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Le
“condizioni favorevoli” alla cura della vista
A
cura di Rishi Giovanni Gatti, direttore responsabile del periodico “IL
FALCO PER L’EDUCAZIONE ALLA VISTA PERFETTA”
SOMMARIO
Favorire il piú possibile il verificarsi dei “lampi di vista
normale” è la chiave per ottenere presto successo nella cura della
vista con metodi naturali. Ultime esperienze e stratagemmi per
favorire il lettore in questa pratica.
TESTO
A parere di chi scrive,
il Sistema di Cura della Vista con Metodi Naturali sviluppato
dall’oculista americano W. H. Bates nel secolo scorso si basa
sostanzialmente su una ricerca delle condizioni favorevoli grazie
alle quali il “rilassamento mentale” accade da sé:
di conseguenza, gli occhi annullano i difetti di messa a fuoco e
uno vede chiaramente la tabella di controllo e ogni altro oggetto
riguardato.
La verità di questa affermazione appare evidente ogni volta che il
lettore, avendo smesso definitivamente l’uso degli occhiali
correttivi, ottiene casualmente un “lampo” di vista migliorata,
normale o perfetta che gli consente di lèggere lettere piccole, da
lontano o da vicino, che in precedenza non poteva affatto vedere, magari
nemmeno strizzando gli occhi o usando una luce molto forte.
Questa esperienza, quando accade per la prima volta, è spesso
molto eccitante per il lettore, che letteralmente “non crede ai suoi
occhi”. In un attimo,
tutte le convinzioni sull’incurabilità dei difetti visivi inculcateci
dagli oculisti da piú di quattrocento anni evaporano clamorosamente
davanti alla realtà dei fatti.
Spiegare
l’inspiegabile
Nella miopia,
qualora essa venga attribuita a un allungamento patologico del bulbo
oculare, tale lampo di vista normale annulla immediatamente tale
attribuzione, dato che l’occhio miopico per vedere bene da lontano non
ha altro mezzo che accorciarsi e diventare normale, di forma sferica,
perdendo quindi il suo stato di miopia previamente attribuito.
Nella ipermetropia,
definita come un accorciamento anormale del bulbo oculare che rende
cattiva la visione sia da lontano che da vicino, il lampo di vista
normale avviene istantaneamente, sia per la visione da lontano che per
quella da vicino, e se la prima potrebbe essere spiegata da un aumento
di curvatura del cristallino a compensare il difetto dell’occhio –
secondo l’opinione ufficiale della scienza medica e non secondo Bates
che non riteneva il cristallino capace di accomodare, non avendo mai
osservato questo fatto nei suoi studî ed esperimenti – non è cosí
per la seconda, giacché nessun cristallino mai sarebbe in grado di
compensare il potere accomodativo mancante di un occhio ipermetropico da
vicino.
Nell’astigmatismo,
la deformazione della cornea è ritenuta congenita e non ricuperabile
(sebbene sia ammesso che possa peggiorare!), ma nel momento in cui la
vista diventa normale, vale a dire durante il “lampo”, la
deformazione non può piú essere presente, altrimenti la vista normale
sarebbe impossibile!
Nella cura della presbiopia
si verificano, poi, i casi piú eclatanti che rafforzano la nostra idea
che il Dott. Bates avesse ragione su tutta la linea da lui percorsa e
testimoniata nelle sue pubblicazioni: ci è capitato di vedere
casi in cui persone fortemente presbiopiche, abituate all’uso degli
occhiali da lettura per diversi anni, siano state in grado di lèggere a
pochi centimetri dagli occhi la “stampa microscopica” che consiste
in lettere alte circa un terzo di millimetro, alternando la lettura del
carattere normale a normale distanza di lettura (circa 40 cm). Non
è possibile parlare di “presbiopia” in questi casi, e nemmeno di
“miopia acquisita” o “pseudo-miopia”, in quanto queste persone
sono in grado di gettare uno sguardo a oltre sei metri di distanza e lèggere
le lettere piccole con visione normale, sebbene questo richieda un tempo
di qualche secondo o meno di adattamento le prime volte.
La
ricerca della “remissione spontanea”
Le
condizioni favorevoli al verificarsi dei “lampi di vista normale”
sono quelle per le quali questi incidenti possono verificarsi
spontaneamente, per le quali cioè si verifica una remissione
spontanea del difetto visivo, magari soltanto temporanea,
inizialmente. Poiché la guarigione è spontanea, essa non
dipende da “esercizî oculari”, da pratiche, da tentativi, da sforzi
o da qualsiasi altra cosa che uno fa, dato che non può esservi una causalità
certa tra un qualsiasi atto terapeutico e il risultato positivo
ottenuto, altrimenti tale guarigione non sarebbe spontanea e la
cura definitiva sarebbe immediata in tutti i casi, cosa che purtroppo
non accade mai! Al lettore, perciò, viene demandato, dal Dott.
Bates tramite i suoi scritti originarî, il cómpito di ricercare
continuamente, durante l’intero arco della giornata, quali siano le
condizioni favorevoli alla remissione spontanea del suo problema visivo,
e coltivarle il piú possibile, anche di notte durante il sonno, se si
riesce.
Grazie alle attività della Associazione Vista Perfetta, è stato possibile, nel corso degli ultimi anni, sperimentare per molto tempo la ricerca delle “condizioni favorevoli”, di cui parla il Dott. Bates, direttamente “sul campo”, e cioè in un ambiente protetto nel quale i lettori liberamente si cimentano con se stessi e verificano i proprî progressi davanti alla tabella di controllo di Snellen e in compagnia di altri sperimentatori che possano testimoniare i risultati ottenuti. Tra i tanti “trucchi” per velocizzare la cura e migliorare la propria vista in modo sicuro e naturale, ne esponiamo due che riteniamo fondamentali.
Due
stratagemmi pratici
Il primo stratagemma è
la intenzionale programmazione di un periodo di pratica nel quale
non esistano nella mente preoccupazioni relative alla vita di tutti i
giorni. Questo coincide perfettamente con l’idea di
“vacanza”, che però non va dedicata a svaghi particolari o ad altre
incombenze piú stancanti dell’ordinario periodo di lavoro da cui si
vuole fuggire. Questa “vacanza” va trascorsa in un ambiente
silenzioso, pulito, luminoso, nel quale anche i pasti e il sonno siano
demandati alla struttura che si sceglie di utilizzare, e l’unica cosa
che rimane da fare per il partecipante è dedicarsi allo studio della
tabella di controllo di Snellen e alla verifica del suo livello di
visione durante varii momenti della giornata.
Il secondo stratagemma
è l’uso della luce del sole, se presente, e, in alternativa,
di quella elettrica di sufficiente potenza e illuminamento. Si
tratta di passare come minimo mezz’ora a occhi chiusi a guardare il
sole, alternando questa osservazione rilassante con alcuni minuti di
palmeggiamento, prolungando cosí ogni seduta alla durata di tre quarti
d’ora (10 minuti di sole, alternati a 5 minuti di buio) oppure a
un’ora, se si vuole bilanciare il tempo di luce con quello di buio (10
minuti di sole e 10 minuti di palmeggiamento). Questo periodo di
trattamento si potrà fare piú volte durante il giorno, essendosi
assicurati le giuste condizioni ambientali affinché questo possa
accadere.
Piú è possibile continuare questi giorni di “vacanza” e piú i
lampi di vista normale, cioè le remissioni spontanee temporanee della
malattia visiva, potranno verificarsi e durare piú a lungo e ripetersi
piú frequentemente.
Gruppi
di studio residenziali A.V.P.
Verrebbe da commentare,
alla luce delle esperienze maturate nell’àmbito dei Gruppi di Studio
Residenziali della Associazione Vista Perfetta, che non ci
sarebbe scampo per i difetti visivi se il periodo di cura in ambiente
protetto potesse essere prolungato indefinitamente sino alla guarigione
totale e definitiva del difetto. Non vi sono motivi logici per i
quali un miglioramento ottenuto in quattro giorni di auto-trattamento
rilassante che porti la visione, per esempio, da 20/100 e 20/50, non
possa farlo nei successivi giorni, magari portarla da 20/50 a 20/25 e
oltre.
Se la società in cui viviamo considerasse scientificamente queste
esperienze da noi maturate, riserverebbe ai malati di vista difettosa,
cioè alla quasi totalità delle persone, la possibilità di curarsi in
modo serio da questa patologia cosí subdola consentendo loro di
frequentare dei centri dedicati al riposo e cosí organizzati per
debellare alla radice il problema visivo. Sembra infatti che una
volta raggiunta la guarigione totale permanente sia molto difficile,
sebbene non impossibile, ricadere nel previo difetto. La mente
acquisisce una sorta di “immunità” alle ricadute, una volta che
abbia potuto sperimentare intenzionalmente il percorso di cura, qualora
questo sia stato positivamente compiuto.
Purtroppo però la
nostra società si è evoluta per linee differenti e gli argomenti da
noi trattati su queste colonne sono riservati a pochissimi individui
originali che hanno compreso che vale la pena “perdere” del tempo
davanti a una tabella di controllo di Snellen, o davanti a una pagina di
stampa microscopica, anche se ciò potrebbe significare un periodo di
disagio economico o familiare di vario tipo e gravità. Il prezzo
da pagare appare però irrisorio di fronte al beneficio conquistabile,
che è quello sacro dell’indipendenza mentale da una patologia, la
vista difettosa, oramai endemica e perniciosa e sulla quale le
mirabolanti conquiste della tecnologia ottica e oculistica non hanno che
un impatto risibile e privo di un qualsivoglia valore terapeutico
autentico.
BIBLIOGRAFIA
William H. Bates, M.D., “Vista Perfetta Senza Occhiali — Bates”,
© 2002…2011 Juppiter Consulting Publishing Company®
(http://www.juppiterconsulting.it), Milano, traduzione a cura di Rishi
Giovanni Gatti
Emily C. Lierman, “I Metodi di Trattamento nelle Storie dalla
Clinica”, © 2003…2007 Juppiter Consulting Publishing Company®,
Milano, traduzione a cura di R. G. Gatti
William H. Bates, M.D. e altri, “LE FIABE DELLA VISTA PERFETTA”, ©
2011 Juppiter Consulting Publishing Company®, Milano, traduzione a cura
di R. G. Gatti e Tai Fautrero
Su Internet:
sito ufficiale della
Associazione Vista Perfetta http://www.vistaperfetta.it
sito ufficiale per la divulgazione del Sistema originario del Dott.
Bates http://www.sistemabates.it