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Verità
sulle elezioni a Gerusalemme Est
Giulietto Chiesa - tratto da Megachip – www.megachip.info
Il
documento che qui pubblichiamo – alla vigilia delle elezioni
palestinesi del 25 gennaio - non è inedito in senso assoluto, ma è
quasi sconosciuto al grande pubblico. Va detto subito che non si tratta
di un pamphlet estremista, ma di un rapporto dei capi missione europei
su Gerusalemme est, preparato nel dicembre 2005 per il Consiglio dei
Ministri degli Esteri dell'Unione Europea.
Perché è rimasto
sconosciuto?
Perché
il Consiglio dei Ministri dell'Unione Europea ha deciso di non renderlo
noto nemmeno ai deputati europei. Il mainstream informativo, a sua
volta, lo ha ignorato, dimostrando ancora una volta quanta influenza lo
Stato d'Israele e gli Stati Uniti abbiano sul sistema informativo
mondiale.
Ciò non ha impedito che il documento emergesse e provocasse forti
reazioni nel Parlamento Europeo e nei diversi gruppi politici. Ho
presentato un'interrogazione alla Commissione e al Consiglio per
ottenere una risposta formale in merito. La risposta arriverà tardi,
naturalmente.
La ragione ufficiosa addotta dal Consiglio per non pubblicare il
rapporto è stata che esso avrebbe potuto nuocere allo svolgimento delle
elezioni palestinesi, gettando benzina sul fuoco. Chiunque capisce, al
contrario, che – come spiegano gli estensori del documento – nelle
condizioni che essi descrivono con assoluta puntualità e dettaglio,
proprio una tale presa di posizione europea avrebbe dato speranza, e
speranza di pace, ai palestinesi, rendendo le elezioni più sicure.
Il
Parlamento Europeo, venutone a conoscenza, non è riuscito, anche (ma
non soltanto) per ragioni tecnico-procedurali, a esprimere per tempo la
sua opinione. Ma io ritengo che la pubblicazione per esteso del
documento su Megachip possa rappresentare un contributo di pace e di
giustizia.
Scrivo queste note alla vigilia della mia partenza per Gerusalemme dove
assisterò allo svolgimento delle elezioni come membro della delegazione
del Parlamento Europeo e ne renderò informazione ai nostri
lettori.
Giulietto Chiesa
RAPPORTO
DEI CAPI MISSIONE SU GERUSALEMME EST
(rapporto scritto per i ministri degli Esteri dell'Unione
Europea, finora non reso pubblico)
SOMMARIO
1. Gerusalemme Est ha un valore centrale per i palestinesi in
termini politici, economici, sociali e religiosi. Molte politiche
israeliane interconnesse tra di loro, stanno riducendo le possibilità
di raggiungere un accordo definitivo sullo status di Gerusalemme e
dimostrano chiaramente l'intenzione di Israele di trasformare
l'annessione di Gerusalemme Est in un fatto concreto:
- il completamento quasi ultimato del muro intorno a Gerusalemme Est,
lontano dalla linea verde;
- la costruzione e l'espansione di insediamenti illegali da parte di
enti privati e da parte del governo israeliano all'interno di ed intorno
a Gerusalemme Est;
- la demolizione di case palestinesi costruite senza permessi (che sono
pressoché inottenibili);
- l'irrigidimento delle regole che separano i palestinesi residenti a
Gerusalemme Est da quelli residenti in Cisgiordania, compresa la
riduzione dei permessi di lavoro;
- e la politica discriminatoria per tassazione, spesa pubblica e
rilascio di permessi per costruzioni praticata dalla municipalità di
Gerusalemme.
2.
Il progetto di espandere l'insediamento di Ma'aleh Adumim nella
cosiddetta area “E1” ad est di Gerusalemme minaccia di completare
l'accerchiamento della città con insediamenti israeliani, dividendo
3.
Quando il muro sarà completato, Israele controllerà l'accesso da e
verso Gerusalemme Est, tagliando fuori le sue città satellite
palestinesi di Betlemme e Ramallah e il resto della Cisgiordania. Questo
avrà serie conseguenze in termini economici, sociali ed umanitari per i
palestinesi. Tramite una rigorosa applicazione delle politiche sulla
residenza e sullo status di cittadinanza (ID status), Israele
alla fine sarà in grado di completare l'isolamento di Gerusalemme Est
– il centro politico, sociale, commerciale e infrastrutturale della
vita palestinese.
4.
Le attività di Israele a Gerusalemme costituiscono una violazione sia
di quanto previsto dagli obblighi previsti nella Road Map , che
da quelli del diritto internazionale. Nella Comunità Internazionale,
noi ed altri abbiamo esposto con chiarezza le nostre preoccupazioni in
numerose occasioni, con diversi effetti.
I palestinesi, senza eccezione, sono profondamente allarmati per
Gerusalemme Est. Temono che Israele “se la cavi”, con la copertura
del disimpegno da Gaza. Le azioni di Israele rischiano inoltre di
radicalizzare l'atteggiamento della popolazione palestinese di
Gerusalemme Est, che fino ad ora è stata relativamente tranquilla.
Urgono prese di posizione chiare da parte della Comunità Europea e del
Quartetto, sul fatto che Gerusalemme deve rimanere una questione da
negoziare per entrambe le parti ed il fatto che Israele deve desistere
da tutte le misure che potrebbero impedire tali negoziati. Vanno inoltre
sostenute le attività culturali, politiche ed economiche palestinesi a
Gerusalemme Est.
RACCOMANDAZIONI
Sul piano politico
Prese di posizione chiare da
parte della Comunità Europea e del Quartetto, sul fatto che Gerusalemme
deve rimanere una questione da negoziare per entrambe le parti ed il
fatto che Israele deve desistere da tutte le misure che potrebbero
impedire tali negoziati. Possiamo prendere in considerazione una presa
di posizione incentrata sulla questione di Gerusalemme Est al GAERC di
novembre. Potremmo anche sollecitare che una presa di posizione analoga
venga fatta dal Quartetto.
- La fase uno della Road Map chiede la riapertura delle
istituzioni palestinesi a Gerusalemme Est ed in particolare della Camera
di Commercio. La riapertura degli enti istituzionali darebbe ai
palestinesi un segnale rispetto al fatto che
- Richiedere che il governo israeliano metta fine al trattamento
discriminatorio dei palestinesi a Gerusalemme Est, in particolare per
quanto riguarda i permessi di lavoro, i permessi per costruire, la
demolizione di case, la tassazione e la spesa pubblica.
- L'UE dovrebbe prendere in considerazione e valutare le conseguenze e
l'eventualità che Gerusalemme venga esclusa da determinate attività di
cooperazione tra UE e Israele.
Sul
piano operativo
- Organizzare incontri politici con l'ANP a Gerusalemme Est,
compresi incontri a livello ministeriale.
- Iniziative (appelli, lettere, contatti, incontri, ecc.) incentrati su
questioni come l'accesso, i permessi per costruzioni, le conseguenze del
muro, ecc..
- In vista delle elezioni legislative palestinesi, previste per il 25
gennaio 2006, incoraggiare le parti ad accordarsi sui termini e sulla
sostanza del loro coordinamento per permettere che a Gerusalemme Est le
elezioni si svolgano in modo soddisfacente, per quanto riguarda gli
obblighi delle parti previsti dagli accordi ad interim e dalla Road
Map (l'ANP deve svolgere le elezioni ed Israele le deve agevolare) a
prendere in considerazione le raccomandazioni formulate dal rapporto Rocard
EUEOM . Fornire ad una parte terza l'assistenza tecnica e la
possibilità di monitoraggio, se richiesta e confacente.
- Il Piano Regolatore per Gerusalemme ( Jerusalem Masterplan )
che attualmente è in via di approvazione, dovrebbe essere sottoposto ad
un'analisi tecnica, seguita da una decisione su come valutare il piano
per quanto riguarda le conseguenze legali, la consapevolezza a livello
pubblico, ecc.. Il piano attualmente esiste solo in ebraico (il piano
dovrebbe essere tradotto in arabo ed in inglese).
- Tutti gli MS ed EC dovrebbero aumentare l'attività progettuale a
Gerusalemme Est con un equilibrio tra progetti su fornitura di servizi,
assistenza, sviluppo e politici (prendendo in considerazione
-
Per quanto riguarda la demolizione di case per mancanza di permessi per
costruzioni a Gerusalemme Est, l'UE potrebbe seguire vari
percorsi:
sostegno a progetti legislativi predisposti per sostenere i palestinesi
minacciati da demolizioni di case e per coloro che le hanno subite
promuovere iniziative per regolarizzare case “illegali” (p.es.
introducendo pianiurbanistici alternativi retroattivi) facilitare
soluzioni per ottenere permessi per costruzioni progetti UE con ONG
palestinesi sulla consulenza legale per quanto riguarda permessi per
costruzioni e demolizioni di case un progetto UE sullo sviluppo di un
piano regolatore per la pianificazione urbanistica e residenza legale
per i sobborghi palestinesi di Gerusalemme Est.
- Facilitare una soluzione del problema dell'accesso. Questo
comprenderebbe una serie di misure politiche ed operative, sia a breve
che a lungo termine.
- Sostegno ad organizzazioni locali ed internazionali nei loro sforzi
per l'informazione su Gerusalemme Est.
- Aumentare l'assistenza europea alle istituzioni palestinesi a
Gerusalemme Est, comprese le attività culturali e l' empowerment della
comunità.
Dicembre
2005
Data di pubblicazione nel sito 26/01/2006