Da
Romano Prodi a Frits Bolkestein
Marcello Pamio
– 21 novembre 2006
Mentre
in Italia i media in generale si occupano dello sfarzoso matrimonio del mangia-placenta,
nonché attore, Tom Cruise,
il governo italiano (il più vicino alle oligarchie bancarie
internazionali), e l’Unione Europea (emanazione politica delle
medesime) continuano passo dopo passo a realizzare il piano di controllo
politico-economico-finanziario globale.
Da noi una che finanziaria stringerà ancor di più il cappio attorno al
collo delle famiglie e delle piccole imprese (secondo l’Adusbef le
famiglie pagheranno circa 251 euro in più!), mentre nell’UE
la Direttiva
per i Servizi, meglio nota come Direttiva Bolkestein, liberalizzerà
tutto il liberalizzabile, a beneficio, manco a dirlo, delle grandi
corporation e dei grandi capitali. Tutti lì in trepidante attesa di
venire a fare acquisti con i saldi, come è avvenuto dopo l’incontro
sul Britannia del 2 giugno 1992…
Questa
direttiva, voluta fortemente dal senior
adviser (consulente) della Goldman
Sachs (la più potente banca privata ebraica del mondo), allora
Presidente della Commissione europea e oggi messo a capo del governo, il
Prof. Romano Prodi, è stata
firmata da un certo Frits
Bolkestein.
Anche
se nessuno lo avrà mai sentito nominare, si tratta di un uomo
abbastanza losco.
Membro del R.I.I.A. (Royal
Institute of International Affairs, cioè l’Istituto Reale per gli
Affari Internazionali, l’omologo del C.F.R.
statunitense), il governo ombra britannico, e membro della potentissima Mont
Pelerin Society, l’organizzazione semisegreta svizzera che dal
1947, anno della sua fondazione, persegue l’ultraliberismo sfrenato e
che, stando all’Executive
Intelligence Review, promuove addirittura “il fascismo
economico”!
Quindi
Frits Bolkestein non è un politico qualsiasi, ma uomo appartenente ai
gruppi elitari più potenti e influenti oggi in Europa.
Con la scusante di eliminare gli “ostacoli burocratici” e le
barriere per la circolazione dei servizi, si è fatto un regalo
straordinario all’Ordine Economico Internazionale.
Ma sapete cosa s’intende per servizi?
In base all’art. 4 per servizi s’intende “ogni
attività economica che si occupa della fornitura di una prestazione
oggetto di contropartita economica”.
In pratica tutto: energia, salute, turismo, lavoro, informazione, ecc.
La
cosa interessante è che
la Bolkestein
non prevede alcuna possibilità di restrizioni nazionali all’accordo.
D’altronde basterebbe leggere il documento del Trattato di Maastricht,
quello che ci hanno fatto firmare con la truffa e l’inganno, per
rendersi conto che abbiamo perduto da anni la sovranità monetaria e la
sovranità politica (le decisioni della BCE e del Parlamento europeo
sono insindacabili). Noi tutti abitanti dell’Unione siamo sudditi e
basta.
Per
ultimo è bene anche precisare che gli “ostacoli burocratici” alla
competitività (altro termine strausato dai media) in molte occasioni
sono parte delle disposizioni prese per migliorare alcuni servizi in
termini di garanzie sociali, ambientali e del lavoro.
Abbattere questo significherà eliminare tutto quello che ha a che fare
con i diritti dei lavoratori, e dell’ambiente. Chi ha orecchie per
intendere…intenda!
E
mentre accade tutto questo in Europa con la compiacenza dei “servitori
dei banchieri” (i politici), il maxi-emendamento del governo Prodi,
oltre a far tornare il ticket di 25 euro per il pronto soccorso, stanzia
per gli anni 2007, 2008 e 2009 la bellezza di 1 miliardo di euro, e cioè
quasi 2000 miliardi delle vecchie lire, per “missioni
internazionali di pace”.
“Missioni di pace” come quella nell’ex Mesopotamia, voluta
unilateralmente dagli anglo-statunitensi e che ha provocato 650mila
morti civili, devastato un paese sovrano che oggi si ritrova sconvolto
da una guerra civile. Queste sono, assieme a quella in Afghanistan,
alcune delle “missioni di pace” ri-finanziate con i nostri soldi,
prima da un governo di presunta destra e oggi da uno di presunta
sinistra.
Cosa
dovrebbe fare allora un vero governo, a prescindere dal colore e dalle
bandierine, a cui sta a cuore il benessere dei cittadini?
Semplicissimo:
1)
Il Parlamento stabilisca, come per Regno Unito, Danimarca e Svezia che
il potere monetario compete allo Stato italiano;
2) Rendere immediatamente
pubblica, com’è riportato nel suo statuto,
la Banca
d’Italia, cacciando tutte le banche private e chiedendo loro il
risarcimento (visto i miliardi di euro che hanno lucrato in tutti questi
anni). Tale banca accrediterà l'emissione monetaria allo Stato che la
porrà all'attivo nel suo bilancio (e non come oggi che viene messo al
passivo!). Sarà ripagata delle spese tipografiche (poche migliaia di
euro per inchiostri e carta), per le consulenze e i servizi. Il signoraggio monetario verrà
allora incamerato dal Ministero del
Tesoro (il costo della banca è di 100 miliardi di euro all’anno). Con
100 miliardi all’anno non servono più finanziarie.
3)
Far tornare a casa
immediatamente tutti i soldati impegnati nelle “missioni di pace”.
Anche in questo caso il risparmio sarebbe di miliardi di euro;
So
bene che personaggi come Abramo Lincoln e J. F. Kennedy sono stati
assassinati per aver bypassato l’enorme potere delle élites,
stampando in proprio le banconote, ma se ci pensiamo un attimo non
abbiamo alternative e soprattutto non abbiamo molto tempo…
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