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politica
Ha
senso perdere
ancora il nostro tempo con i "Signori della truffa"?
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Costi
della politica: i partiti si riprendono i risparmi degli eletti con gli interessi
Tratto da www.aduc.it
Roma, 6 ottobre 2005.
Ci pareva strano: i parlamentari, su proposta del Governo, dovrebbero
votare la riduzione del 10% del proprio stipendio, di quello di figure
assimilabili e dei consiglieri regionali. Un risparmio di 23,4 milioni
di euro. Una proposta che ha trovato il consenso dei più che,
finalmente, vedono "tirare la cinghia" anche agli eletti. Ma,
c'è sempre un ma, la stessa proposta del Governo aumenta di 40
milioni di euro la dotazione annua dei partiti per il rimborso delle
spese elettorali, che passa da
160 a
200 milioni di euro annuali, cioè 1 miliardo di euro (circa 2.000
miliardi di lire) per il quinquennio di legislatura. Insomma quello che
è stato preso con una mano viene restituito con l'altra. E con gli
interessi perché la differenza a favore dei partiti è di 16,6 milioni
di euro all'anno. Il prossimo anno ci saranno le elezioni e i
"poveri" partiti hanno le loro esigenze, quindi è bene
provvedere. Populismo e furbizia caratterizzano chi fa queste proposte
di riduzione alle quali gli ignari cittadini guardano con piacere,
vittime del gioco delle tre carte. Così non può che crescere la
disaffezione agli affari pubblici e si arriva alle conclusioni
dell'indagine internazionale effettuata dall'associazione Transparency
International sulla percezione della corruzione. Alla domanda "fino
a che punto le sembra diffusa la corruzione nei partiti politici",
gli italiani rispondono severamente: in una scala da
1 a
5 (molto corrotto) arriviamo a 4,2, al pari con il Guatemala. Populismo
e furbizia non faranno che aumentare la sensazione che dai partiti e dai
loro rappresentanti istituzionali non ci si può attendere nulla di
buono per la collettività o, forse, un po' di favori per qualcuno.
Primo Mastrantoni, segretario Aduc
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