclude l’energia elettrica che mantiene accesi i
computers…) la proprietà dei valori nominali appartiene al nuovo
proprietario, ovvero a chi ha accettato l’addebito, a chi ha accettato
di indebitarsi. Non solo. Olli Rehn, per giustificare l’affermazione
secondo la quale rispondeva a Borghezio che l’Euro appartiene nella fase
dell’emissione all’Eurosistema, cita l’articolo 128 del Trattato sul
funzionamento dell’Unione Europea, dove nel comma 1 si legge:
La Banca centrale europea ha il diritto esclusivo di autorizzare
l’emissione di banconote in euro all’interno dell’Unione. La Banca
centrale europea e le banche centrali nazionali possono emettere
banconote. Le banconote emesse dalla Banca centrale europea e dalle
banche centrali nazionali costituiscono le uniche banconote aventi corso
legale nell’Unione.
E’ chiarissimo. Non c’è scritto da nessuna parte che la proprietà
giuridica dell’euro emesso appartiene alla BCE o alle BCN. C’è soltanto
scritto che la BCE può autorizzare l’emissione di euro a se stessa e
alle BCN, dovendo controllare l’inflazione nella zona euro, così come
stabilito dal Trattato di Maastricht. Ribadisce che solo l’Eurosistema
può stampare le banconote o creare elettronicamente i valori nominali.
Ma nessun riferimento giuridico, nessun trattato, nessuna legge, nessuna
deliberazione, niente di niente ci dice che l’Eurosistema ha la facoltà
di addebitare la moneta. E’ evidente che si appropria di questo grande
ed esclusivo privilegio.
Ciò che diceva il prof. Giacinto Auriti trova finalmente conferma in un
atto ufficiale della Commissione Europea: le Banche Centrali si
appropriano del valore della moneta perchè emettono solo addebitando,
prestando, e il prestare è una qualità esclusiva del proprietario.
Auriti chiamava questo meccanismo la truffa del signoraggio, parola
sulla quale oggi si fa volutamente grande confusione, essendo per la
massa direttamente associabile alla farfallina di Sara Tommasi e a
qualche improbabile personaggio del mondo della politica che fa
avanspettacolo che le si accompagna.
Non a caso l’indomito professore dell’Università di Teramo aveva
denunciato la Banca d’Italia (organismo privato in mano per il 94% a
banche commerciali e fondazioni bancarie) per truffa, associazione a
delinquere, usura, falso in bilancio e istigazione al suicidio (grave
piaga dei tempi nostri). Infatti la moneta, essendo il mezzo di scambio
con il quale i cittadini riescono ad interagire tra loro dando vita al
mercato, ovvero riuscendo a scambiarsi reciprocamente beni e servizi
prodotti grazie al loro lavoro, deve appartenere esclusivamente a chi
lavora, ovvero al popolo. Chi si appropria indebitamente del valore
della moneta non fa altro che sfruttare il lavoro del popolo, lucrare
sulle fatiche e sulla produzione altrui chiedendo che gli vengano pagati
gli interessi sul prestito erogato. Questa è la gigantesca distorsione
del nostro tempo, questa è la Grande Usura. E sotto il giogo di questa
malefica piaga, sono finiti tutti i popoli d’europa che oggi pagano
sulla propria pelle una crisi sistemica e indotta, figlia di un
paradigma che dal 1694 (anno di costituzione della prima Banca Centrale,
la Bank of England) si è imposto sulla vita dell’uomo.
Il meccanismo dell’indebitamento degli Stati da parte di organismi
privati quali sono le Banche Centrali Nazionali è presente quasi
ovunque. La Federal Reserve conia negli USA il dollaro, la Bank of
England conia nel Regno Unito la Sterlina, la BCE conia l’Euro. Ma per
quanto ci riguarda, esiste un’abissale differenza, che rende il sistema
ancora più perverso: gli Stati dell’Unione non possono ricevere il
credito direttamente dalla BCE (cosa che invece accade in modo diretto e
subordinato negli altri paesi, ed Es. negli USA dove il Congresso ordina
di stampare e la FED esegue) ma devono finanziarsi sul mercato, la
parolina magica con cui ci prendono per i fondelli. In poche parole
funziona così: la BCE crea denaro a suo piacimento, lo da in prestito
alle banche commerciali (Draghi ha recentemente creato circa 1000
miliardi di euro prestandoli all’1%) e queste possono decidere se
acquistare o meno i cosiddetti BOND, i titoli del debito (con tassi che
vanno dal 5 al 7%). Non è possibile, quindi, per i paesi della UE
attuare una propria politica monetaria, pur volendo accettare il
meccanismo dell’indebitamento pubblico.
Tutto è nelle mani della Grande Usura. I signori della Goldman Sachs,
banca d’affari targata USA, siedono vertici delle grandi istituzioni
bancarie, Mario Draghi ne è l’emblema. Ora hanno deciso di gestire
direttamente anche le Istituzioni politiche, Mario Monti e Papademos
sono i primi alfieri al servizio della Goldman.
La politica è messa sempre più all’angolo, ostaggio del sistema
finanziario che controlla partiti, sindacati e mondo dell’informazione.
L’unica soluzione che abbiamo è quella di informare il più possibile.
Questi meccanismi perversi devono essere conosciuti da tutti, nonostante
il boicottaggio del sistema dell’informazione del regime usurocratico.
Lo sforzo deve essere titanico, la volontà e la determinazione non
devono piegarsi di fronte a niente.
A tutti noi un in bocca al lupo.
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