|
Versione
integrale del discorso di Hugo Chavez alle Nazioni Unite, 20 settembre
2006
Si ringrazia per la traduzione Mario Stivaletti
Signora Presidentessa, Eccellenze, Capi di Stato, Capi di
governo e Alti Rappresentanti dei governi del mondo.
Un felice buongiorno a tutti.
Per prima cosa voglio invitare, con molto rispetto, chi non
ha potuto leggere questo libro, affinché lo legga: Noam Chomsky, uno
dei più prestigiosi intellettuali di questa America e del mondo.
(mostra il libro al pubblico)
Chomsky, uno dei suoi ultimi lavori: “Egemonia o Sopravvivenza. La
strategia imperialista degli Stati Uniti”. Eccellente lavoro che
descrive ciò che è successo nel mondo nel XX secolo e quello che sta
succedendo ora, ossia la più grande minaccia che pende su questo
Pianeta: la pretesa egemonica dell’imperialismo nordamericano mette in
pericolo la sopravvivenza stessa della specie umana. Continuiamo ad
avvertire di questo pericolo e facciamo un appello proprio al popolo
degli Stati Uniti e al mondo per fermare questa minaccia che è come la
spada di Damocle.
Pensavo di leggere qualche capitolo però, per rispettare
il tempo, ve lo lascio come una raccomandazione. Si legge in fretta.
E’ un bel libro Signora Presidentessa, sicuramente Lei lo conosce, è
pubblicato in inglese, in tedesco, in russo, in arabo (applausi)
sicuramente. Credo che i primi cittadini che dovrebbero leggere questo
libro siano i cittadini, fratelli e sorelle, degli Stati Uniti, perché
la minaccia la tengono in casa propria, il Diavolo è in casa loro. Il
Diavolo, proprio il Diavolo è in casa loro.
Ieri è venuto il Diavolo qui. (si fa il segno della croce, risa e
applausi) Ieri c’è stato il Diavolo qui, in questo stesso luogo. C’è
ancora odore di zolfo su questo palco da dove ora sto parlando. Ieri
Signore e Signori da questa stessa tribuna il Signor Presidente degli
Stati Uniti, che io chiamo “il Diavolo”, venne qui parlando come
fosse il padrone del mondo. Uno psichiatra non perderebbe un minuto
nell’analizzare il suo discorso. Come portavoce dell’imperialismo
venne a dare le sue indicazioni per cercare di mantenere lo schema
attuale di dominazione, di sfruttamento e di saccheggio dei popoli del
mondo. Ci starebbe benissimo un film di Alfred Hitchcok, dove io
proporrei il titolo “la formula del Diavolo.”
L’imperialismo americano, e qui lo dice Chomsky con una
profonda chiarezza, sta facendo sforzi disperati per consolidare il suo
sistema egemonico di dominazione. Noi tutti non possiamo permettere che
questo accada, non possiamo permettere che si installi la dittatura
mondiale e che si consolidi, che si consolidi la dittatura mondiale.
Il discorso del Presidente “tiranno” mondiale è pieno
di cinismo, di ipocrisia. E’ l’ipocrisia imperiale, l’intenzione
di controllare tutto. Loro vogliono imporci il modello democratico come
loro lo concepiscono: la falsa democrazia delle elités, che per di più
è un modello democratico molto originale, imposto a suon di bombe,
bombardamenti ed invasioni. Caspita che democrazia! Sarebbero da
rivedere tutte le teorie di Aristotele e dei primi che parlarono, nella
Grecia, di democrazia, per confrontarlo con questo modello di
democrazia, quello imposto dai marine, dalle invasioni, dalle
aggressioni e dalle bombe.
Ha detto ieri il Presidente degli Stati Uniti in questa
stessa sala, cito le sue parole: “in qualunque posto tu guardi, senti
estremisti che dicono che puoi scappare dalla miseria e ritrovare la tua
dignità attraverso la violenza, il terrore e il martirio.” Da
qualunque parte egli si giri vede estremisti. Io sono sicuro che sta
vedendo te fratello, con questo colore e crede
che sei tu un estremista.
Evo Morales che è venuto ieri, il degno Presidente della Bolivia, è un
estremista. Da tutte le parti gli imperialisti vedono estremisti.
No, non siamo estremisti, ciò che sta succedendo è che il mondo si sta
svegliando e da tutte le parti i popoli stanno insorgendo. Ho
l’impressione, signor dittatore imperialista, che Lei vivrà i giorni
a venire come in un incubo perché, da qualunque parte Lei
guardi, ci vede risorgere, ovunque vede gli insorti contro
l’imperialismo nordamericano.
Siamo quelli che reclamano per la piena libertà del mondo,
per l’uguaglianza dei popoli, per il rispetto alla sovranità delle
nazioni. Si, ci chiamano estremisti, insorgiamo contro l’impero,
insorgiamo contro il modello di dominazione.
Poi, il signor Presidente, viene a dire: “oggi voglio
parlare direttamente alle popolazioni del Medio Oriente. Il mio paese
desidera la pace.” Certamente se noi andiamo per le strade del Bronx,
se noi andiamo per le strade di New York, di Washington, di San Diego o
di qualunque città statunitense, di Sant’Antonio, di San Francisco e
domandiamo alla gente per strada, la gente di questo paese vuole la
pace. La differenza è che il governo di questo paese, gli Stati Uniti,
non vuole la pace. Vuole imporci il suo modello di sfruttamento e di
saccheggio e la sua egemonia fatta di guerre. Questa è la piccola
differenza. Dice di voler la pace, ma che sta succedendo in Iraq? Cosa
è successo in Libano e in Palestina? Cosa è successo in 100 anni in
America Latina e nel mondo? E ora le nuove minacce contro il Venezuela e
le nuove minacce contro l’Iran? Ha parlato al popolo del Libano:
“molti di voi – ha detto – hanno visto come le vostre case sono
rimaste intrappolate nel fuoco incrociato.” Caspita che cinismo!
Caspita che capacità di mentire dichiaratamente di fronte al mondo! Le
bombe a Beirut, lanciate con precisione millimetrica, sono fuoco
incrociato? Credo che il Presidente stia pensando ai film western quando
si sparava dalla cintura e qualcuno ne rimaneva colpito dal fuoco
incrociato.
In fine, il Presidente degli Stati Uniti è venuto a parlare ai popoli.
Parlò al popolo dell’Afghanistan, al popolo del Libano. Al popolo
dell’Iran ha detto... al popolo del Libano ha detto… al popolo
dell’Afghanistan ha detto... Uno si domanda: ma cosa gli direbbero
questi popoli a lui? Se questi popoli potessero parlare che gli
direbbero?
Io so cosa gli direbbero perché conosco l’anima di questi popoli, i
popoli del Sud. Questi popoli direbbero: “Impero Yankee go home!”
Questo sarebbe il grido che si solleverebbe da ogni parte. Se i popoli
del mondo potessero parlare con una sola voce all’impero degli Stati
Uniti.
Per questo Signora Presidentessa, colleghi, amiche e amici,
noi l’anno passato siamo venuti qui in questo stesso salone come tutti
gli anni, gli ultimi otto, dicendo quello che oggi viene pienamente
confermato dai fatti. Credo che quasi nessuno in questa sala potrebbe
fermarsi ancora a difendere il sistema delle Nazioni Unite. Accettiamolo
con onestà: il Sistema delle Nazioni Unite, nato dopo la seconda
guerra mondiale, è collassato, è crollato, non serve!
Beh, per venire qui a tener discorsi e a vederci una volta
all’anno, si, certo, serve. E per stilare documenti lunghissimi e fare
buone riflessioni e ascoltare dei bei discorsi come quello di Evo,
quello di Lula, si, per queste cose serve. E ci sono stati molti
discorsi come quello che stavamo ascoltando del Presidente dello Sri
Lanka e della Presidentessa del Cile; però abbiamo convertito questa
Assemblea in un organo meramente deliberativo, senza nessun tipo di
potere per cambiare, nella più minima sfumatura, la terribile realtà
che il mondo sta vivendo.
Per questo noi, il Venezuela, torniamo a proporre oggi, 20
settembre, di rifondare le Nazioni Unite.
E come abbiamo fatto l’anno passato torniamo a proporvi quattro
modesti punti che consideriamo di necessità prioritaria affinché li
possiamo discutere noi, Capi di Stato, Capi di governo, i nostri
Ambasciatori, i nostri Rappresentanti.
Primo: l’espansione, ieri lo ha detto anche Lula, del
Consiglio di Sicurezza tanto nelle sue categorie Permanenti che in
quelle Non Permanenti, dando la possibilità per l’entrata a nuovi
paesi sviluppati e sottosviluppati, il Terzo Mondo, come nuovi membri
Permanenti. Questo per prima cosa.
In secondo luogo l’applicazione di metodi efficaci di attenzione e
risoluzione dei conflitti mondiali. Metodi trasparenti di dibattito,
di decisione.
Terzo, a noi pare fondamentale, la soppressione immediata di questo
meccanismo antidemocratico del veto. Il veto nelle decisioni del
Consiglio di Sicurezza. In un esempio recente il veto immorale del
governo degli Stati Uniti ha permesso liberamente alle forze israeliane
di distruggere il Libano davanti ai nostri occhi, bloccando una
risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.
E come quarto punto fortemente necessario,
lo abbiamo sempre detto, rivedere le mansioni del Segretario Generale
delle Nazioni Unite. Ieri ci ha fatto un discorso il Segretario
Generale di congedo ed ha riconosciuto che in questi dieci anni quello
che ha fatto il mondo è stato di complicarsi ulteriormente e i gravi
problemi del mondo, la fame, la miseria, la violenza, le violazioni dei
diritti umani, si sono aggravati. Questo come terribile conseguenza del
collasso del sistema delle Nazioni Unite e della pretesa imperialista
nordamericana.
Come sa, Signora Presidentessa, il Venezuela ha deciso anni fa di
dar battaglia su questi punti all’interno delle Nazioni Unite, essendo
membri delle Nazioni Unite, con la nostra voce, con le nostre modeste
riflessioni. Siamo una voce indipendente che cerca di rappresentare la
dignità e la ricerca della pace, la riforma del sistema internazionale,
per denunciare la persecuzione e l’aggressione dell’egemonismo
contro i popoli del Pianeta. Il Venezuela ha così presentato la sua
candidatura. Ha proposto il suo nome mettendosi in lista per un posto
come Membro Non Permanente del Consiglio di Sicurezza.
Voglio mettere a loro conoscenza che il governo degli Stati
Uniti ha iniziato un’aggressione aperta, un’aggressione immorale nel
mondo intero per cercare di impedire che il Venezuela sia eletto
liberamente per occupare una poltrona nel Consiglio di Sicurezza. Hanno
paura della verità. L’impero ha paura della verità, delle voci
indipendenti e ci accusa di
estremismo. Loro sono gli estremisti.
Io voglio qui ringraziare tutti quei paesi che
hanno annunciato il loro appoggio al Venezuela, anche se la votazione è
segreta e non è necessario che nessuno lo dichiari, però credo che sia
stata proprio l’aggressione aperta del impero nordamericano che ha
accresciuto il sostegno di molti paesi i quali stanno rafforzando
moralmente il Venezuela, il nostro popolo e il nostro governo. Il
MERCOSUR per esempio ha annunciato in blocco il suo appoggio al
Venezuela, i nostri fratelli del MERCOSUR. Il Venezuela ora è membro
effettivo del MERCOSUR assieme a Brasile, Argentina, Uruguay, Paraguay e
altri paesi dell’America Latina come
Più in là di tutto questo, Signora Presidentessa, credo
che abbiamo buone ragioni per essere ottimisti.
Irrinunciabilmente ottimisti, direbbe un poeta, perché più in là
delle minacce, delle bombe, delle guerre, delle aggressioni, della
guerra preventiva, della distruzione dei popoli interi possiamo
apprezzare che si sta avvicinando una nuova era, come canta Silvio
Rodriguez, “la era està pariendo un corazòn - l’era sta partorendo
un cuore”. Si sollevano correnti alternative, pensieri alternativi,
movimenti alternativi, gioventù con un pensiero diverso.
Si dimostrò in appena una decade che era totalmente falsa
la teoria della “Fine della Storia”, totalmente falsa
l’instaurazione dell’Impero Americano, la “pax americana”,
l’instaurazione del modello capitalista, neoliberale che è poi quello
che genera tanta miseria e povertà. Adesso c’è da definire il futuro
del mondo. C’è una nuova alba per il pianeta e si vede dappertutto,
in America Latina, in Asia, in Africa, in Europa, in Oceania. Voglio
risaltare questa visione di ottimismo per rinforzare le nostre coscienze
e la nostra volontà di battaglia per la salvezza del mondo e la
costruzione un mondo nuovo, un mondo migliore.
Il Venezuela si è schierato in questa lotta ed è per questo che siamo
minacciati. Gli Stati Uniti pianificarono, finanziarono e sferrarono un
colpo di stato in Venezuela. E gli Stati Uniti continuano tuttora ad
appoggiare movimenti golpisti in Venezuela e contro il Venezuela.
Continuano ad appoggiare il terrorismo. La stessa Presidentessa Michel
Bachellet ricordava pochi minuti fa il terribile assassinio dell’ex
cancelliere cileno Orlando Letelier. Io solo aggiungerei quanto segue: i
colpevoli sono liberi.
E i colpevoli di quel fatto, dove morì anche una cittadina
statunitense, sono nordamericani, uomini della CIA. Terroristi della
CIA.
Ricordiamo in questa sala che tra pochi giorni si compiranno 30 anni dal
quel fatto terrorista orripilante dell’esplosione del volo cubano dove
morirono 73 innocenti, l’aereo della Cubana de Aviacion. E dov’è il
più grande terrorista di questo continente, colui che si assunse la
responsabilità dell’esplosione del volo cubano come autore
intellettuale dell’attentato?
Fu catturato in Venezuela anni fa e scappò con la complicità della CIA
e del governo venezuelano di allora, èd ora è qui. Vive negli Stati
Uniti, protetto da questo governo.
Il governo degli Stati Uniti ha una doppia lama e da una parte protegge
il terrorismo.
Faccio queste riflessioni per dire che il Venezuela è
impegnato nella lotta contro il terrorismo, contro la violenza e si
unisce a tutti quei popoli che lottano per la pace e per un mondo di
uguaglianza.
Luis Posada Carriles, così si chiama il terrorista; è protetto qui,
come protetti sono qui i grandi corrotti che fuggirono dal Venezuela, un
gruppo di terroristi che laggiù misero bombe contro le ambasciate di
vari paesi e che assassinarono gente durante il colpo di stato,
sequestrarono questo umile servitore e lo avrebbero portato alla
fucilazione, solo che Dio mise la sua mano e
fu per un gruppo di buoni soldati e per il popolo che scese in piazza
se, per miracolo, io sono qui ora.
Queste persone sono protette dal governo degli Stati Uniti, i
leader di quel colpo di Stato e di quegli atti terroristici. Io accuso
il governo degli Stati Uniti di proteggere il terrorismo e di tenere un
discorso totalmente cinico.
Parliamo di Cuba, giusto ora veniamo dall’Habana,
torniamo felici dall’Habana, siamo stati là diversi giorni e si può
già vedere la nascita di una nuova era: il vertice dei 15, il summit
del Movimento dei Non Allineati. Ritorniamo
con una risoluzione storica, un documento finale, (mostra un
manoscritto) non si spaventino non lo leggerò, però qui c’è un
insieme di risoluzioni prese in assemblea aperta e in piena trasparenza,
con più di 50 capi di Stato.
Signora Presidentessa, cari colleghi Presidenti, è nato un
movimento molto forte, il Movimento del Sud.
Noi siamo uomini e donne del Sud, e noi vi portiamo questi documenti,
queste idee, queste critiche, queste riflessioni.
E con questo chiudo la mia cartella e mi prendo il libro. Non si
dimentichino di leggerlo, lo raccomando molto, con molta umiltà.
Cerchiamo di apportare idee per la salvezza di questo Pianeta, per
salvarlo dalla minaccia imperialista in questo secolo e non più tardi.
Mi auguro che possiamo vederlo noi stessi e possano viverlo meglio i
nostri figli e i nostri nipoti. Un mondo di pace sotto i princìpi
fondamentali dell’Organizzazione delle Nazioni Unite, riformata e
ubicata altrove. Credo che dovremmo ubicare le
Nazioni Unite in un altro paese, in una città del Sud magari, abbiamo
proposto il Venezuela. Voi sapete che il mio medico personale ed il capo
della mia sicurezza sono dovuti rimanere chiusi nell’aereo? Non gli
hanno permesso di venire qui, alle Nazioni Unite. Un altro abuso e
oltraggio, Signora Presidentessa e chiediamo che venga registrato come
oltraggio personale del Diavolo.
C’è odore di zolfo, però Dio è con noi.
Un forte abbraccio e che Dio ci benedica tutti. Un felice buongiorno.
Il libro di Noam Chomsky in italiano: “Egemonia o sopravvivenza. I rischi del dominio globale americano”
Il Movimento
dei Non-Allineati è un'organizzazione internazionale di più di 100
stati che si considerano non allineati con o contro le principali
potenze mondiali (fonte: http://it.wikipedia.org)
Luis Posada Carriles, terrorista cubano
controrivoluzionario, classe 1928. Dal 1961 lavora per
Il 18 agosto dell'1985 durante un cambio della guardia, scappa dal carcere. Attualmente vive negli Stati Uniti, in attesa dell’ottenimento di asilo politico. (fonte: www.comunisti-italiani.it)
Orlando Letelier,
ex-ambasciatore cileno negli Stati Uniti e ministro del governo Allende,
fu assassinato con un'auto bomba a Washington nel settembre 1976. Il
Generale Carlos Prats, predecessore di Pinochet come comandante
dell'esercito, che si era dimesso piuttosto che sostenere le azioni
contro Allende, era morto in circostanze simili a Buenos Aires, due anni
prima.
(fonte: http://it.wikipedia.org)
Señora Presidenta, Excelencias,
Jefes de Estado, Jefes de Gobierno, y altos representantes de los
gobiernos del mundo. Muy buenos días a todos y a todas.
En primer lugar quiero
invitarles con mucho respeto, a quienes no hayan podido leer este libro,
a que lo leamos: Noam Chomsky, uno de los más prestigiosos
intelectuales de esta América y del mundo. Chomsky, uno de sus más
recientes trabajos: Hegemonía o Supervivencia. La estrategia
imperialista de Estados Unidos. Excelente trabajo para entender lo que
ha pasado en el mundo el siglo XX, lo que hoy está pasando y la más
grande amenaza que se cierne sobre nuestro planeta, la pretensión hegemónica
del Imperialismo Norteamericano pone en riesgo la supervivencia misma de
la especie humana. Seguimos alertando sobre ese peligro, y haciendo un
llamado al propio pueblo de los Estados Unidos y al mundo, para detener
esta amenaza que es como la propia espada de Damocles.
Yo pensaba leer algún capítulo
pero por respetar el tiempo más bien lo dejo como una recomendación.
Se lee rápido. Es muy bueno señora Presidenta, seguramente usted lo
conoce, está publicado en inglés, en alemán, en ruso, en árabe (aplausos)
seguramente. Miren, yo creo que los primeros ciudadanos que deberían
leer este libro son los ciudadanos hermanos y hermanas de los Estados
Unidos, porque la amenaza la tienen en su propia casa, el Diablo está
en casa pues. El Diablo, el propio Diablo está en casa.
Ayer vino el Diablo aquí, (risas
y aplausos) ayer estuvo el Diablo aquí, en este mismo lugar. Huele a
azufre todavía esta mesa donde me ha tocado hablar. Ayer señoras, señores,
desde esta misma tribuna el Señor Presidente de los Estados Unidos, a
quien yo llamo “El Diablo”, vino aquí hablando como dueño del
mundo. Un psiquiatra no estaría de más para analizar el discurso de
ayer del Presidente de los Estados Unidos. Como vocero del Imperialismo
vino a dar sus recetas para tratar de mantener el actual esquema de
dominación, de explotación y de saqueo a los pueblos del mundo. Para
una película de Alfred Hitchcok estaría buena, incluso yo propondría
un título: “La receta del Diablo”. Es decir, el Imperialismo
norteamericano, y aquí lo dice Chomsky con una claridad meridiana y
profunda, está siendo desesperados esfuerzos por consolidar su sistema
hegemónico de dominación. Nosotros no podemos permitir que eso ocurra,
no podemos permitir que se instale la dictadura mundial, que se
consolide pues, que se consolide la dictadura mundial.
El discurso del Presidente
“tirano” mundial, lleno de cinismos, lleno de hipocresía, es la
hipocresía imperial, el intento de controlar todo, ellos quieren
imponernos el modelo democrático como lo conciben, la falsa democracia
de las elites, y además un modelo democrático muy original, impuesto a
bombazos, a bombardeos y a punta de invasiones y de cañonazos. ¡Vaya
qué democracia! Habría que revisar las tesis de Aristóteles y de los
primeros que hablaron por allá en Grecia de la democracia a ver qué
modelo de democracia es ese, el que se impone a punta de marines, de
invasiones, de agresiones, y de bombas.
Dice el presidente de los
Estados Unidos ayer, en esta misma sala lo siguiente, cito: “Hacia dónde
quiera que usted mira, oye a extremistas que le dicen que puede escapar
de la miseria y recuperar su dignidad a través de la violencia, el
terror y el martirio”. Adondequiera que él mira ve extremistas. Yo
estoy seguro que te ve a ti, hermano, con ese color, y cree que eres un
extremista. Con este color. Evo Morales, que vino ayer, el digno
Presidente de
Luego, el señor presidente vino
a hablarle, así lo dijo, “hoy quiero hablarles directamente a las
poblaciones del Oriente Medio. Mi país desea la paz” esto es cierto,
si nosotros nos vamos por las calles del Bronx, si nosotros nos vamos
por las calles de Nueva York, de Washington, de San Diego, de
California, de cualquier ciudad, de San Antonio, de San Francisco y le
preguntamos a la gente en las calles, a los ciudadanos estadounidenses,
este país quiere la paz. La diferencia está en que el gobierno de este
país, de Estados Unidos, no quiere la paz, quiere imponernos su modelo
de explotación y de saqueo y su hegemonía a punta de guerras, esa es
la pequeña diferencia. Quiere la paz y ¿qué está pasando en Irak? ¿Y
qué ha pasado en el Libano y en Palestina? ¿Y qué ha pasado en cien años
pues en América Latina y en el mundo y ahora las amenzas contra
Venezuela, nuevas amenazas contra Irán? Le habló al pueblo del Líbano,
“muchos de ustedes –dijo- han visto como sus hogares y sus
comunidades quedaron atrapadas en el fuego cruzado” ¡Vaya qué
cinismo! ¡Vaya qué capacidad para mentir descaradamente ante el mundo!
Las bombas en Beirut y lanzadas con precisión milimétrica ¿son fuego
cruzado? Creo que el Presidente está pensando en las películas del
oeste cuando se disparaba desde la cintura y alguien quedaba atravesado
en el fuego cruzado.
¡Fuego imperialista! ¡Fuego
fascista! ¡Fuego asesino! Y fuego genocida el del Imperio y el de
Israel contra el pueblo inocente de Palestina y el pueblo del Líbano.
Esa es la verdad. Ahora dicen que sufren, que estamos sufriendo porque
vemos sus hogares destruidos.
En fin, el Presidente de los Estados Unidos vino a hablarle a los
pueblos, vino a decir además, yo traje señora Presidenta unos
documentos, porque estuve esta madrugada viendo algunos discursos y
actualizando mis palabras. Le habló al pueblo de Afganistán, al pueblo
del Líbano, al pueblo de Irán le digo, al pueblo del Líbano le digo,
al pueblo de Afaganistán le digo. Uno se pregunta, así como el
Presidente de los Estados Unidos le dice: le digo a esos pueblos ¿qué
le dirían esos pueblos a él? Si esos pueblos pudieran hablar ¿qué le
dirían? Yo se los voy a recoger porque conozco la mayor parte del alma
de esos pueblos, los pueblos del Sur, los pueblos atropellados dirían:
¡Imperio Yankee go home! Ese sería el grito que brotaría por todas
partes, si los pueblos del mundo pudieran hablarle a una sola voz al
Imperio de los Estados Unidos.
Por eso, señora Presidenta, colegas, amigas y amigos, nosotros el año
pasado vinimos aquí a este mismo salón como todos los años y los últimos
ocho, y decíamos algo que hoy está confirmado plenamente y yo creo que
aquí casi nadie en esta sala pudiera pararse a defenderlo, a defender
el sistema de Naciones Unidas, aceptémoslo con honestidad, el Sistema
de Naciones Unidas nacido después de
Primero: la expansión. Ayer lo
decía Lula aquí mismo, del Consejo de Seguridad tanto en sus categorías
permanentes como en las No Permanentes, dando entrada a nuevos países
desarrollados y a países subdesarrollados, el Tercer Mundo, como nuevos
miembros permanentes. Eso en primer lugar.
En segundo lugar, bueno, la
aplicación de métodos eficaces de atención y resolución de los
conflictos mundiales. Métodos transparentes, de debate, de decisiones,
tercero, nos parece fundamental la supresión inmediata, y eso es un
clamor de todos, de ese mecanismo antidemocrático del veto. El veto en
las decisiones del Consejo de Seguridad. Vaya un ejemplo reciente, el
veto inmoral del gobierno de los Estados Unidos, permitió libremente a
las fuerzas israelíes destrozar el Líbano en el rostro, delante de
todos nosotros, evitando una resolución en el Consejo de Seguridad de
Naciones Unidas.
Y en cuarto lugar necesario es
fortalecer, decimos siempre, el papel, las atribuciones del Secretario
General de Naciones Unidas. Ayer nos daba un discurso el Secretario
General prácticamente de despedida, y reconocía que en estos diez años
el mundo lo que ha hecho es complicarse y que los graves problemas del
mundo, el hambre, la miseria, la violencia, la violación a los derechos
humanos lo que ha hecho es agravarse, esto es consecuencia terrible del
colapso sobre el sistema de Naciones Unidas y de la pretensión
imperialista norteamericana.
Por otra parte, Señora Presidenta, Venezuela decidió hace varios años
dar esta batalla por dentro de Naciones Unidas, reconociendo Naciones
Unidas como miembro que somos, con nuestra voz, con nuestras modestas
reflexiones. Una voz independiente somos, para representar la dignidad y
la búsqueda de la paz, la reformulación del sistema internacional,
para denunciar la persecución y las agresiones del hegemonismo contra
los pueblos del Planeta. Venezuela, de esa manera ha presentado su
nombre. Esta patria de Bolívar ha presentado su nombre y se ha
postulado para un puesto como Miembro No Permanente del Consejo de
Seguridad. Vaya usted a saber, el gobierno de los Estados Unidos ha
iniciado una agresión abierta, una agresión inmoral en el mundo entero
para tratar de impedir que Venezuela sea elegida libremente para ocupar
una silla en el Consejo de Seguridad. Le tienen miedo a la verdad. El
Imperio tiene miedo a la verdad, a las voces independientes, acusándonos
de extremistas. Ellos son los extremistas.
Yo quiero agradecer aquí a
todos aquellos países que han anunciado su apoyo a Venezuela, aun
cuando la votación es secreta y no es necesario que nadie lo anuncie,
pero yo creo que dada la agresión abierta del Imperio Norteamericano,
pues eso aceleró el apoyo de muchos países, lo cual fortalece mucho
moralmente a Venezuela, a nuestro pueblo, a nuestro gobierno, el
MERCOSUR, por ejemplo, en bloque, ha anunciado su apoyo a Venezuela,
nuestros hermanos del MERCOSUR. Venezuela ahora es miembro pleno del
MERCOSUR con Brasil, Argentina, Uruguay, Paraguay, y muchos otros países
de América Latina como Bolivia. El CARICOM en pleno anunció su apoyo a
Venezuela.
Más allá de todo esto señora
Presidenta, creo que hay razones para que seamos optimistas.
Irrenunciablemente optimistas, diría un poeta, porque más allá de las
amenazas, de las bombas, de las guerras, de las agresiones, de la guerra
preventiva, de la destrucción de pueblos enteros uno puede apreciar que
se está levantando una nueva era, como canta Silvio Rodríguez, “la
era está pariendo un corazón”. Se levantan corrientes alternativas,
pensamientos alternativos, juventudes con pensamiento distinto. Se
demostró ya en apenas una década que era totalmente falsa la tesis del
Fin de
Venezuela se suma a esa lucha y
por eso somos amenazados. Ya Estados Unidos planificó, financió e
impulsó un golpe de estado en Venezuela. Y Estados Unidos sigue
apoyando movimientos golpistas en Venezuela y contra Venezuela, sigue
apoyando al terrorismo. Ya
Pero además, hay que recordar
en esta sala que dentro de pocos días también se cumplirán 30 años,
igualmente, de aquel hecho terrorista horripilante de la voladura del
avión cubano, donde murieron 73 inocentes, un avión de Cubana de
Aviación y ¿dónde está el más grande terrorista de este Continente
y quien asumió él la voladura del avión cubano como autor intelectual?
Estuvo preso en Venezuela unos años, se fugó allá por complicidad de
funcionarios de
Estas reflexiones, para decir
que Venezuela está comprometida en la lucha contra el terrorismo,
contra la violencia y se une a todos los pueblos que luchamos por la paz
y por un mundo de iguales.
He hablado del avión cubano,
Luis Posada Carriles se llama el terrorista, está protegido aquí, como
protegidos están aquí grandes corruptos que se fugaron de Venezuela,
un grupo de terroristas que allá pusieron bombas contra embajadas de
varios países que allá asesinaron gente durante el golpe de estado,
secuestraron a este humilde servidor, y lo iban a fusilar, sólo que
Dios metió su mano y un grupo de buenos soldados y un pueblo que se fue
a las calles y de milagro pues estoy aquí, están aquí protegidos por
el gobierno de Estados Unidos los líderes de aquel golpe de estado y de
aquellos actos terroristas. Yo acuso al gobierno de Estados Unidos de
proteger al terrorismo y de tener un discurso totalmente cínico.
Hablamos de Cuba, venimos de
Señora Presidenta, queridos colegas, presidentes, ahí nació un
novimeinto muy fuerte, el del Sur. Nosotros somos hombres y mujeres del
Sur, nosotros somos portadores, con estos documentos, con estas ideas,
con estas críticas, con estas reflexiones que ya cierro mi carpeta y el
libro me lo llevo, no olviden que se los recomiendo mucho, con mucha
humildad, tratamos de aportar ideas para la salvación de este Planeta,
para salvarlo de la amenaza imperialista y para que ojala pronto, en
este siglo, no muy tarde, ojalá podamos verlo nosotros y vivirlo mejor
nuestros hijos y nuestros nietos, un mundo de paz bajo los principios
fundamentales de