Il crollo dei media
mainstream
di P. Schneider
- traduzione di Anticorpi.info
www.anticorpi.info/2016/01/il-crollo-dei-media-mainstream.html
E' in corso già da qualche
tempo una diffusa presa di coscienza nei confronti dell'informazione, ed i media
mainstream appaiono sempre più palesemente per ciò che sono: squallide macchine
di propaganda controllate da governi, banche e multinazionali. Sempre più spesso
le persone preferiscono informarsi attraverso voci alternative, e di conseguenza
l'influenza dei 'vecchi' media va sgretolandosi a vista d'occhio.
Di seguito vado ad elencare alcuni eloquenti sintomi positivi di questo
collasso:
1. Le persone ora sanno
che l'intero complesso dei media mainstream è di proprietà di una manciata di
multinazionali.
La favola della
pluralità è crollata, e adesso non è più un segreto che quasi tutto ciò che
vediamo, leggiamo ed udiamo attraverso i media mainstream sia un messaggio
diffuso a miliardi di persone da appena una manciata di mega-società. Grazie ai
media alternativi è ormai noto il dato che appena 6 società controllino il 90%
dei vecchi mezzi di comunicazione di massa. La 'assemblea' di queste 6 società
ha la facoltà ed il potere di concordare decisioni importanti e - attraverso un
sistema di controllo piramidale - stabilire di escludere dalla programmazione
storie o punti di vista alternativi. La gente ormai lo ha capito, e di
conseguenza sta avendo luogo una diffusa migrazione di massa verso i media
alternativi.
2. Fox ha smesso di
comunicare l'audience in tempo reale.
Fox News,
società controllata dalla News Corp di Rupert Murdoch, ha appena annunciato che
cesserà di comunicare i dati d'ascolto in tempo reale. La motivazione ufficiale
è che quel genere di dati così nel dettaglio siano fuorvianti, ma molti hanno
sospettato che questa mossa voglia nascondere il calo degli ascolti. Fox
comunicherà i dati su base settimanale, così che anche risultati modesti
appaiano di tutto rispetto.
3. Il 98% dei giovani
adulti ora non si fida dei media mainstream.
Un recente
sondaggio a cura dell'Istituto di Politica di Harvard su un campione di oltre
3.000 individui tra i 18 ed i 29 anni di età, ha registrato che appena il 2%
dei giovani adulti ritiene che i media mainstream siano in buona fede su base
regolare. Il 10% ritiene che siano in buona fede 'quasi sempre', il 49% ritiene
che lo siano 'a volte', mentre un enorme 39% ritiene che i media mainstream
siano in malafede su base regolare.
4. I media mainstream
sono schiavi delle multinazionali ed i telespettatori ora lo sanno.
Il documentario
The Corporation raccoglie il resoconto di due giornalisti che lavoravano per Fox
News verso la metà degli anni '90. Produssero un'inchiesta sulle "implicazioni
per la salute umana" della somministrazione di ormone della crescita nei bovini
usati per la produzione industriale di latte:
"Con la storia della Monsanto ho compreso come stessero realmente le cose", ha
raccontato la giornalista Jane Akre. Prima che la storia andasse in onda in
redazione fu recapitata una lettera da parte della Monsanto, la quale minacciava
che una eventuale messa in onda avrebbe avuto "conseguenze disastrose per Fox
News."
Il direttore generale di Fox Florida li convocò ed impose loro che la storia
fosse modificata. "La notizia è ciò che noi decidiamo che sia una notizia ... se
rifiutate di presentare questa inchiesta nel modo che noi riteniamo opportuno,
sarete licenziati per insubordinazione." (sfida)
A giudicare dall'enorme quantità di adesioni alla manifestazione Marzo Contro la
Monsanto sembra proprio che la voce dei media mainstream abbia perso molto del
vecchio ascendente sulle opinioni della gente.
5. I media mainstream
mentono in modo così evidente che quasi nessuno più presta loro il peso che
avevano un tempo.
Una recente
analisi condotta da PunditFact ha dimostrato come oltre la metà delle
dichiarazioni trasmesse da Fox News siano false. Ora, tutto considerato questo
dato non sorprende troppo. Ciò che dovrebbe farlo è che il dato sulle
dichiarazioni trasmesse da NBC / MSNBC si attesta al 46% tra "Per lo più false"
e "Del tutto false." CNN e ABC sono valutate lievemente meglio.
6. Le voci indipendenti
hanno più successo che mai.
Il dato
positivo che emerge da tutto ciò è molto semplice: le persone si stanno
riprendendo da questa follia. I media mainstream non riescono più a controllare
'la storia' come facevano una volta, perché i nuovi media prendono la palla al
balzo e diffondono le versioni alternative tradizionalmente oscurate.
I media alternativi stanno avanzando a passi enormi, talmente inarrestabili che
adesso i media più anziani si rifanno (o copiano del tutto - ndt) sempre più
spesso le voci e le storie alternative reperibili sui nuovi media. Fino a quando
le voci indipendenti continueranno a muoversi, nulla potrà fermare l'avanzata
della verità. (integrazione in calce - ndt)
Articolo in lingua inglese, pubblicato sul sito Waking Times
Link diretto:
http://www.wakingtimes.com/2015/12/05/6-positive-signs-that-mainstream-media-is-collapsing/
Integrazione a cura di questo blog.
2.b In Italia
scricchiolano i Talk Show 'politici' ed i Telegiornali della sera.
Ha avuto un
certo clamore, verso la fine dello scorso settembre, la critica mossa dal
Presidente del Consiglio ai talk show politici del martedì sera, a causa dei
risultati d'ascolto in netto calo. Non del tutto chiari i motivi per cui il
Premier abbia così a cuore gli ascolti dei talk show politici.
"Il premier Matteo Renzi carica a testa bassa contro Giovanni Floris e Massimo
Giannini. Il segretario del Pd nel suo intervento alla Direzione del partito
torna ad attaccare i talk show. E lo fa senza nominare mai i due conduttori, ma
il riferimento è chiaro: "Se i talk show del martedì fanno meno della replica
numero 107 di Rambo dobbiamo riflettere."
Interessante notare come
circa 15 giorni dopo le esternazioni di Renzi, Auditel abbia deciso di
sospendere la comunicazione dei dati d'ascolto e procedere alla sostituzione del
'panel di riferimento.' Per i non esperti, il 'panel di riferimento' è il
campione di famiglie da cui la società di rilevazione ricava i dati statistici
sugli ascolti.
"Stop alla diffusione dei dati di ascolto per due settimane da domani. Questa la
decisione del cda di Auditel, svoltosi in mattinata, dopo la divulgazione di
alcuni nomi del panel. Secondo quanto riporta l’Ansa, la società continuerà
nella rilevazione dati, ma i risultati verranno riservati solo alle emittenti.
Nei prossimi mesi verrà sostituito l’attuale campione, proseguendo
contemporaneamente nel processo di allargamento del numero di famiglie fino ad
arrivare un totale di 15.600. Dalla società di rilevazione fanno inoltre sapere
che questo periodo verrà utilizzato per approfondire con il proprio comitato
tecnico tutti gli aspetti metodologici con “un’accurata serie di verifiche a
tutela dell’impegno di trasparenza e affidabilità.”
Altrettanto interessante è l'elaborazione dei dati Auditel prospettata da
DataMediaHub circa il trend ufficiale dell'audience fatto registrare dai
telegiornali serali dal 2005 al 2014. Il grafico parla chiaro; in campo
economico per simili risultati si va in bancarotta.
2.c Digitale + Auditel:
abbinamento che oggi ha senso come l'accoppiata PC + Calcolatrice.
L'Auditel è un
antiquato sistema di rilevamento statistico applicato ad un piccolo insieme di
persone ben consapevoli del loro ruolo, ed in quanto tale denota un conclamato
vizio originario: Se studi un ristretto sistema sociale composto da individui
consapevoli del tuo studio, automaticamente lo stai alterando. Lo stesso
discorso vale in etologia.
Bisogna considerare che nel tempo della tanto strombazzata 'rivoluzione
digitale' sarebbe un gioco da ragazzi computare e rivelare in tempo reale le
percentuali esatte di audience televisiva di un'intera nazione attraverso un
semplice meccanismo di rilevazione ed una informativa sulla privacy da
sottoporre ad ogni utente televisivo, simile alle condizioni (spesso molto più
invasive) che qualsiasi utente di smartphone accetta per scaricare
un'applicazione.
Tutto ciò solleva ulteriori perplessità. Ci si chiede - infatti - come mai le
aziende che pagano fior di quattrini per pubblicizzare i loro marchi attraverso
le più seguite trasmissioni televisive, continuino ad accettare che l'audience
sia rilevata su un campione intrinsecamente inattendibile, e poi comunicato in
differita, quando esistono i mezzi per rilevare i dati integralmente e renderli
pubblici in tempo reale.
4.b I media mainstream
sono schiavi dei servizi segreti, ed i telespettatori ora lo sanno.
Udo Ulfkotte,
giornalista tedesco ed ex editore del quotidiano Frankfurter Allgemeine Zeitung,
si è riconciliato con se stesso confessando in un libro bomba - naturalmente
inedito in Italia - come la CIA corrompa e soggioghi i media americani ed
europei affinché eseguano ordini del giorno propagandistici pro USA ed UE.
"Udo Ulfkotte confessa di essere stato per 17 anni nient'altro che una
marionetta nelle mani degli USA, di essere stato manipolato dalla CIA. Racconta
di aver ottenuto servigi su servigi, piaceri, abbondanti ricompense e premi per
aver deciso di scrivere a favore degli Stati Uniti. Sono 321 i nomi di tedeschi
che portano avanti una propaganda filo statunitense. Ovviamente anche
giornalisti di altri Paesi Europei sono coinvolti in questo scandalo,
soprattutto inglesi e italiani. Ulfkotte paragona il sistema, marcio e corrotto,
a una tela di ragno. Mette in tavola cifre: un giornalista italiano può ricevere
anche 20000 dollari per schierarsi dalla loro parte.(...) Se avesse scritto a
favore della Cina, della Russia o di qualunque altra nazione nemica del suo
padrone, sarebbe stato tagliato fuori dal mondo giornalistico."
5.b I media mainstream mentono in modo così evidente da ispirare vere e proprie odi di disprezzo.
6.b Editoria in agonia.
Alla crescita
esponenziale del seguito ottenuto delle voci indipendenti è corrisposto un
crollo verticale nel campo dell'editoria, sia in Italia con Mondadori, Rcs e
Sole 24Ore in grave crisi, che praticamente in tutti i paesi del blocco
globalizzato.
Conclusione: non
ricascarci.
Occorre
imparare dagli errori commessi, e smettere di riporre piena fiducia
nell'informazione, sia essa mainstream o alternativa. Il web non è la Voce della
Verità, come non lo sono mai stati giornali e televisione. Un tempo la TV era
più attendibile, ma non appena conquistò la fiducia della gente fu sfruttata per
diffondere disinformazione e manipolare le emozioni degli utenti. Anche il web
lentamente, progressivamente, sta cambiando, purtroppo non in meglio.
Attenzione.