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Pagina energia
E-Cat: fusione fredda a portata di mano
Il progetto Energy Catalyzer di Andrea Rossi:
la scoperta del millennio in campo energetico?
Dottor Davide Fiscaletti, tratto da "Scienza e conoscenza", nr.38 -
www.scienzaeconoscenza.it/rivista.php?idRivista=88
L'Energy-Catalyzer (o E-Cat), realizzato da Andrea Rossi in
collaborazione con Sergio Focardi, è una nuova invenzione nel mondo
della Fusione fredda che sta attirando molta attenzione da parte della
scienza, relativamente nuova, che studia la LENR (vale a dire le
reazioni nucleari a bassa energia). L’Energy Catalyzer è ancora un
prototipo misterioso ma promette: una rivoluzione nel nostro modo di
produrre energia. Lo scopo del catalizzatore è quello di fare avvenire
una semplice reazione nucleare tra idrogeno e nichel, chiamata fusione
NI-H, in modo da liberare energia e così produrre calore. Tale fonte di
calore può venire poi utilizzata direttamente al fine di riscaldare gli
ambienti, oppure per la produzione di energia elettrica, in ambedue i
casi in maniera estremamente vantaggiosa poiché in questa tipologia di
reazione sono coinvolti quali combustibili nichel e idrogeno (estratto
attraverso elettrolisi dall'acqua), elementi presenti in gran quantità
sulla Terra. In questo modo, basterebbero minime entità di questi
elementi per ottenere grandi quantitativi di energia prodotta. Inoltre,
il catalizzatore fornisce energia pulita in quanto non vengono prodotti
isotopi radioattivi, dal momento che gli isotopi di rame ottenuti
decadono in tempi rapidi.
I dubbi della
comunità scientifica
Secondo Antonio Zoccoli, direttore della sezione bolognese dell’Istituto
Nazionale di Fisica Nucleare, il calore che viene liberato dall'E-Cat,
quantificato in un fattore di guadagno di potenza di circa 12 volte, non
è giustificabile con una normale reazione chimica; la natura del
fenomeno non è tuttavia spiegabile "finché non ci sarà possibile fare
tutta quella serie di verifiche necessarie a stabilire di che tipo di
reazione si tratti". Di tale fenomeno non sono stati pubblicati i
dettagli su riviste scientifiche internazionali, come sarebbe naturale
nel caso di una scoperta che, in caso di conferma, avrebbe "proporzioni
planetarie". Ulteriori test in merito furono organizzati dopo la
pubblicazione di un articolo da parte della rivista svedese Ny Teknik,
e dopo che gli studiosi svedesi Sven Kullander, professore emerito dell'Università
di Uppsala e Hanno Essén, professore associato di fisica
teorica, accettarono di prendere parte come osservatori a una
dimostrazione. Il test del 29 marzo 2011, durato 4 ore, portò Kullander
ed Essén a concludere che nessun processo chimico conosciuto sarebbe
stato in grado di emettere energia in simili quantità. Successive
dimostrazioni si sono tenute il 19 aprile e il 28 aprile 2011 a Bologna
con la partecipazione del giornalista Mats Lewan della rivista svedese
Ny Teknik, che per quanto possibile cercò di monitorare i più
macroscopici fenomeni che potessero rivelare la sussistenza di una
truffa.
Nel maggio del 2011 sembrava che Andrea Rossi fosse riuscito ad
approntare il lancio del suo E-Cat in Europa tramite una collaborazione
con la Defkalion Green. Improvvisamente le trattative si sono concluse
con una risoluzione degli accordi (culminata con un'azione legale da
parte di Rossi) all'inizio di agosto. E'
importante sottolineare che la Defkalion non imputa nessuna
responsabilità a Rossi, ma unicamente a problemi di origine finanziaria.
Una emergente società americana nel campo dell'energia, la AmpEnergo,
sembra molto interessata a commercializzare negli Stati Uniti l'E-Cat.
Come funziona: le
ragioni di un possibile successo su larga scala
Ciò che rende "rivoluzionario" l'E-Cat di Rossi-Focardi rispetto a tutti
gli altri apparati sperimentali realizzati finora nei laboratori di
tutto il mondo usando Palladio e Deuterio (la linea di ricerca
originaria di Fleischmann-Pons) o Nichel e Idrogeno (la linea
alternativa, seguita ad esempio da Focardi e Piantelli, in Italia) è
l'elevato rapporto tra la quantità di energia termica prodotta e quella
fornita: mentre in tutti gli altri casi l'eccesso di energia è
dell'ordine del 50-100% o simile, nel reattore messo a punto
dall'ingegner Andrea Rossi tale rapporto è di ben 200:1 o più, cioè per
1 kWh elettrico fornito vengono prodotti 200 kWh termici utilizzabili
per riscaldamento, applicazioni industriali o per produrre energia
elettrica. Un fattore di amplificazione così grande ha due conseguenze:
primo, rende assolutamente palese il fatto che si tratta di un fenomeno
reale, mentre negli altri casi occorrono misurazioni assai raffinate per
mostrare che si è prodotta energia in eccesso; secondo, rende possibile
un facile utilizzo commerciale dell'invenzione.
Il funzionamento della macchina è relativamente semplice, considerata la
sua straordinaria potenza. Le reazioni si svolgono all'interno di una
piccolissima camera – "cella", come si chiama in gergo – in cui vengono
iniettati una piccolissima quantità di polvere di nichel e idrogeno a
una certa pressione, che è fornito da una bombola. Affinché sia
possibile l'innesco della reazione di fusione tra gli atomi di nichel e
quelli di idrogeno monoatomico è necessario che la camera venga
riscaldata a una certa temperatura fornendo energia dall'esterno, che
però (almeno in linea di principio) non occorre più fornire una volta
che la reazione è partita e ha riscaldato per un certo tempo un fluido,
come ad es. l'acqua, con cui è possibile – in una versione commerciale
dell'apparato – anche riscaldare ambienti, produrre elettricità, etc.
Nel suo funzionamento, la macchina trasforma infinitesime quantità di
nichel in rame, che dunque è il prodotto della reazione, insieme ai
raggi gamma di bassa energia che riscaldano l'acqua.
Il catalizzatore
segreto
Questa straordinaria "amplificazione dell'energia" che l’E-Cat di
Rossi-Focardi permette di ottenere è dovuta ad un catalizzatore segreto
– donde appunto il nome di "catalizzatore di Rossi-Focardi", oppure
di E-Cat, Energy catalyzer – consistente in un composto chimico
la cui composizione non è stata resa nota da Rossi e di cui lo stesso
Focardi, che pure conosce la maggior parte degli altri dettagli teorici
e pratici alla base dell'E-Cat, dichiara di non conoscere la formula.
Secondo Focardi, tale composto avrebbe, verosimilmente, la funzione di
facilitare la formazione di idrogeno monoatomico (H) rispetto
all'idrogeno naturale che è in forma molecolare (H2), cioè
biatomico: infatti, è l'idrogeno monoatomico che deve penetrare nel
nichel fino a raggiungere una densità sufficiente a permettere l'innesco
del processo nucleare che produce la grande quantità di energia in
eccesso.
Un'altra delle caratteristiche che rendono l'E-Cat adattissimo alla
commercializzazione – oltre alla grande quantità di energia "gratuita"
prodotta e alla sua produzione virtualmente illimitata nel tempo anche
con quantità microscopiche di reagenti – è il fatto che questa macchina
non produce radioattività che come sappiamo è il "punto debole", invece,
della fissione nucleare. Infatti, accurate misurazioni intorno
all'apparecchio eseguite da organismi indipendenti, e che hanno fatto
seguito alle precedenti misure fatte per tutelare la propria incolumità
dagli esperti fisici nucleari che hanno lavorato al suo sviluppo, hanno
accertato che l'E-Cat non produce neutroni, e dunque non può in alcun
modo indurre la radioattività esterna, che permarrebbe nel tempo. L'E-Cat
produce solo dei deboli raggi gamma "molli" (cioè radiazioni
elettromagnetiche di bassa energia), che possono venire assai facilmente
schermate al 100% con del piombo e che cessano quando si spegne la
macchina.
Scritto da Davide
Fiscaletti
Marchigiano,
laureato in fisica all’università di Bologna, è membro ricercatore dello
SpaceLife Institute, centro di ricerca (con sede a San Lorenzo in Campo,
in provincia di Pesaro) che si propone di aprire nuove prospettive in
campo scientifico e partecipa al Progetto di Consapevolezza Globale
avviato dall’università di Princeton nel 1987. Si interessa di
fondamenti della fisica teorica, segnatamente di interpretazioni della
meccanica quantistica, relatività e cosmologia. È autore dei libri I
fondamenti nella meccanica quantistica. Un’analisi critica
dell’interpretazione ortodossa, della teoria di Bohm e della teoria GRW
(CLEUP, Padova, 2003), I gatti di Schrödinger. Meccanica quantistica
e visione del mondo (Muzzio, Roma, 2007), Prospettive alla
ricerca del graal. Verso una visione unitaria di spazio, materia e vita
(Aracne Editrice, Roma, 2010) nonché di molti articoli apparsi in varie
riviste scientifiche. Tiene seminari e conferenze.
Per approfondire
http://e-catalyzer.it/
www.consulente-energia.com
www.fusionefredda.mobi/
Tratto da “Scienza e Conoscenza” n. 38
http://www.scienzaeconoscenza.it/rivista.php?idRivista=88
www.disinformazione.it