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Eleonora
Brigliadori “Ho sconfitto il cancro senza curarmi”
Autore: Alessandra
Drago – tratto da http://www.stampalibera.com/?p=2698
I: Il virus dell’epatite?
Al
livello del fegato è un “simbionte” che, terminato il conflitto,
risolve il carcinoma al fegato.
I: Non capisco…
E:
Questa spiegazione tecnica l’ho avuta tempo dopo, quando ho scoperto
le teorie di Hamer sui tumori. Dopo la mia guarigione, infatti, ho
iniziato un percorso di conoscenza su questo tema. Tra i sistemi per
l’attivazione dell’autoguarigione dell’individuo che ho studiato,
la “Nuova Medicina Germanica” mi è parsa la frontiera più
avanzata. Il suo ispiratore è il dottor Ryke Geer Hamer, più
conosciuto per la vicenda accaduta in Corsica, quando il figlio fu
ucciso da un colpo di fucile per il quale venne accusato il principe
Emanuele di Savoia. Proprio a seguito di questa triste vicenda, il
medico sviluppò un tumore ai testicoli e la moglie uno al seno. Da li
ebbe un’intuizione che lo portò a rivoluzionare i fondamenti stessi
della medicina: Hamer capi che i meccanismi cancerogeni hanno una
funzione biologica. Il suo stesso tumore era il tentativo estremo del
corpo, anche a livello psicologico, di fornire lo strumento per
fecondare e avere presto un altro figlio, mentre quello della moglie era
il tentativo simbolico di innescare la produzione di latte. Quindi,
quando una donna scopre di avere un tumore al seno, dovrebbe cercare di
capire la connessione tra quel tipo di tumore e ciò che sta accadendo
nella sua vita interiore.
I:
Cosi, secondo lei, il corpo guarirebbe da solo dai tumori…
E:
Si, quando una persona va a fare la diagnosi, il tumore si sta già
riparando da solo. I medici, però interrompono il processo naturale di
guarigione e provocano le metastasi, che non sono altro che ulteriori
conflitti dovuti al loro stesso intervento.
I: Quindi lei non ha fatto nulla per curarsi?
E:
Ho fatto tante cose, ma che avevano a che fare solo con le mie scelte
alimentari, con il fatto di rimanere a casa mentre stavo male. C’è
gente infatti, che ha un tumore e vive benissimo. Secondo Hamer, tutte
le terapie naturali hanno la loro ragione d’essere, perciò basta
digiunare o praticare l’omeopatia per risolvere un problema. che uno
decida di guarire con i colori, con le “acque di luce” o con l’urinoterapia,
va sempre bene. Purchè non si ostacolino i processi naturali, si può
cercare una propria via. Il tumore parte sempre dal cervello, cioè da
un’esigenza nascosta ed è “costruttivo”, quindi non bisogna
averne paura.
I: In conclusione, questo che cosa significa?
E:
Il concetto di cura, inteso secondo l’approccio tradizionale, non
aiuta, perchè la persona pensa che la sua guarigione dipenda dalla
“corsa agli armamenti”, cioè dalle pillole che gli vengono date.
Occorre, invece, capire che si guarisce solo con l’integrazione dei
sistemi biologici: i virus e i batteri, invece di essere combattuti,
vanno compresi nella loro funzione positiva. Spesso, quando c’è un
virus, l’organismo sta solo tentando di completare un processo “riparativo”,
come nel caso dell’epatite come nel tumore al fegato. Il cancro non si
origina da una cellula impazzita, ma è il segnale di una necessità di
una persona. Questo mette in moto meccanismi che hanno uno scopo
biologico. Se li si lascia completare il percorso, ricomporanno il
conflitto. Il tumore infatti, guarisce da solo nel 90 % dei casi.
I: Il metodo Hamer viene praticato in Italia?
E:
Io, da quando ho seguito un corso sulle leggi di Hamer riservato ai
medici, non ho più amici che muoiono di cancro, perchè consiglio loro,
senza fare il “dottore” (perchè non lo sono), come comportarsi. I
medici di Nuova Medicina non curano più le persone chemioterapizzate
perchè sono comunque destinate a morire, più o meno tardi, a causa
della devastazione compiuta dalla medicina ospedaliera.
I: Tutto ciò è legale?
E:
Il problema è all’interno dell’ospedale, dove, secondo me,ci si
deve andare solo per la diagnostica. poi si decida in piena libertà. da
quando conosco il rapporto tra anima e corpo, non prendo più farmaci.
la mia salute è migliore oggi di quando avevo vent’anni, e credo di
averlo dimostrato a “Notti sul ghiaccio”, dove ho dato “la paga”
alle ragazzine.
Intervista tratta da “Viversani e belli” di marzo
2007.
Link:
http://www.meetup.com/beppegrillo-24/messages/boards/thread/2921736?thread=2921736