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Effetto buio: una svolta energetica è urgente
pubblicato su www.lifegate.it il 21-5-2004

L'effetto buio dipende del tutto dall'inquinamento dell'aria. Questa la conclusione degli studiosi del fenomeno.
Abbiamo intervistato lo scienziato Johann Feichter. Con un'équipe di collaboratori studia al Max Planck Institut di Amburgo l'effetto buio. Ha pubblicato numerosi articoli su riviste scientifiche internazionali riguardo gli aspetti di questo "fenomeno".

Da quanto tempo gli scienziati si occupano dell'effetto buio?
Da 20 anni, le misurazioni sono iniziati negli anni '60.

In questi vent'anni è stato considerato un argomento scottante?
Sì, ed è un mistero che nella stampa non specializzata se ne parli soltanto adesso. Due anni fa ho pubblicato, insieme a una scienziata della Columbia University, degli studi secondo i quali gli aerosol presenti nell'aria riducono l'irraggiamento solare del suolo. Gli aerosol sono delle particelle minuscole, liquide o solide, che si formano durante la combustione di qualsiasi materiale. Abbiamo evidenziato che un minor irraggiamento solare, che corrisponde a una maggior presenza di aerosol nell'aria, modifica l'intero bilancio energetico del suolo. L'effetto è una minor evaporazione dell'acqua e di conseguenza nelle zone con aria inquinata, tra queste l'Europa e gli Usa, il suolo contiene più acqua, nonostante la temperatura dell'aria si sia innalzata a causa dell'effetto serra.

Sembra un paradosso.
Certo. Proprio su questo paradosso è stato pubblicato ultimamente un commento su "Nature", e forse questo ha attirato l'interesse della stampa non specializzata. Di fatto tra il 1960 e il 1990 abbiamo avuto una considerevole riduzione dell'irraggiamento solare, sull'emisfero nord dal 5 al 10%, è da considerare un tasso alto! Nel frattempo abbiamo osservato che le misure antinquinamento hanno fatto effetto, perché dalla metà degli anni Ottanta in poi l'irraggiamento è migliorato nelle nostre zone. In posti come la Cina e l'India, dove l'industrializzazione sta provocando un enorme impatto sull'ambiente, si può osservare un effetto buio talmente alto da provocare una riduzione della fotosintesi e di conseguenza della crescita vegetale!

Quindi l'effetto buio è collegato direttamente alle emissioni inquinanti?
Sì. Secondo i nostri calcoli il 25% del "global dimming" è provocato dall'effetto serra e il 75% dagli aerosol, cioè dall'inquinamento dell'aria.

Allora non ci sono dubbi sull'origine dell'effetto buio.
No perché le misurazioni e le tabelle combaciano del tutto con le osservazioni.

In Europa si va verso un miglioramento?
Sì, grazie a due fattori: le leggi ambientali volte a ridurre l'inquinamento dell'aria e la riduzione delle emissioni di zolfo. Un colpo forte, in positivo, lo ha dato il crollo delle industrie del blocco sovietico negli anni 1980/90 con le loro altissime emissioni. Sta invece aumentando di nuovo l'inquinamento da fuliggine, una sostanza molto nociva per la salute.

Perché in Italia come unico paese del Mediterraneo i valori dell'effetto buio sono alti come in Germania o Polonia?
La nuvola di inquinanti che si forma sopra il centro Europa si sposta in direzione del Mediterraneo orientale, poi attraversa il Mar Nero andando verso sud-est. In pratica l'Italia del nord si trova su questo passaggio naturale della nube formata da inquinanti.

L'effetto buio è più intenso nei centri urbani che in campagna?
Non c'è differenza. Resta il fatto che l'aria in campagna è sicuramente più salubre che in città.

Che conseguenze si prevedono per l'effetto buio?
Sono vari. Un irraggiamento solare minore fa evaporare meno acqua dal suolo, quindi si forma meno vapore acqueo e diminuiscono le piogge. Inoltre il suolo rimane più umido, e assorbendo meno pioggia favorisce le inondazioni. Un altro fattore riguarda l'effetto serra: negli ultimi 15 anni abbiamo avuto i dieci anni più caldi da quando sono iniziate le misurazioni. Siccome gli aerosol e con loro gli inquinanti nell'aria sono diminuiti fanno passare una maggior quantità di raggi solari, quindi è probabile che l'effetto serra colpisca sempre di più. Ma non consiglio di aumentare gli aerosol! Inoltre bisognerà studiare gli effetti che hanno sul clima le emissioni, in fortissimo aumento, delle megalopoli subtropicali. Non ne sappiamo ancora niente.

Secondo lei il protocollo di Kyoto è troppo "soft"?
Certo, per molti motivi. Le discussioni in atto nei vari paesi sono semplicemente ridicole perché si sta cercando di annacquare addirittura il minimo comune denominatore sul quale ci si è accordati internazionalmente! Semplicemente non lo capisco. Sappiamo tutti che il petrolio a basso costo sta finendo, che con l'emergere della Cina la concorrenza intorno al petrolio sarà sempre più spietata. Sarebbe veramente urgente dare una svolta energetica al nostro sistema economico, ma non vedo nessuna discussione pubblica seria al proposito. Ma ci sono anche altri fattori: non sarà possibile in eterno che il 20% della popolazione mondiale consumi l'80% delle risorse.

Rita Imwinkelried

 
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