L’eccesso di informazioni
ci sta portando all’apatia
La Rivoluzione che non avverrà
Nessuno è più schiavo
di colui che è prigioniero
senza saperlo
Johann Wolfgang
von Goethe
Il secolo appena iniziato
passerà alla storia per l’evoluzione informatica e tecnologica.
Il mondo intero oggi si aggiorna e si informa su internet, una rete nata negli
anni Settanta dalle ricerche dell’ARPA (Advanced Research Project
Agency, oggi DARPA) del Ministero della Difesa statunitense, quindi
in ambito prettamente militare…
Gentilmente poi ci hanno messo a disposizione i vari Social Network (SixDegrees,
Friendster, MySpace, LinkedIN e l’ultimo The Facebook…) con l’obiettivo di
creare relazioni tra le persone.
La realtà è decisamente un’altra: sia internet che i social rientrano nel
controllo globale…
Grazie a queste tecnologie il Sistema sa praticamente tutto di noi: le cose che
amiamo, quelle che odiamo, i libri che leggiamo, la musica che ascoltiamo, dove
andiamo a mangiare, i piatti preferiti, le preferenze politiche e anche le
inclinazioni sessuali, ecc. ecc.
Dai dati che NOI gentilmente e gratuitamente stiamo cedendo al Sistema, esso è
in grado di costruire il profilo perfetto di ogni abitante interconnesso alla
Rete...
Pluralismo di
informazione = libertà e democrazia?
La quantità di
informazioni che riceviamo quotidianamente (tramite tv, radio, computer, tablet,
smarthphone, iphone…) non ha paragoni rispetto al passato.
La logica ed errata conseguenza è che pensiamo di sapere…
Purtroppo non è così: accedere ad un maggior numero di informazioni non
provoca nessun cambiamento nella società, anzi induce apatia!
Follia? Esagerazioni? No, oramai nessuno più si ribella al Sistema: lo
schiavo rinchiuso dentro un carcere le cui pareti sono virtuali non si muove e
non reagisce più.
Apatia e inerzia mentale…
Come detto
conoscere la verità e accedere a un’infinità di notizie non significa nulla.
Anzi, il tutto aumenta il degrado psicologico rafforzando ancora di più
l’incapacità di risposta e l’inerzia mentale.
Il Sistema conosce benissimo i vari meccanismi mentali, emotivi, sociali e
psicologici dell’essere umano e proprio per questo ci ha messo a disposizione
degli strumenti magistrali.
Il controllo
mentale si basa anche sull’eccesso d’informazione!
Sembra un
paradosso ma non lo è: bombardare di stimoli il cervello umano provoca una
catena di avvenimenti che finiscono con la totale mancanza di risposta:
l’apatia.
Eccesso di stimoli
L’uomo odierno
è sottoposto ogni giorno a centinaia di migliaia di stimoli (linguistici,
visivi, uditi) che devono essere elaborati dal nostro cervello. Si tratta di una
vera e propria esondazione di dati, istante dopo istante.
Il punto cruciale non è sapere se il nostro cervello ha la capacità o meno di
percepire ed elaborare tali immensi volumi di byte, ma come esso valuta, giudica
e analizza le implicazioni che le informazioni possono comportare per se stesso
e per la società.
Il marasma di
informazioni non ci lascia il tempo materiale per fare una valutazione seria, e
questo è funzionale!
Prima che la nostra mente sia in grado di giudicare l’informazione ricevuta
veniamo bombardati da una nuova ondata di stimoli che ci distraggono e inondano
la mente con altri dati.
Questo impedisce una corretta valutazione delle notizie che riceviamo,
indipendentemente da quanto importanti siano le implicazioni che queste
comportano.
Tutto quello che percepiamo con i sensi viene rapidamente digerito e
dimenticato, trascinato via da un torrente incessante di altre informazioni che
entrano e slavano il nostro cervello.
Il bombardamento continuo
e incessante ci impedisce di giudicare adeguatamente il valore dei fatti,
rendendoci in pratica schiavi non più in grado di agire e/o reagire alle
circostanze.
L’apatia è sotto gli occhi di tutti coloro che vogliono vedere la realtà!
Frammentazione
emozionale
Riducendo il
tempo di risposta mentale viene ridotta anche la carica emotiva associata.
Ci indigniamo leggendo una notizia (i privilegi di una casta politica
vergognosamente degradata e priva di dignità; i salvataggi delle banche con i
nostri soldi; gli attentati che vengono compiuti dal Sistema per terrorizzare la
massa; la vergognosa tassa illegittima del canone rai inserito
delinquenzialmente nella bolletta dell’enel, ecc.) ma dopo pochissimi istanti
veniamo bombardati da un fiume di altre notizie che deviano la nostra attenzione
verso altre emozioni sempre superficiali e completamente diverse che ci fanno
dimenticare tutto.
L’indignazione viene così spostata ed edulcorata in una vera e propria
diluizione omeopatica delle nostre capacità mentali, emotive e soprattutto
reattive.
Per il Sistema questo è grasso che cola: è meglio un popolo gregge addormentato,
apatico, incapace di reagire, piuttosto che un insieme di persone sveglie,
attive e consapevoli.
La Rivoluzione che non
avverrà
L’impotenza è
divenuta frustrazione e apatia. Ecco perché non avviene una Rivoluzione che
sarebbe già dovuta scoppiare, vista la situazione odierna.
Il Sistema è così certo della nostra sottomessa condizione mentale che non si
preoccupa di mostrarsi per quello che è, svelare i propri segreti e altarini per
quanto sporchi e oscuri essi siano.
Anche perché rivelare verità occulte (libri, film, video, documentari,
trasmissioni tivù, ecc.) in realtà contribuisce all’aumento del volume di
informazioni e anche questo fa parte del gioco.
Ogni segreto portato dalla luce produce di conseguenza nuove ondate di
informazioni che possono essere manipolate e rese tossiche con l’aggiunta di
dati falsi, contribuendo alla confusione e al caos dell’informazione e da qui
arrivano nuove ondate secondarie di articoli e servizi che ci stordiscono ancora
di più facendoci sprofondare ulteriormente in uno stato mentale di apatia.
Poi c’è tutto il discorso dell’impunità di cui sembrano godere (e di fatto
godono) i delinquenti patentati. I responsabili di crimini veri non vengono mai
puniti seriamente e questo serve a generare nella popolazione frustrazione (nei
confronti della giustizia, delle leggi, della politica, ecc.) che porta alla
resa definitiva e alla totale sottomissione.
I discorsi classici da bar ne sono la prova : “non si può fare nulla”; “il
sistema non cambierà mai”, “la politica è marcia”, ecc. Questi sono i
vocaboli del perfetto suddito che si lamenta senza fare nulla per cambiare la
situazione. Il lamento è la valvola di sfogo del morto che cammina (zombie),
esattamente come vomitare su FB le proprie paturnie.
I Social sono
funzionali
Facebook è
l’esempio magistrale di tutto questo Sistema appena abbozzato.
Centinaia di migliaia di post inondano il social ogni istante. Quasi nessuno
legge fino in fondo quello che pubblica ma tutti sono più veloci della luce
nella condivisione con gli amici.
Su FB l’apatia generalizzata è stata genialmente camuffata da finta libertà di
informazione, dove tutti possono dire la loro (sfogatoio pubblico); dove tutti
possono leggere quello che vogliono.
Ma questa è vera e propria illusione di libertà.
Se pensiamo che dieci, cento, mille, diecimila persone condividendo un post
(spesso senza neppure averlo letto) possano realmente cambiare il mondo siamo
dei poveri illusi.
Facebook è uno strumento attivissimo nell’estensione dell’apatia globale!
Il mondo si cambia
cambiando noi stessi, nella vita reale e non in quella inesistente dei Social.
Ogni acquisto che facciamo, ogni giornale che comperiamo, ogni canale televisivo
che guardiamo (o meglio non guardiamo), ogni banca che boicottiamo, ogni
supermercato che evitiamo, ecc. sono indicazioni chiare al Sistema.
A che serve condividere un post sui vari rimedi per la cura naturale del cancro
se poi oltre a mangiare male ogni giorno continuiamo a fare inutili screening e
alla prima diagnosi di tumore (e facendo tali esami arriverà matematicamente) si
corre tremando dall’oncologo?
A che serve denunciare gli abusi delle banche se poi continuiamo a lasciare i
nostri risparmi nei loro forzieri, partecipando al finanziamento di armi e
guerre?
E’ da dissociati mentali allarmare il mondo che i farmaci uccidono più delle
guerre se poi al primo banale acciacco ci imbottiamo di droghe!
L’elenco delle incoerenze purtroppo è lunghissimo...
Forse pubblicando migliaia
di post ci sentiamo meglio a livello di coscienza? Pensiamo di aver fatto la
nostra parte? Così possiamo girarci dall’altra parte continuando sereni nella
nostra normalissima e apatica esistenza…
Ma il mondo in questa maniera non cambierà mai.
E il Sistema applaude e ci ringrazia fornendoci altri Social, altre Verità e
altre informazioni…
Per maggiori informazioni "Ecco perché nessuno si ribella al sistema" http://lastella.altervista.org/ecco-perche-nessuno-si-ribella-al-sistema/