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Due pesi due misure:
riconoscere
il terrorismo dello Stato d'Israele (parte II)
di Paolo Barnard (giornalista di Report,
Rai3), tratto da www.peacelink.it
IL TERRORISMO ISRAELIANO:
La terza fase, dal 1977 al 1988.
Israele, col pretesto di combattere il Terrorismo palestinese, bombarda e attacca il sud del Libano dal 1973 al 1978, causando enormi sofferenze fra i civili e la fuga verso Beirut di centinaia di profughi shiiti. (14) Poi, nel 1978, alcuni terroristi palestinesi provenienti dal Libano meridionale si infiltrano in Israele e massacrano trentasette turisti israeliani su una spiaggia di Haifa. In reazione a questo crimine Israele invade il sud del Libano, causando circa 2000 morti, la maggioranza civili. (15) Di nuovo il Consiglio di Sicurezza dell'ONU condanna l'invasione con la risoluzione 425, e tenta di separare i belligeranti con un contingente di caschi blu ONU (UNIFIL). L'UNIFIL però dovrà fare i conti con la presenza nell'area libanese sotto occupazione israeliana delle spietate milizie mercenarie della South Lebanese Army, che erano interamente sotto il controllo di Israele e che per conto di Israele conducevano azioni militari e ogni sorta di atto terroristico, come quello qui descritto:
"I soldati irlandesi (dell'UNIFIL) Derek Smallhorn, Thomas Barrett e John O'Mahony stavano scortando due osservatori dell'ONU all'interno della zona di Haddad (leader della South Lebanese Army). Caddero in una imboscata di miliziani cristiani e furono portati a Bent Jbail, dove O'Mahony riuscì a fuggire... Smallhorn e Barrett furono visti da un osservatore americano dell'ONU mentre, terrorizzati, venivano sospinti su un'auto... un'ora più tardi venivano assassinati con un singolo colpo alla nuca... Gli Israeliani, che controllavano la zona, negarono di essere al corrente delle uccisioni... Ma ciò che infuriò gli ufficiali del 46esimo Battaglione irlandese (dell'UNIFIL) fu che ricevettero informazioni riservate secondo cui un agente dello Shin Bet (servizi segreti israeliani) era presente all'assassinio di Smallhorn e Barrett... il suo nome in codice era Abu Shawki... Una indagine dell'ONU identificò gli assassini... Ma Israele, che si definisce il cacciatore di 'Terroristi', non volle consegnarli, e non li condannò come 'Terroristi'; al contrario, li aiutò a lasciare il Libano, attraverso Israele, e a stabilirsi a Detroit (Usa)". (16)
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Nel 1982 Israele invade il Libano; il ministro della difesa di allora è Ariel Sharon (futuro premier). Uno dei più atroci crimini di guerra (e atto di Terrorismo) degli ultimi 50 anni accade proprio sotto gli occhi e con la connivenza piena delle truppe israeliane. (17) Parliamo del massacro di Sabra e Chatila, i cui esecutori materiali furono le milizie falangiste libanesi sotto il pieno controllo di Israele. (17)
"Il 15 settembre 1982 Bashir Gemayel, presidente del Libano, fu assassinato... Lo stesso giorno le forze israeliane avanzarono su Beirut ovest. Il 16 di settembre gli israeliani arrivarono a controllare quasi tutta Beirut ovest e circondarono i campi profughi palestinesi. Il giorno seguente il Consiglio di Sicurezza dell'ONU condannò la mossa di Israele con la risoluzione 520... IL 17 settembre giunse notizia che gruppi armati erano entrati nel campo profughi di Sabra e Chatila di Beirut ovest e ne stavano massacrando la popolazione civile. Il 18 settembre fu confermato che una strage immane era stata compiuta. Centinaia di cadaveri di uomini donne e bambini furono scoperti, alcuni mutilati, altri apparentemente uccisi mentre tentavano di fuggire; molte case erano state fatte saltare in aria con dentro gli occupanti." (18)
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Le responsabilità israeliane per quel massacro sono documentate oltre ogni dubbio. La commissione di inchiesta dello stesso governo israeliano, la Commissione Kahan, nel suo rapporto dell'8 febbraio 1983 dichiara:"Menachem Begin (allora premier di Israele) fu responsabile di non aver esercitato una maggior influenza e consapevolezza nella questione dell'introduzione dei falangisti nei campi (profughi). Ariel Sharon (Min. Difesa di Isr.) fu responsabile di aver ignorato il pericolo di strage e di vendetta quando diede il permesso ai falangisti di entrare nei campi (profughi), ed è anche responsabile di non aver agito per impedire la strage... la nostra conclusione e' che il Ministro della Difesa è personalmente responsabile. Il Capo di Stato Maggiore (israeliano) Eitan non diede i giusti ordini per prevenire il massacro. La Commissione chiede che il Ministro della Difesa rassegni le sue dimissioni." (19)
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L'invasione israeliana del Libano nel 1982 fu approvata dagli Stati Uniti (20), e costò la vita a circa 17.000 civili innocenti. (21)
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Fra i crimini terroristici e di guerra dello Stato di Israele vi è anche la continua violazione di quasi tutte le fondamentali norme della legalità internazionale. Le seguenti parole esprimono una condanna agghiacciante della condotta di Israele nei territori occupati attraverso tutti gli anni '80:
"In particolare, le politiche (di Israele) e le sue azioni nei territori occupati continuano a costituire violazioni evidenti di una serie di precise norme di legalità internazionale. Queste norme sono: la Carta delle Nazioni Unite - la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani - la Convenzione di Ginevra per la Protezione dei Civili in stato di guerra del 12 agosto 1949 - la Convenzione di Ginevra per la Protezione dei Prigionieri di guerra del 12 agosto 1949... Le politiche di deportazione, le torture dei detenuti, gli arresti di massa, la demolizione delle case (palestinesi), i pestaggi arbitrari e gli omicidi di persone innocenti - fra cui bambini donne e anziani - oltre alle umiliazioni inflitte ai palestinesi nella loro vita quotidiana, sono state sistematicamente applicate dalle autorità israeliane nei territori occupati. Tutto ciò è stato aggravato dalla crescente violenza dei coloni (ebrei) armati contro la popolazione palestinese disarmata." (22)
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Il Comitato Internazionale della Croce Rossa lancia le stesse accuse a Israele, aggiungendovi la condanna dell'odiosa pratica delle truppe israeliane di espellere i civili palestinesi dalle loro abitazioni e di murarne le entrate, nonché la pratica di confiscare arbitrariamente le loro terre e dichiararle proprietà di Israele. (23)
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Le condanne internazionali di Israele si susseguono in un coro continuo, ma Israele le ignora totalmente. Come già nel 1977, nel 1985 di nuovo la Commissione dell'ONU per i Diritti Umani vota una risoluzione (1985/1A) di forte condanna in cui si legge: "...Israele si rifiuta di permettere al Comitato Speciale di avere accesso ai territori occupati... la Commissione conferma la sua dichiarazione secondo cui le violazioni israeliane della Quarta Convenzione di Ginevra sono crimini di guerra e un insulto
all'umanità." (24)
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Nel 1988, in piena Intifada (sollevazione) palestinese, la Commissione dell'ONU per i Diritti Umani vota una risoluzione che denuncia ancora il Terrorismo di Israele: "Nella risoluzione 1988/1A, la Commissione ripete la sua condanna delle politiche israeliane di violenza nei territori occupati, dove vengono spezzate le ossa ai bambini, alle donne e agli uomini, e dove le donne abortiscono a causa dei pestaggi. (La Commissione) condanna altre pratiche violente e sistematiche di Israele, fra cui le uccisioni, i ferimenti, gli arresti e le torture... e i rapimenti di bambini palestinesi." (25)
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"Nel corso dell'anno (1988) Israele continuò a reprimere i palestinesi nei territori occupati... culminando con l'assassinio a Tunisi, commesso da un commando israeliano il 16 aprile, di Khalil al-Wazir, vice comandante in capo delle forze palestinesi e membro del Comitato centrale dell'OLP... Il 25 aprile il Consiglio di Sicurezza dell'ONU adottò la risoluzione 611... in cui si condanna Israele per l'aggressione contro la sovranità e l'integrità territoriale della Tunisia, in violazione flagrante della Carta delle Nazioni Unite, della legalità internazionale e delle norme di condotta." (26)
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"L'assassinio di Khalil al-Wazir... corrispondeva perfettamente alla definizione del Dipartimento di Stato americano di cosa sia il 'Terrorismo internazionale', ma nessun dipartimento del governo USA suggerì che Israele fosse colpevole di Terrorismo." (27)
ISRAELE E L'USO DELLA TORTURA.
Come si e' già visto, nei rapporti della Commissione dell'ONU per i Diritti Umani si accusa spesso Israele di praticare la tortura, che è uno strumento di Terrore universalmente condannato. Lo Stato di Israele non solo pratica la tortura, ma è persino arrivato a legalizzarla, unica fra le democrazie mondiali. Lo afferma Amnesty International:
"Lo Stato di Israele ha a tutti gli effetti legalizzato la tortura, nonostante sia un firmatario della Convenzione Contro la Tortura (dell'ONU). Israele ha fatto questo in tre modi: primo, l'uso da parte dello Shin Bet (Servizio di Sicurezza) di 'quantitativi moderati di pressioni fisiche (sui detenuti) fu permesso dal rapporto della Commissione Landau nel 1987 e approvato dal governo... secondo, dall'ottobre 1994 il Comitato Ministeriale di Controllo dello Shin Bet, organo del governo di Israele, ha rinnovato il diritto di praticare (sui detenuti) un uso ancor maggiore della forza fisica... e terzo, nel 1996 la Suprema Corte di Israele ha emesso una sentenza che permette a Israele di continuare nell'uso della forza fisica contro specifici detenuti." (28)
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B'Tselem, forse la più autorevole organizzazione per i Diritti Umani d'Israele, scrive:
"Nel 1995 un detenuto palestinese è morto a causa degli 'strattonamenti' (sotto interrogatorio). Il Primo Ministro di allora, Yitzhak Rabin, affermò in quella occasione che quel metodo di pressione fisica era stato usato contro 8.OOO detenuti... Neppure la morte di quel detenuto convinse il governo a proibire quei metodi brutali durante gli interrogatori." (29)
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"Esiste una montagna di prove sull'uso israeliano della tortura. Chiunque ne dubiti dovrebbe chiedere di avere accesso al 'Complesso Russo' dei servizi segreti israeliani a Gerusalemme, oppure ai prigionieri della prigione di Khiam, nella (ex) zona occupata da Israele nel sud del Libano." (30)
ISRAELE E GLI OMICIDI POLITICI, LE DEMOLIZIONI, IL TERRORISMO MILITARE, FINO AI NOSTRI GIORNI.
Lo Stato di Israele ha legittimizzato la pratica di ammazzare presunti o sospetti "terroristi" senza neppure arrestarli, senza dunque sottoporli ad alcun procedimento legale, senza diritto di difesa o di appello. Semplicemente li ammazza. Scrive Amnesty International:
"L'uso degli omicidi politici. Israele non solo ha praticato la condanna a morte extragiudiziale per trent'anni, ma ha anche ufficialmente approvato questa pratica. Dal 9 dicembre 1987 al 13 settembre 1993 circa 1.070 civili palestinesi sono stati uccisi dalle forze di sicurezza israeliane nei territori occupati... il tentato omicidio di Khaled Mesh'al ad Amman e' una flagrante violazione del diritto alla vita... ma il rapporto della commissione di inchiesta del governo israeliano (su questo evento) e' scioccante nel suo disprezzo per la legalità... Continua a esserci una impunità quasi totale per gli omicidi extragiudiziali inflitti ai palestinesi da parte delle forze di sicurezza israeliane. Le forze di sicurezza israeliane che praticano la condanna a morte extragiudiziale non portano prove di colpevolezza (delle vittime), ne' concedono il diritto di difesa." (31)
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Questo è l'amaro commento su queste pratiche dell'organizzazione israeliana per i Diritti Umani B'Tselem:"Gli omicidi sono stati parte integrante delle politiche di sicurezza israeliane per molti anni. Israele e' l'unica nazione democratica che considera legittime queste pratiche." (32)
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Abbiamo già parlato della distruzione arbitraria di abitazioni civili palestinesi da parte delle forze di sicurezza israeliane nei territori occupati. Questo crimine e' continuato fino ai giorni nostri, al punto che Amnesty International nel 1999 ha pubblicato un rapporto dove la durezza della condanna espressa e' marcatamente superiore al passato:
"Dal 1967, anno dell'occupazione israeliana della Cisgiordania, di Gerusalemme est e di Gaza, migliaia di case palestinesi sono state distrutte... si tratta di abitazioni ammobiliate, occupate sovente da più famiglie con molti bambini, cui spesso vengono dati solo 15 minuti per raccogliere le proprie cose e andarsene. Ma la politica di Israele e' basata sulla discriminazione. I palestinesi vengono colpiti per nessun'altra ragione a parte il fatto di essere palestinesi. Nel fare ciò gli Israeliani hanno violato la Quarta Convenzione di Ginevra." (33)
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"Nell'ambito dell'operazione militare israeliana denominata "Grapes of Wrath", l'esercito di Israele ha attaccato la sede ONU di Qana con la morte di 102 civili." (34)
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Una dei più gravi atti terroristici israeliani, in violazione di ogni norma morale e di legalità internazionale, e' l'indiscriminato attacco armato agli operatori medici e paramedici che vanno in soccorso ai civili e ai militari palestinesi feriti o uccisi durante gli scontri. Questa ignobile pratica e' documentata oltre ogni dubbio:"Le Forze di Difesa israeliane hanno sparato sui veicoli che tentavano di raggiungere gli ospedali, con conseguenti morti e feriti. Medici e personale paramedico sono stati uccisi da colpi di arma da fuoco (israeliani) mentre viaggiavano sulle ambulanze, in chiara violazione della legalità internazionale. (35)
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"Durante l'operazione "Grapes of Wrath", l'esercito di Israele, secondo il nostro rapporto, ha attaccato un'ambulanza che trasportava civili, uccidendone sei." (36)
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"E' stata mostrata in televisione la morte di Muhammad al-Dura, di 12 anni (palestinese), colpito a morte all'incrocio Netzarim il 30 settembre a Gaza, mentre il padre tentava di proteggerlo. L'ambulanza che e' corsa a soccorrere Muhammad al-Dura e suo padre fu bersagliata di colpi d'arma da fuoco e l'autista fu ucciso." (37)
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Anche la Croce Rossa Internazionale e' duramente intervenuta nel condannare questi atti di terrorismo militare:
"Il 2 aprile 2002 Il Comitato Internazionale delle Croce Rossa '...urgentemente e solennemente fa appello a tutti coloro che fanno uso di armi di rispettare la Quarta Convenzione di Ginevra relativa alla Protezione dei Civili in stato di Guerra." (38)
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La negazione di soccorso medico urgente alla popolazione palestinese da parte dell'esercito di Israele non si limita all'attacco alle ambulanze in situazioni di conflitto. Ai posti di blocco israeliani, disseminati su tutti i territori occupati, avvengono fatti gravi. La denuncia e' sempre di Amnesty International:
"Altri ostacoli sono stati messi al diritto dei pazienti palestinesi di recarsi in ospedale, con ritardi ai posti di blocco o con il rifiuto di passare imposto dai soldati israeliani... secondo B'Tselem (forse la più autorevole organizzazione per i Diritti Umani d'Israele) ciò ha prodotto dei decessi. La Quarta Convenzione di Ginevra relativa alla Protezione dei Civili in stato di Guerra e' stata continuamente violata dall'esercito di Israele." (39)
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"Almeno 29 sono stati i decessi in seguito al rifiuto (da parte dei soldati israeliani ai posti di blocco) di concedere il passaggio verso i centri medici, o a causa dei ritardi... ci sono stati diversi casi di parto ai posti di blocco." (39 bis)
GLI ULTIMI GRAVI SVILUPPI NEI TERRITORI OCCUPATI. ISRAELE DI NUOVO SOTTO ACCUSA PER GRAVI VIOLAZIONI E PER TERRORISMO MILITARE.
A conclusione di questa inquietante cronologia di eventi, che dimostra ampiamente l'uso israeliano, sia come Stato che come individui, del Terrorismo, proponiamo alcuni spezzoni relativi agli ultimi tragici sviluppi nei territori occupati. Sono tratti anche dai media internazionali e non pretendono di dare un quadro completo delle presunte atrocità commesse da Israele in questi giorni, per due motivi: perché non sono state ancora indagate ufficialmente e perché l'offensiva israeliana e' ancora in corso.
Commenti sui fatti di questi giorni (aprile 2002)
"In ogni caso, le Forze di Difesa israeliane hanno agito come se il loro principale scopo fosse quello di punire tutti i palestinesi. Le Forze di Difesa israeliane hanno compiuto atti che non avevano nessuna importanza militare ovvia; molti di questi, come gli omicidi extragiudiziali, la distruzione delle case (palestinesi), la detenzione arbitraria (di palestinesi) e le torture, violano i Diritti Umani internazionalmente sanciti e la legalità internazionale... L'esercito di Israele, oltre a uccidere i palestinesi armati, ha anche colpito e ucciso medici e giornalisti, ha sparato alla cieca sulle case e sulla gente per la strada... I delegati di Amnesty International che dal 13 al 21 di marzo hanno visitato i territori occupati hanno visto una scia di devastazione... Le Forze di Difesa israeliane hanno deliberatamente tagliato l'elettricità, l'acqua, i telefoni, lasciando isolate intere aree per almeno 9 giorni. Hanno negato l'accesso alle agenzie umanitarie dell'ONU che volevano portare soccorso, e persino ai diplomatici che volevano rendersi conto dell'accaduto... Hanno vietato alle ambulanze, incluse quelle del Comitato Internazionale delle Croce Rossa, di muoversi, o hanno causato loro ritardi che mettevano in pericolo la vita dei pazienti. Hanno sparato ai medici che tentavano di aiutare i feriti, che sono morti dissanguati per le strade." (40)
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"Scrive Aviv Lavie sul giornale Ha'aretz (israeliano): 'Un viaggio attraverso i media israeliani mette in mostra un enorme e imbarazzante vuoto fra quello che ci viene raccontato e quello che invece il mondo vede, legge e sente. Sui canali televisivi arabi, ma non solo su quelli, si possono vedere le immagini dei soldati israeliani che invadono gli ospedali (palestinesi), che distruggono i macchinari medici, che danneggiano i farmaci, e che rinchiudono i medici lontano dai loro pazienti.' (41)
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Zbigniev Brzezinski, ex Consigliere per la Sicurezza Nazionale del Presidente USA Jimmy Carter, ha detto:
"La realtà e' che i morti palestinesi sono tre volte quelli israeliani, e fra loro un numero relativamente piccolo erano veramente guerriglieri. La maggior parte erano civili. Alcune centinaia erano bambini." (42)
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"Per reprimere la resistenza palestinese, un ufficiale israeliano di alto rango ha sollecitato l'esercito 'ad analizzare e a far proprie le lezioni su come l'esercito tedesco combatté nel Ghetto di Varsavia'. A giudicare dal recente massacro dell'esercito di Israele nella Cisgiordania - ha colpito le ambulanze e i medici palestinesi, ha ucciso dei bambini palestinesi "per sport" (scritto da Chris Hedges, New York Times, ex capo della redazione al Cairo), ha rastrellato, ammanettato e incappucciato tutti gli uomini palestinesi dai 14 ai 45 anni, cui sono stati stampati i numeri di riconoscimento sulle braccia, ha torturato indiscriminatamente, ha negato l'acqua, l'elettricità, il cibo e l'assistenza medica ai civili palestinesi, ha usato dei palestinesi come scudi umani e ha abbattuto le loro case con gli abitanti ancora all'interno - sembra che l'esercito di Israele abbia seguito i suggerimenti di quell'ufficiale. Ma se gli israeliani non voglio essere accusati di essere come i nazisti, devono semplicemente smettere di comportarsi da nazisti." (43)
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"I palestinesi devono essere colpiti, e provare molto dolore. Dobbiamo infliggergli delle perdite, delle vittime, così che paghino un prezzo pesante." (dichiarazione dell'attuale Primo Ministro di Israele, Ariel Sharon, a una conferenza stampa del 5 marzo 2002.)
Bibliografia.
1. ONU: La questione palestinese. British Government, The political history of Palestine (Memorandum to the United Nations Special Committee on Palestine, Jerusalem 1947, p.30)
1 bis. Robert Fisk, "Pity the Nation", Oxford University Press, 1990, p. 280
2. ONU: La questione palestinese. British Government, Palestine: Statement relating to acts of violence, Cmd. 6873 (1946), p.3
3. ONU: La questione palestinese. British Government, survey of Palestine, vol. 1, p.73
4. ONU: La questione palestinese. Kohn, Hans, "Ahad Ha'am: Nationalists with a difference" in Smith, Gary (ed.): Zionism: the Dream and the Reality (New York, Harper and Row, 1974), pp. 31-32
5. ONU: La questione palestinese. British Government, Hansard's reports, House of Lords, 21 june 1922, p. 1025
6. ONU: La questione palestinese. Report of the Commission on the Palestine Disturbances of august 1929, Cmd.3530 (1930), p.150
7. ONU: La questione palestinese. Herzl, Theodore, "The complete diaries" (N.Y. Herzl Press, 1969) vol. I, p.88
8. ONU: La questione palestinese. Official records of the General Assembly, Second Session, Supplement No. 11, document A/364, vol. II, p.28
9. ONU: La questione palestinese. Joseph, Dov, "The Faithful City" (N.Y. Simon & Schuster, 1960), pp. 71-72
10. ONU: La questione palestinese. Begin, op. cit., pp. 164-165
11. David McDowall, "Palestine and Israel", I.B. Tauris & Co Ltd, 1989, p.194
12. David McDowall, "Palestine and Israel", I.B. Tauris & Co Ltd, 1989, p.195
12 bis. ONU: La questione palestinese. Official records of the Security Council, Third Year, Supplement for October 1948, pp. 4-9, documents S/1018
13. ONU: La questione palestinese. General Assembly resolutions 32/91 C of 13 december 1977 & Commission on Human Rights resolution 1 (XXXIII) of 15
february 1977
14. David McDowall, "Palestine and Israel", I.B. Tauris & Co Ltd, 1989, p. 33
15. & 16 Robert Fisk, "Pity the Nation", Oxford University Press, 1990, p. 123 & p.p. 151-152
17. Rapporto della Commissione d'Inchiesta Kahan sugli eventi nei campi profughi di Beirut (8 febbraio 1983)
18. The Origins and Evolution of the Palestine Problem, United Nations, N.Y. 1990
19. Rapporto della Commissione d'Inchiesta Kahan sugli eventi nei campi profughi di Beirut (8 febbraio 1983)
20. Ze'ev Schiff, "Green Light, Lebanon" Foreign Policy, Spring 1983
21. Robert Fisk, "The Awesome Cruelty of a Doomed People", The Independent, 12/09/2001, p.6
22. ONU: La questione palestinese. Report of the Special Committee to Investigate Israeli practices affecting Human Rights of the population of the Occupied Territories (A/43/694), paras.499 and 619
23. ICRC Annual Reports: 1984, pp. 66-68; 1985, pp. 72-73; 1986, pp. 71-72; and 1987, pp. 83-85
24. ONU: La questione palestinese. 41esima Sessione a Ginevra della Commissione ONU per i Diritti Umani, febbraio 1985
25. ONU: La questione palestinese. Commissione ONU per i Diritti Umani, rapporto alla 44esima Sessione, marzo 1988
26. Consiglio di Sicurezza dell'ONU, 21-25 aprile 1988, risol. 611
27. Robert Fisk, "Pity the Nation", Oxford University Press, 1990, p. 441
28. Amnesty International Reports, London. 53rd UN Commission on Human Rights (1997): Statements and press releases by AI
29. B'Tselem, Israel, "Legitimizing Torture", Special Report,January 1997
30. Robert Fisk, "Pity the Nation", Oxford University Press, 1990, p. 403
31. 54th UN Commission on Human Rights (1998): Statements and Press Releases issued by Amnesty International. ISRAEL AND THE OCCUPIED TERRITORIES State assassinations and other unlawful killings 02/2001
32. Israeli Assassination Policy : extra-judicial executions. Written by Yael Stein, B'Tselem, Israel
33. Amnesty International Reports, London. AI 12/1999 ISRAEL AND THE OCCUPIED TERRITORIES "Demolition and Dispossession"
34. Amnesty International Reports, London. AI 1996-2002
35. Amnesty International Reports, London. ISRAEL/OCCUPIED TERRITORIES 03/2002, "Attacks on health personnel and disrupted health care"
36. Amnesty International Reports, London. AI 1996-2002
37. Amnesty International Reports, London. 11/2000 MEDICAL LETTER WRITING ACTION, "Killing and disrupted helth care in the context of the palestinian uprising"
38. Amnesty International Reports, London. MEDICAL LETTER WRITING ACTION, "Update on attacks on health personnel and disrupted health care", ISRAEL/OCCUPIED TERRITORIES/PALESTINIAN AUTHORITY
39. Amnesty International Reports, London. ISRAEL/OCCUPIED TERRITORIES 03/2002, "Attacks on health personnel and disrupted health care"
39 bis. Marton R., Weingarten M. Response from Physicians for Human Rights-Israel
40. Amnesty International Reports, London. ISRAEL AND THE OCCUPIED TERRITORIES, "The heavy price of Israeli incursions", 12/04/2002
41. Alexander Cockburn, "Sharon's wars", American Journal, 09/04/2002
42. Zbigniev Brzezinski, intervistato al Lehrer News Hour, PBS, USA
43. Norman G. Finkelstein, "First the Carrot, Then the Stick: behind the carnage in Palestine", 14/04/2002 & Ha'aretz, 25/01/2002, 01/02/2002