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Jan Amos Kominski («Comenius»)
Tratto da «Massoneria e sette segrete:
la faccia occulta della storia» di Epiphanius
Comenius, erede spirituale di
Johann Valentin Andreae e portavoce della Rosacroce, si incaricherà di gettare
le fondamenta del mondialismo modernamente inteso, tracciando un disegno di
società allargata a tutti i popoli, un vero e proprio piano di ecumenismo
politico, in grado di appropriarsi di ogni valenza politico-religiosa attraverso
una riforma universale della società umana.
Il professore di psicologia della Sorbona, lo svizzero Jean Piaget (!896-1980),
l'allora direttore del «Bureau International d'Education» della massima assise
culturale mondiale, l'UNESCO, nella prefazione ad un libro su Comenius edito in
occasione delle celebrazioni avvenute nel 1957 per il tricentenario della
pubblicazione ad Amsterdam dell'«Opera Didactica Omnia», ci porta a
conoscenza dei fini che Comenius intendeva perseguire attraverso il suo
programma:
1) unificazione del sapere e sua propagazione grazie a un sistema scolastico
perfezionato posto sotto la direzione di una specie di accademia internazionale;
2) coordinamento politico ad opera di una direzione di istituti internazionali
aventi come scopo il mantenimento della pace fra i popoli;
3) riconciliazione delle Chiese all'insegna di un cristianesimo tollerante.
L'importanza peculiare di questo piano, è da ricercare nel fatto che, salvo
aggiustamenti di forma nei secoli successivi, specie nel XIX e XX, esso è stato
trasferito pari pari ai nostri giorni. Giova ricordare che l'UNESCO definì
Comenius "Apostolo della comprensione mondiale" riconoscendo in lui
"un grande antenato spirituale", "uno dei primi propagatori delle
idee alle quali si è ispirata l'UNESCO fina dalla sua fondazione".
"Comenio deve dunque essere considerato come un gran precursore degli
attuali tentativi di collaborazione internazionale nel campo dell'educazione,
della scienza e della cultura: non è di passaggio o per caso che ha concepito
tali idee, le quali in tal caso concorderebbero in maniera fortuita con l'una o
l'altra realizzazione attuale, ma è in virtù della sua concezione sistematica
generale, che fonde in un sol tutto la natura, il lavoro umano e il processo
educativo. E per questo l'UNESCO e il Bureau International d'Education
gli debbono il rispetto e la riconoscenza che merita un grande antenato
spirituale".
Comenius nacque a Niwnitz in Moravia il 28/03/1592 da genitori appartenenti alla
setta dei Fratelli Boemi, setta che nel 1575 prese il nome di Fratelli Moravi in
seguito alla fusione con le chiese eretiche luterana e hussita.
Allo scoppio della Guerra dei Trent'anni, fallito un tentativo d'insurrezione
nel 1620 contro gli Asburgo, i Fratelli Moravi vennero dispersi e perseguitati;
nel 1628 sotto la guida di Comenius, divenuto nel frattempo loro vescovo, furono
accolti a Lezno in Pomerania dai Leszczynski, ardenti partigiani della Riforma.
Ivi Comenius scrisse parte delle sue notevoli opere di pedagogia, etica e
religione che gli acquistarono grande notorietà presso le élites del tempo, al
punto che i principi spesso si rivolgevano a lui per averlo consulente nella
riforma delle proprie istituzioni. E' in questo periodo che Comenius venne
cooptato dalla Fraternità dei Rosacroce e iniziano le sue peregrinazioni per
l'Europa. Fu ad Heidelberg, ove "venne influenzato dai millenaristi
protestanti che credevano che gli uomini potessero raggiungere la salvezza in
terra", indi a Londra (!641-1642)m chiamatovi dal Rosacroce tedesco Samuel
Hartlieb, ove strinse amicizia con Francis Bacon, di cui ammirava l'opera, e con
Robert Fludd, medico inglese imbevuto di cabala ebraica, verosimilmente Gran
Maestro della branca britannica della Rosacroce conosciuto col nome esoterico di
"Summum Bonum". In questo periodo, a dire di Marcelle Denis,
diviene "massone accettato", dà consigli politici al Parlamento,
lavora al riavvicinamento delle chiese protestanti e, soprattutto, preconizza la
fondazione a Londra di un "Tempio della Saggezza" e di un "Collegium
Lucis" in vista di fondare un "Accademia celeste" della quale
"la Fraternità della Rosacroce ha segnato il punto di partenza già da
mezzo secolo".
Espulso dall'Inghilterra nel 1642, venne chiamato in Svezia ove soggiornò
presso l'olandese Louis van Geer, un Rosacroce che diverrà suo mecenate e
protettore. Rientrato in Polonia fu nuovamente costretto a espatriare, questa
volta verso i Paesi Bassi. Ad Amsterdam fu accolto con grandi onori e il senato
gli assicurò, oltre che una somma di cinquecento fiorini l'anno, anche la
pubblicazione completa delle sue opere (1657). Morì in questa città il
5/11/1670, non prima di essersi potuto rallegrare della nascita, avvenuta nel
frattempo a Londra, della Royal Society per lo sviluppo delle scienze, di
ispirazione rosicruciana, da lui salutata come modello di una futura
"istituzione universale".
(...)
L'opera pedagogica di Comenius, essenzialmente contenuta nella «Opera
Didactica Omnia» (1633-1638) è inseparabile dal resto del suo sistema,
essenzialmente gnostico. Egli stesso lo riconosce quando afferma: "ciò
che ho scritto in tema di gioventù, non l'ho scritto come pedagogo, ma come
teologo" («Opera Didactica Omnia», IV, 27).
In realtà Comenius aveva capito benissimo che modificazioni sociali nel senso
voluto avrebbero preso piede solo in conseguenza di un indottrinamento
controllato di tutti i cittadini fin dall'infanzia: né si può affermare che la
sua eredità spirituale, trasmessa, adattata e amplificata da pedagoghi di fama
come Johann Heinrich Pestalozzi (1746-1827) e Maria Montessori (1870-1972), sia
andata oggi perduta dal momento che essa connota in modo inconfondibile
l'istruzione obbligatoria moderna.
Lo storico e scrittore martinista Pierre Mariel (1900-1980), maestro venerabile
della loggia Villard de Homnecourt a riprova di una secolare continuità
ideale, rivendica alla Rosacroce i seguenti precetti didattici tratti dalle
opere di Comenius:
1) "Manda i bambini alle lezioni pubbliche il minor numero di ore
possibile, per lasciar loro il tempo di compiere studi personali".
2) "Sovraccarica la memoria il meno possibile. Fai imparare a memoria solo
ciò che è ben capito".
3) "Regola la progressione dell'insegnamento secondo l'età e i progressi
scolastici. Individualizza le tue lezioni".
4) "Insegna a scrivere scrivendo, a parlare parlando, a ragionare
ragionando".
5) "E la regola d'oro: tutto quanto sarà offerto all'intelligenza, alla
memoria, alla mano, gli allievi dovranno cercare da soli, e scoprirlo,
discuterlo, farlo, ripeterlo; il maestro si limiterà a guidare".
(...)
Il pensiero di Comenius è quindi di straordinaria attualità, chiave che aiuta
comprendere l'odierna "cultura di massa", propinata dalle elementari
all'università: basti pensare solo alla stolidità delle "ricerche",
che in nome dello studio personale impegnando gli allievi in mere scopiazzature,
dopo aver posto nel dimenticatoio gli esercizi di calligrafia, lo studio serio
della grammatica e dell'analisi logica e in genere delle discipline che
implicano procedimenti rigorosi e serrati, tali da costringere la mente entro
retti schemi di ordine e sistematicità
(...)
Ecco cosa ne pensava Nicholas Murray Butler: "Il posto di Comenius nella
storia dell'istruzione [...] è di un'importanza dominante. Egli introduce e
domina tutto il movimento moderno nel campo dell'istruzione elementare e
secondaria. Il suo rapporto col nostro presente è simile a quello ottenuto da
Copernico e Newton riguardo alla scienza moderna, Bacone e Descartes verso la
filosofia"
L'israelita Butler era allora una brillante stella del firmamento mondialista:
massone d'alto grado degli Illuminati di Baviera, sarebbe diventato di lì a
pochi anni capo del British Israel, presidente della Pilgrims' Society, del CFR
americano, dell'Università di Columbia, amministratore della celebre fondazione
Carnegie e collaboratore del banchiere ebraico Jakob Schiff nei finanziamenti
alla rivoluzione bolscevica nel 1917: per tutto ciò verrà insignito del Premio
Nobel per la Pace nel 1931
Tratto da «Massoneria e sette segrete: la faccia occulta della storia» di Epiphanius