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Corea
del Nord: gulag dimenticato!!
Dott.ssa Laura Scafati www.popobawa.it
- www.popoblog.splinder.com
Non
sempre le linee colorate, che disegnano i confini sulla Mappa geografica
terrestre corrispondono a luoghi dove “ va di scena” la Vita.
Può capitare, invece, di imbattersi in una vera e propria “ macchia
nera” dove sopravvivono circa 23 milioni di esseri umani a cui è
concesso solo di respirare a comando.
Non è facile – per Noi abituati in una realtà diversa –
comprendere a fondo quello che accade dietro la cortina di ferro nella
quale è imprigionata questa Nazione.
Alcune situazioni sembrano
talmente lontane anni luce dai nostri schemi da pensare di vivere su due
Pianeti opposti.
Eppure,
questo Paese - così isolato dal resto del Mondo - esiste ed ha un nome:
Corea del Nord!
Un vero e proprio “ non Luogo” dove persino gli Edifici sono
ricoperti da una patina grigia mentre il cielo risulta opacizzato da una
massa di bianco sporco, che incombe sulle città.
Qui il Tempo si è fermato ad un anno preciso “ 1948”, data nella
quale Kim Il Sung instaurò
la più terribile delle dittature.
Kim
Il Sung, un nome che evoca immagini orrende di torture e sevizie ai
danni di povere vittime innocenti!
E’ stato lui, infatti, l’ideatore
di veri e propri campi di concentramento, di cui si conosce poco
malgrado le testimonianze dei pochi sopravvissuti e le foto scattate
dagli aerei spia americani.
Notizie frammentarie, è vero, ma che ne esaltano tutto l’orrore, che
si pensava fosse ormai il ricordo di un vecchio passato.
Amnesty International si è interessata al problema e con molte
difficoltà è riuscita ad elencare: 12 campi prigionieri e 30 campi di
lavori forzati e di rieducazione.
La cosa ancor più assurda è che il sistema di controllo coreano si
basa sulla responsabilità collettiva per cui se una persona commette un
crimine vengono puniti i genitori, le sorelle o fratelli e tutti gli
altri parenti.
La
maggior parte dei prigionieri viene rinchiusa soltanto
per un piccolo errore: ascoltare una radio straniera, sedersi sopra un
giornale con una fotografia del leader o cantare una canzone della Corea
del Sud.
Non esistono processi per cui si viene condannati senza nessun tipo di
spiegazione o possibilità di difesa.
Il cibo è scarsissimo mentre i turni lavorativi ammontano a 18/20 ore
giornaliere.
Le torture inflitte sono quanto di disumano si possa immaginare.
Tanto
per fare un esempio se un prigioniero commette un atto ritenuto
particolarmente grave saranno i suoi stessi compagni ad ucciderlo con
lanci di pietre mentre l’infelice è legato ad un palo e dei sassi gli
riempiono la bocca per non farlo
urlare.
Le cifre dei condannati fornite dal regime sono naturalmente false: si
parla di circa diecimila prigionieri mentre le Nazioni Unite ne hanno
denunciati dai duecento ai trecento mila.
Tali nefandezze vengono completamente ignorate dalla Comunità
Internazionale e l’orrore continua nel silenzio più profondo.
Fuori dai Gulag esiste un altro tipo di prigione edificato sulla totale
mancanza di Libertà per i cittadini nordcoreani.
Nessun tipo di Informazione riesce a passare la cortina di ferro
edificata da oltre cinquant’anni.
Gli unici canali radiofonici concessi: Radio Pyongyang e la Stazione
centrale di Corea diffondono, senza sosta, marce militari e slogan
contro la Corea del Sud.
Un
notiziario diffuso ogni ora tesse le lodi del dittatore.
Gli apparecchi radiofonici come quelli televisivi sono stati tarati in
modo da essere sintonizzati solo sulle stazioni governative e chiunque
dovesse essere colto in difetto subisce la deportazione nei Gulag.
I quotidiani nazionali contengono solo le dichiarazioni di stima per Kim
Il Sung oppure i discorsi scritti dallo stesso.
I giornalisti stranieri vengono ammessi solo se invitati in occasioni
ritenute speciali.
Le notizie, che pervengono dall’Estero sono rarissime e, nel caso,
devono contenere immagini di violenza in modo da far credere alla
popolazione che l’unico Paese dove regni la Pace sia il loro!
Tiziano Terzani, che visitò la Corea del Nord nel 1980 scrive “ il
fatto che la gente creda davvero di vivere in Paradiso è il più grosso
successo del Regime….La gente è davvero convinta che il muro di 240
chilometri che corre lungo la zona smilitarizzata tra Nord e Sud sia
stato costruito dai terribili americani per impedire ai sudcoreani di
andare a vivere nello splendido Nord…..”
Nulla è cambiato negli ultimi anni…….. Incredibile e tragico nello
stesso momento!!