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Il Pentagono sta sviluppando un
progetto ambizioso. E pericoloso. L'idea è quella di raccogliere e codificare
ogni bit di informazione concepibile riguardante la vita di una persona. Il
progetto è denominato LifeLog ed è sollecitato dalla DARPA, l'agenzia per i
progetti di ricerca di difesa avanzata del Pentagono. LifeLog invita scienziati
americani a "sviluppare un sistema a base ontologica che catturi,
immagazzini e renda accessibile il flusso di esperienze di un singolo individuo
nella sua interazione con il mondo.
L'obiettivo di LifeLog è investigare i legami della vita di un individuo con
riferimento a eventi, stati mentali e relazioni". Nella rivista "Wired",
Noah Shachtman osserva che LifeLog "raccoglierà in una gigantesca banca
dati tutto ciò che un individuo fa: ogni e-mail spedita e ricevuta, ogni foto
scattata, ogni pagina internet visitata, ogni telefonata fatta, ogni
trasmissione televisiva guardata, ogni giornale letto".
Negli ambienti militari, dunque, si registra il fascino per lo sviluppo di
tecnologie che possano tenere traccia di tutto ciò che facciamo. Da un punto di
vista ontologico, questa tentazione non è inedita e ricorda l'attrazione della
Cia durante la guerra fredda per controllo delle menti.
Negli anni Cinquanta allo psichiatra canadese Donald Ewen Cameron i servizi
segreti americani pagarono 69 mila dollari per condurre esperimenti di
elettroshock per il cambiamento e la destrutturazione della personalità dei
nemici del governo.
LifeLog è oggi un progetto che appartiene più alla fantascienza che non
alla realtà. Ma rivela comunque la tentazione dei governi di controllare e
telecomandare i suoi cittadini. Ma come ci ricorda Maria Montessori vi è una
differenza sostanziale tra annientamento e disciplina. A marcanrne
la differenza è la libertà.
Aldo Civico