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Attenzione
alle nuove droghe
Cyber-droghe: dalla siringa alle cuffie
Marcello Pamio – 8 luglio 2008
Nel 1981
esce nelle sale cinematografiche il film “Brainstorm: generazione elettronica”, interpretato da Christopher
Walken e Natalie
Wood.
La storia racconta della scoperta sensazionale fatta da una importante
industria: una macchina in grado di registrare immagini, sensazioni ed
emozioni e trasmetterle da una mente all'altra. I servizi segreti
statunitensi ne intuiscono subito le potenzialità applicative in ambito
bellico e di controllo mentale.
L’attrice Natalie Wood muore prematuramente prima che fossero
terminate le riprese…
La sua morte è tuttora avvolta in un alone
di mistero: caduta durante la notte dal suo yacht Splendor, sul quale
era in compagnia del marito e dell'attore Christopher Walken, il suo
corpo è stato trovato al largo dell'isola di Santa Catalina.
Nel 1995
esce “Strange Days” il
film prodotto e scritto da James Cameron.
La storia in questo caso si svolge durante gli ultimi giorni del
Con un lettore apposito chiunque può rivivere quelle esperienze, come
se fossero reali.
In luglio
2008 il Gat, il “Nucleo speciale frodi telematiche” della Guardia di
Finanza scopre su internet un traffico di “cyber-droghe”, in pratica
“brani musicali”, “sequenze sonore” che riescono avere sulla
psiche delle persone che le ascoltano, effetti simili alle droghe
tradizionali.
Purtroppo non si tratta di un film di fantascienza ma è l’ennesimo
caso in cui la realtà supera la più fervida immaginazione.
Questi brani o sequenze, utilizzano frequenze infrasonore (dai 3 ai 30
Hz) che agiscono direttamente nel sistema nervoso centrale provocando
reazioni che vanno dall’eccitazione al rilassamento.
I nomi di questi “file” venduti in rete, sono gli stessi delle
medesime droghe: “Marijuana”,
“Cocaina”, “Acid-QH”, “Hand of God”, “Trip”, “Peyote”,
“Out of body”, “Ecstasy”, ecc.
Attualmente
le “i-dose” (i-pod,
i-phone, ecc.), cioè le “dosi virtuali”, vengono cedute a prezzo
simbolico, ma a differenza delle droghe classiche, queste possono essere
consumate (ascoltate in cuffia) e poi passate agli amici.
La prima “dose” è gratuita, come fanno i veri pusher, e poi il
cliente si affeziona (diventa dipendente) e alla fine le paga.
Il colonnello della Guardia di Finanza Umberto Rapetto, durante una
intervista alla giornalista Emanuela Falcetti su Radio Rai, specifica
che “questi suoni non sono
udibili, le mischiano (droghe).
Le mischiano o alla musica o, immagino, anche a dei messaggi di voce,
eccetera, che possono arrivare agli adulti.”
“Il nostro cervello reagisce e può
avere degli impulsi che possono portare ad un’euforia incredibile
oppure a rilassarci in maniera strepitosa. (…)
È un cosa che è stata rilevata in termini scientifici e noi ce ne
siamo preoccupati sotto quest’ottica, di sicurezza sociale”
Ecco la conferma che anche la scienza ufficiale è a conoscenza
della possibilità che alcune “vibrazioni”, “frequenze” sonore
possono interagire direttamente nel cervello!
Alla domanda
della Falcetti in merito alle istruzioni per l’uso, il colonnello
risponde che purtroppo non si tratta di una bufala “perché è tecnicamente possibile”.
La tecnica esiste eccome: le ingerenze esterne mediante frequenze
sonore, onde elettromagnetiche, sono un dato di fatto: i messaggi
subliminali (a sfondo sessuale e/o satanico) inseriti nella musica, i
vari progetti di controllo mentale come l’Mk-Ultra, ne sono la prova,
e purtroppo la punta dell’iceberg.
Quello che
dovrebbe far pensare è che la tecnica usata nelle cyber-droghe, è
molto versatile: una frequenza sub-sonica, non si percepisce, e quindi
può essere inserita nei messaggi vocali, nelle suonerie dei cellulari
(distribuite gratuitamente o acquistabili per pochissimi euro!), nei
brani musicali, mischiata all’audio televisivo, ecc.
Lo sa molto bene anche la “radionica”: la tecnica di riequilibrio
energetico che nasce agli inizi del secolo scorso.
Il grande pioniere britannico George de
In questo caso però non si tratta dell’azione del pensiero sulla
materia, ma delle vibrazioni sonore (frequenze, suoni) sulla materia
fisica organica.
Diversi
ricercatori del secolo scorso, soprattutto russi, sono riusciti a
stabilire le frequenze specifiche di ogni organo umano (visto che la
materia è energia). Questo significa che il fegato, il cuore e tutti
gli apparati hanno una loro frequenza specifica. Conoscendo queste
frequenze è possibile inviare delle vibrazioni specifiche che possono
interagire direttamente con l’organo corrispondente.
Sapete questo cosa implica? Una frequenza corretta può sostenere la
funzionalità (salute), mentre un’altra vibrazione potrebbe
comprometterla (malattia).
Nel caso
specifico delle cyber-droghe, si è riusciti per caso a decodificare la
frequenza di lavoro di alcune funzioni del sistema nervoso centrale?
Ecco un esempio per capire: il principio farmacologico della cocaina
blocca il recupero della dopamina (neurotrasmettitore o neuro-ormone
rilasciato dall’ipotalamo), provocando un aumento della dopamina
stessa, con i risultati psicofisici che tutti purtroppo conosciamo.
Se un messaggio infrasonoro (frequenza specifica), riesce per esempio a
bloccare nella stessa maniera il recupero
della dopamina nel sistema nervoso centrale, si otterrà lo stesso
effetto fisiologico della cocaina? Rispondere a questa domanda non è
facile, ma stando agli ultimi sviluppi sembrerebbe proprio di sì.
A questo
punto, cosa possiamo fare?
Certamente i genitori, cioè gli educatori, hanno una responsabilità
enorme nei confronti dei propri figli, soprattutto quelli piccoli.
Controllare cosa ascoltano i nostri piccoli “adulti
in divenire” è un dovere morale e non iperprotezionismo, tanto più
se il bambino abitualmente si chiude in camera e ascolta la musica a
luci spente e a volume altissimo, per poi uscire frastornato o
rimbambito.
I comportamenti e gli atteggiamenti stessi dei bambini dovrebbero essere
molto indicativi per i genitori attenti e consapevoli.
Detto
questo, la cosa più importante, tenendo conto che in questo caso gli
attacchi esterni hanno superato la materialità (le droghe non sono più
chimiche: pesabili, misurabili e visibili, ma vibrazionali, non visibili
e non tangibili), rimane il rafforzamento del mondo dei pensieri e dei
sentimenti.
L’unica nostra arma di protezione.
Una volta
rinforzato il corpo fisico mediante una alimentazione sana e vitale,
come quella a base di frutta di stagione e verdure a foglie verdi (con
ovviamente l’eliminazione totale dei cibi industriali pregni di
chimica mortale), si passa al mondo dei pensieri e dei sentimenti.
Il mondo dei sentimenti si sviluppa e si aiuta con l’arte (per
esempio: disegno, scultura, pittura, musica, recitazione, espressione
corporea come l’Euritmia) e con il ritmo. Oggi la vita frenetica della
società non ha alcun ritmo, è puro caos.
Ecco perché “l’arte è la più
idonea educatrice dei sentimenti umani”.[2]
Il mondo dei
pensieri è per così dire legato
al “corpo eterico” o “corpo
vitale”. La funzione di questo corpo è duplice, da una parte
sostiene la vitalità (energetica) del corpo fisico e dall’altra è
“sostanza” dell’attività
pensante.[3]
Un “corpo eterico” debole quindi comporta difficoltà nel pensare
correttamente.
Se un bambino nel primo settennio, “pensa
per immagini” fa una cosa sana, se invece si sforza di
“pensare” e “ragionare” come facciamo noi adulti (col vanto e
l’orgoglio dei genitori), toglie forze al corpo eterico (bambini
perennemente pallidi, privi di vitalità ed energia), e quest’ultimo a
sua volta non da forza al mondo dei pensieri in un circolo vizioso
perverso.
Nei primi anni di vita un bambino deve muoversi con il corpo, giocare
con il corpo e non fossilizzarsi con televisione, videogames e computer
(situazioni che deprimono il corpo eterico). Cosa che non viene fatta
nelle scuole moderne, dove si predilige invece lo studio mnemonico, i
compiti, la logica e il rendimento.
Mi sono
occupato solamente dei bambini, escludendo appositamente adolescenti e
adulti, perché sono gli esseri più indifesi che dobbiamo proteggere da
questi attacchi esterni indiscriminati e vergognosi.
Se un ventenne consapevolmente si sballa (per curiosità, dipendenza o
per stupidità), con le cyber-droghe, non possiamo farci nulla perché
è una sua libera scelta, ma se a un bambino di 6 anni gli viene
regalato il nuovo I-pod, piuttosto che l’ultimissimo lettore Mp3,
contenenti migliaia di canzoni e musichette, visto che non l’ha
cercata la droga virtuale diventa un problema di coscienza per tutti, in
primis i genitori.
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l'audio dell'intervista al colonnello delle Fiamme Gialle Umberto
Rapetto http://www.radio.rai.it/podcast/A0029430.mp3