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Donare
gli organi?
Francesco Walter Pansini e
Giulio Murero
tratto dal libro “Donare gli organi? Le cose da sapere in tempo”
Tutta la polemica ruota principalmente attorno alla "questione coma" che noi preferiamo qui definire "profondo", anche se la scienza lo definisce irreversibile mentre la legge: morte cerebrale", ma è unicamente una convenzione del momento, soggetto ai normali cambiamenti del progresso scientifico, etico e forse solo dei punti vista.
Si
dona da vivi o da morti?
I
critici affermano che la domanda: "vuoi donare gli organi dopo la
morte?' non sia affatto corretta. Questi asseriscono che si dona da vivi
anche se in coma profondo, infatti per prelevare gli organi da questi
"morti", li anestetizzano... Da qui deriverebbe l'affermazione
per cui per salvare un malato con un trapianto bisogna ucciderne un
altro, che forse poteva svegliarsi... se avesse avuto più di 6 ore di
tempo... o fino a 24 ore per i bambini molto piccoli.
6
ore
6
ore di coma definito "irreversibile" da molti sono considerate
un'attesa troppo breve. La legge precedente all'attuale prevedeva 12 ore
e in quella ancora precedente 24. Tale modifica appare sconcertante a
molti per l'assenza di giustificazioni adeguate.
Va aggiunto che la dichiarazione di morte cerebrale è prevista anche
quando il cuore è fermo da 20 minuti. La cosa potrebbe sembrare ovvia,
ma riportiamo più avanti casi di persone con una "pausa"
molto più lunga, che sono "risuscitati".
Decidono i parenti
In
definitiva, in caso di coma improvviso e più frequentemente per
incidente, i parenti che non si oppongono alla "donazione" del
congiunto, ne decidono la morte dopo 6 ore, mentre quanti si oppongono
fermano i sanitari, che di fatto sono costretti ad aspettare...anche se
per legge dovrebbero abbandonare il paziente alla morte....dopo 6 ore...ed
alla fine, comunque familiari ed amici possono sempre sostituirsi alla
"Sanità", nel pagare le spese per dargli una possibilità di
ritornare, in un tempo maggiore.
I
"parenti" previsti dalla legge 91/99 art. 3 sono nell'ordine:
"il coniuge non separato, il convivente dichiarato tale
all'anagrafe, o in mancanza, i figli maggiori di età, o in mancanza i
genitori ovvero il rappresentante legale". Per i figli minori lo
stato di donatore ha valore solo se manifestato da entrambi i genitori.
Ci
si "ritrova" donatori?
Il
non rispondere alle raccomandate delle ASL con la richiesta di
dichiararsi donatori o meno, come previsto dalla legge, implica il
"trovarsi" donatori. Ma la non-risposta, entro 90 giorni è
con troppa facilità dovuta alla incertezza di chi non è informato, al
prendere tempo per farlo, o alla sottovalutazione del problema, e infine
alla dimenticanza. Secondo molti la vita è il massimo valore della
vita, e come tale la sua scelta non può essere affidata a qualcosa di
non realmente esplicito.
Nell'attuale fase giuridica (Legge n.91/99 art. 23), le raccomandate non
sono quasi mai arrivate e quindi siamo considerati tutti donatori, salvo
opposizione dei parenti previsti dalla legge o presentazione, da parte
di chiunque, di una dichiarazione autografa (firmata) in precedenza dal
"morente", di non voler essere donatore, ma questo sempre se
si fa in tempo, cioè entro le 6 ore di osservazione del coma, periodo
che ha lo scopo di determinare se legalmente si tratti di "morte
cerebrale". In assenza di queste possibili opposizioni, presentate
comunque per iscritto, il morto cerebrale diventa morto sul serio.
L'iscrizione a un'associazione di donatori è considerata una
dichiarazione sufficiente di essere tale, anche perché risulta poi al
Ministero della Salute, ma può essere invalidata da un'altra autografa
(firmata), di senso contrario e di data successiva, presentata da
chiunque ma in tempo, ai sanitari
Encefalo,
questo sconosciuto
Si conosce troppo poco
dell'encefalo per definire lo stato di "coma irreversibile-morte
cerebrale", che viene identificato con la cessazione irreversibile
di tutte le funzioni dell'encefalo (L. 578/93) anche alla luce dei
numerosi "ritornati" sia da tale tipo di coma che addirittura
dal "cuore fermo" per ore o più. Del resto non si è mai
dimostrato che i “ritomati" siano sempre "menomati",
anzi la cronaca dei giornali ci parla a volte del contrario. L'encefalo
è l'insieme degli organi principali del Sistema Nervoso Centrale
interagenti tra loro, all'interno del capo, di cui fa parte il cervello.
Parte dell'encefalo controlla il cuore e la respirazione.
In
coma si sente tutto?
Alla
luce di quanto riportato dai "ritornati", bisogna chiedersi
quanto il comatoso "senta" di quello che gli accade attorno...compreso
"il taglio" dei suoi organi e quindi la morte.....
D'altra parte, come non pensare che l'anestesia serva anche ad evitare
il rischio che "il morto si svegli" per il dolore? Se
accadesse, a metà espianto, come farebbero....?
Come
vive un trapiantato?
L'esistenza
dei trapiantati non è comunque facile, perché essi assumono per tutta
la vita, ogni giorno, farmaci che deprimono il sistema immunitario, per
tentare di evitare il rigetto dell'organo. Ma così facendo
s'indeboliscono, tanto da aumentare enormemente le probabilità di
sviluppare un tumore o altre malattie gravi.
Che qualcuno di questi viva da vent'anni, e che magari si organizzino
delle gare internazionali di atletica fra trapiantati è una cosa
interessante, ma la valutazione deve essere fatta su grandi numeri (che
non vengono resi noti), e non su singoli casi.
Quanto
vive un trapiantato?
La
sopravvivenza dei trapiantati non è certa. Basta considerare che solo
nel 2005, per la prima volta, si è saputo che dopo un anno questa è
stata del 75% nel 2004, da cui il dubbio che nel secondo anno di vita
sia molto minore e fino al 2003 la loro sopravvivenza fosse modesta.
Organi
e tessuti
La
normativa di riferimento è costituita anche da una serie di leggi
precedenti alla L. 91/99 e di decreti attuativi successivi, che
riportiamo più avanti. Gli organi trapiantabili sono: reni, cuore,
polmoni, fegato, pancreas, intestino mentre sono esplicitamente vietati
i prelievi di gonadi (testicoli e ovaie) ed encefalo. 1 tessuti sono:
cornee, valvole cardiache, arterie, vene, ossa, cartilagini, tendini e
cute. La medicina sta inoltre perfezionando i trapianti di cellule
staminali e di arti.