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Cosa
ci stanno nascondendo?
Tratto da
Etleboro Italia http://etleboro.blogspot.com/2006/05/cosa-ci-stanno-nascondendo.html
Tangenti, intercettazioni e violenze sessuali inondano le nostre
cronache, e, come avviene in un grande spettacolo, tutti i riflettori
sono lì puntati: gli scandali sessuali servono a nascondere la verità,
mentre quelli calcistici a confondere.
Senza entrare nel merito delle vicende che monopolizzano o
hanno monopolizzato le attenzioni del pubblico in questi ultimi mesi,
vorremmo qui sottolineare il fatto che ancora una volta si tenta di
offuscare o distogliere lo sguardo da eventi di elevata gravità e di
fondamentale importanza nello scenario di politica internazionale e
interna, così come è avvenuto nei mesi addietro, durante i quali sono
trascorsi nella più totale ignavia dei media la crisi del dollaro, la
morte di Milosevic, o ancora l’”acquisizione autostrade” e la
pressione delle agenzie di rating sulle autorità monetarie e
finanziarie.
Ora nuovi scandali sembrano occupare la mente delle persone per estraniare il loro “pensiero” dai pasticci nel parlamento italiano, alle grandi acquisizioni bancarie, fino a giungere alle gravi dichiarazioni che accusano un Capo di Stato o dei Ministri: gli scandali servono a coprire altri scandali. Mentre il clima di “tangentopoli” avanza, i virus dei polli aumentano, balzano fuori inaspettate intercettazioni e gravi vicende colpiscono persino i capi dei Servizi segreti. Un fumoso e fitto polverone è stato sollevato dal caso Abu Omar, ma la realtà è ben altra, è molto semplice e lineare, perché tutto è stato montato e architettato per coinvolgere le masse: Abu Omar, il grande millantatore, si trova ora a Guantanamo ma i servizi e i media contribuiscono a creare una leggenda intorno a questo personaggio, perché ovviamente nessuno ha potuto ammettere di avere tra le mani un pugno di mosche.
Una storia questa che costerà il posto a qualche dirigente
del Sismi, così come è accaduto nella Cia, per sostituirne i
componenti e modulare le nomine a seconda delle direttive del momento.
Questa indagine viene, dunque, manovrata da chi sa benissimo che nessuno
può farsi avanti e dire la verità per sottrarsi al ricatto, questo
perché il problema è alla fonte, e alla Cia evidentemente c’è
qualcosa che non va. Mettiamo il caso che organizzo un furto ad
altissimo livello, poi dico ad un piccolo manipolo di ladri di quartiere
di andare sul posto, ma io nel frattempo ho già rubato tutto lasciando
solo spiccioli, poi chiamo carabinieri e stampa: il caso è eclatante,
bello, è una grande pubblicità, anche se in realtà quei ladri nulla
hanno rubato. I servizi non hanno catturato nessun terrorista, ma un
truffatore ma nessuno ha potuto ammettere tale evidente verità. Sembra
strano che sono sbucate fuori le intercettazioni di Moggi e non di Abu
Omar, che, essendo un terrorista, dovrebbe avere una biblioteca di
nastri.
Le intercettazioni di Moggi e la crisi del mondo del
calcio, così come le condanne di Vanna Marchi, rubano la scena al caso
della fusione “Abertis-Autostrade” ora al vaglio dell’Autority,
così come la grave situazione dell’Anas che non sa bene che fine sarà
quando la fusione sarà perfezionata. Dopo e intercettazioni a Storace,
tanto clamore è stato fatto per la telefonata di Fassino, ma non è
comparsa la nitida e chiara telefonata tra Consorte e D’Alema:
l'attacco a Fassino è stato forse un piccolo avvertimento che è
bastato a far tacere D'Alema e a tenerlo calmo mentre l’Italia veniva
pian piano derubata, e le cariche dello Stato venivano
distribuite.
Bisognerebbe allora spiegare come funziona il sistema delle
intercettazioni: non vengono mai trovare quelle dei Banchieri con i loro
avvocati, né quelle di un fantomatico terrorista, ma diventano
materiale probatorio le telefonate dei calciatori o degli arbitri.
Le stesse notizie tuttavia si ascoltano in ogni Stato
europeo, costretti a questo punto a temporeggiare su decisioni
importanti o a rivedere le cariche dirigenziali se tendenziose o
inadatte, e di tutto questo meccanismo
La truffa è così ben congeniata che ormai credono di
essere nel pieno diritto di farla, e l’ovvia complicità dei politici
in tali operazioni “poco trasparenti” si rivela un’arma a doppio
taglio: oltre a delegittimare una classe politica corrotta, proprio
com’è accaduto in Italia nel1992, essa rende queste Entità
economiche ancora più inattaccabili. Anche se un giorno qualcuno
decidesse di denunciare il meccanismo, chi mai controllerebbe le
movimentazioni dei conti, o difenderebbe le istituzioni che dovrebbero
giudicare la rapina senza un’identità Nazionale, senza la forza dello
Stato-Nazione libero e sovrano. Una denuncia delle Banche, dei conti
Ader e della rapina dei fondi neri, non farebbe che trascinare nel
baratro la classe politica che, corrotta, ha consentito la realizzazione
di questo tipo di operazioni, andando a tutto vantaggio delle Banche
stesse. Assistiamo dunque ad un salto di qualità nello stile di tali
manovre, perché vengono fatte per raggiungere determinati scopi, sono
più spietate perchè “bifronti”, dalle quali non ci si può
divincolare. La ragnatela è stata intrecciata, e le prede sono state
imprigionate, perché vittime del denaro