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Dopo il NigerGate adesso tocca al CongoGate
Marcello Pamio – www.disinformazione.it - 26 marzo 2007

In Congo sono sparite oltre 100 barre di uranio!
Dalla centrale atomica di Kinshasa sarebbe stato trafugato materiale nucleare.
Questa misteriosa “sparizione” ha coinciso (casualmente?) con la riunione dell’A.E.I.A., l’Agenzia internazionale sull’energia atomica, tenutasi a Vienna dal 5 all’8 marzo scorso.

Secondo l’articolo pubblicato il 7 marzo da un giornale congolese, “Le Phare” il traffico illegale di materiale fissile avrebbe coinvolto il centro atomico di Kinshasa.
Per questo contrabbando, il Commissario all’energia atomica della Repubblica Democratica del Congo, il Prof. Fortunet Lumu, sarebbe stato arrestato. L’accusa, secondo la BBC , è molto grave: aver organizzato i contatti illeciti per produrre e vendere uranio!

Questo nuovo scandalo ricorda molto da vicino il Nigergate, che è stato usato, nonostante la totale falsità, come pretesto per intervenire nel 2003 in Iraq.
Lo stesso giorno (6 marzo 2007) che il professore Fortunet Lumu veniva fermato per contrabbando di Uranio-238, negli States, Lewis “Scooter” Libby veniva condannato dal gran Giurì federale per spergiuro, “falso giuramento” e per aver “ostacolato la giustizia” sull’inchiesta sull’identità di Valerie Plame Wilson, una funzionaria della Cia moglie dell’ex ambasciatore americano Joseph Wilson. Proprio quest’ultimo svolse un ruolo fondamentale nello smascherare pubblicamente le menzogne escogitate dal vicepresidente statunitense Richard Cheney, per giustificare la guerra in Iraq, tra cui appunto, quello che Saddam Hussein avrebbe tentato di ottenere uranio arricchito dal Niger per costruire una bomba atomica! Per questo motivo, Cheney accecato dalla rabbia e dalla vendetta, avrebbe screditato volutamente la moglie, facendo il nome dell’agente segreto ai giornali, bruciando la sua copertura e mettendo così la sua vita a rischio.  

Lewis “Scooter” Libby Joseph e Valerie Plame Wilson Richard Bruce Cheney

Secondo i media americani anche l'ex consigliere di Bush, Karl Rove e l'ex segretario di Stato aggiunto Richard Armitage, sono legalmente implicati nella faccenda.
Come è stato confermato nel corso del processo, la storia del “yellow cake” (uranio del Niger) era una fabbricazione propagandistica dell’amministrazione Bush, iniziata e portata avanti da documenti falsificati nei quali si sosteneva che Saddam Hussein avrebbe comperato del yellow cake dal Niger.

Nuovamente abbiamo a che fare con le famose “PsyOp”, cioè con quelle operazioni che in gergo tecnico vengono chiamate “Operazioni Psicologiche”. Operazioni che hanno questa volta, non l’Iraq come attore principale, ma la pericolosissima teocrazia iraniana.
A darcene conferma è proprio uno dei giornali nelle mani dell’èlite, il Sunday Times, che titola un articolo così: “Cospirazione iraniana per ottenere Uranio in Africa”.

Non serve dire altro, se non che, secondo il “libero” giornale, quantità enormi di Uranio-238 sono state trafugare dal Congo, e che l’Iran ha sostenuto cellule terroristiche in Gran Bretagna che “potranno preparare attacchi contro le centrali nucleari”. Sarebbero già state effettuate delle ricognizioni - da parte delle famose “cellule dormienti” - sui siti nucleari in vista di un possibile attacco nel Regno Unito.
Viene citata addirittura una fonte vicina al MI5 (servizi segreti di Sua Maestà) che dice come l’intelligence sta prendendo molto seriamente questa eventualità!

La vera motivazione però ce la svela lo stesso Sunday Times: “La rivelazione intensificherà i timori occidentali sull’ampliamento del programma di armi nucleari dell'Iran e delle implicazioni strategiche del suo appoggio a Hezbollah durante la guerra con Israele"
Quello che si dimentica di dire il Sunday Times è che l’esplorazione e lo sfruttamento dell’Uranio nella Repubblica del Congo è sotto il controllo di imprese non iraniane, ma occidentali!

La principale società implicata, per esempio, è l’ango-sudafricana Brinkley Mining PLC (con filiali alle isole Seicelle). Lonrho, un conglomerato anglo-sudafricano, possiede il 10% della Brinkley e l’azionista principale (di Brinkley) è l’australiana Atomaer.
Il Direttore di Brinkley è Gerard Golden (copresidente esecutivo della Lonrho Africa PLC).
Casualmente nel 2006 il Centro per l’Energia Nucleare diretto dal Prof. Fortunat Lumu ha siglato un accordo molto importante proprio con la Brinkley Mining.

In concomitanza all’arresto di Lumu a Kinshasa, il valore delle azioni (stranamente) della Brinkley alla Borsa di Londra sono schizzate del 50%, proprio dal 7 all’8 marzo…
Non solo, ma nello stesso momento il neoconservatore, nonché uno dei falchi che più ha spinto per il genocidio iracheno, Paul Wolfowitz, messo dall’elite a capo della Banca Mondiale, arrivava a Kinshasa per offrire ben 1,4 miliardi di dollari di aiuti finanziari per la ricostruzione dalla guerra interna…
Quanti di questi dollari finiranno effettivamente per sostenere le ricostruzioni e quanti invece finiranno per sostenere gli interessi minierai delle lobbies anglo-americane nella zona?

Se a questa ennesima montatura mediatico-propagandistica del Regime statunitense ci aggiungiamo che vi sono almeno tre portaerei statunitensi nel Golfo Persico (quindi lungo le coste dell’Iran), e che qualche giorno fa una motovedetta di pasdaran ha arrestato 15 militari britannici colpevoli, secondo loro, di essere entrati in territorio iraniano, la situazione non è delle migliori.

Ovviamente si tratta dell’ennesima provocazione che ha lo scopo di alimentare il fuoco, gettando ancora benzina.
Per ultimo ma non per importanza, secondo il giornale russo “Argumenti Nedely” (vicino ai servizi), gli USA attaccheranno l’Iran venerdì 6 aprile prossimo. L’operazione “Bite” (morso) non prevederebbe alcuna invasione terrestre, ma “solo” un bombardamento a tappeto per almeno 12 ore consecutive!
Non solo, ma secondo la CNN, gli Stati Uniti hanno iniziato il 27 marzo una delle "più imponenti esercitazioni della marina militare dall'invasione dell'Iraq nel 2003". Alle manovre partecipano, oltre alle portaerei anche 15 navi da guerra, 100 velivoli da combattimento e la fregata francese "Charles De Gaulle", con un sommergibile!

Possibile che accada? Non credo, anche se, per gli amanti della simbologia, il 6 aprile è un giorno molto particolare, innanzitutto siamo in piena Pesach, la Pasqua ebraica (dal 3 al 10 aprile 2007) e nella fattispecie si tratta del Venerdì Santo: giorno che i cattolici commemorano la passione e crocifissione del Cristo.

Come la Pasqua ebraica festeggia la liberazione del popolo ebraico dalla schiavitù in Egitto, così l’eventuale guerra in Iran potrebbe rappresentare la liberazione dal nemico acerrimo degli United States of Sion.
Che ci piaccia o non ci piaccia, che crediamo o non crediamo, dal punto di vista esoterico sono giorni in cui si muovono determinate forze di tipo spirituale…

Per approfondire l’argomento:
- “Attacco all’Iran il 6 aprile?” di Maurizio Blondet, www.effedieffe.com/rx.php?id=1833%20&chiave=iran

- “L’Iran e le barre di uranio sparite in Congo” www.mondialisation.ca/index.php?context=viewArticle&code=CHO20070315&articleId=5083

 
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