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L’uomo
deriva davvero dalla scimmia?
di
Francesco Sabato
Può
una teoria scientifica divenuta ormai un assioma della civiltà essere
soltanto una menzogna ingigantita?
Questo è quello che sostiene ormai parte degli scienziati americani che
insiste nel mettere in discussione la teoria di “una delle più grandi
menti della storia”. A sostenere la loro tesi, la scoperta ad
Atapuerca in Spagna, del fossile di un uomo dotato a tutti gli effetti
delle caratteristiche dell’uomo sapiens sapiens (quello che in
questo istante sta leggendo l’articolo), risalente a “soli” 780
mila anni fa, quindi predecessore del meno evoluto uomo di Neanderthal
estinto solo da 25 mila anni. E’ curioso il fatto che, gli arditi
sostenitori dell’evoluzionismo Darwiniano, abbiano inventato un
categoria appositamente per lui chiamata Homo Antecessor (vedi
foto in basso).
Riproduzione in cera nel museo di
Atapuerca in Spagna.
E’
nota inoltre, la presenza, nell’ organismo degli esseri viventi, di
enzimi cosiddetti “riparatori”
che impediscono mutamenti nella struttura del DNA. Quando questi ultimi
non riescono ad effettuare il loro lavoro danno vita a organismi che
hanno, sempre e comunque, minori
attitudini alla vita. L’evoluzionismo dunque, sostenendo che
nell’acido desossiribonucleico avvengano continue mutazioni
accidentali, altro non fa se non attaccare l’operato di questa
“povera classe lavoratrice senza sindacato”.
Molte specie viventi infine non avrebbero mai potuto sopravvivere a
delle evoluzioni, come nel caso del Picchio, la cui lingua ruota attorno
al cranio per poi tornare nel becco. Un’ evoluzione di questa per
gradi, non avrebbe mai potuto permettere al suo bisnonno di ingoiare il
cibo.
Non sarebbe saggio giungere a conclusioni affrettate, dando con
leggerezza un giudizio sulla veridicità o meno dell’evoluzionismo è
tuttavia facile comprendere perché la teoria in questione abbia
riscosso così tanto successo: basta porre l’attenzione sul contesto
storico in cui essa è nata. Guarda caso, essa prende piede proprio
durante gli anni che accompagnano i moti rivoluzionari del ’48, che
abbatterono la monarchia orléanista e instaurarono un governo
repubblicano. In questo periodo, ai grandi manovratori delle masse, che
avevano solo da guadagnare dalla caduta del regime monarchico, poteva
dimostrarsi utilissimo attaccare la Chiesa minando le sue basi con
teorie in grado di mettere in discussione la stessa “parola del
Signore”. Ricordiamo che l’investitura del sovrano avveniva per mano
del Pontefice, massimo rappresentante di Dio sulla terra.
Esistono comunque documenti, “attualmente” considerati un falso
storico, che accennano al successo artificiale delle teorie di Darwin ed
al loro impatto devastante sulla società.
Una
cosa è certa l’informazione veniva, viene e verrà sempre manipolata,
che ci si trovi in un regime totalitario o democratico, sta ad ogni
individuo andare oltre la bellezza dei colori di un televisore o alla
maestosità delle parole dei giornali, mobilitandosi per la ricerca
della verità.