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Colossi
d’argilla
Leonardo
Pavoni*
Chi di noi vorrebbe
un figlio che col doping va a” braccetto” ed è “fidanzato” con
la droga?
Nessuno penso!
Mi piacerebbe però che qualcuno mi spiegasse allora, perché
questo grandissimo quanto CORDIALE ed IPOCRITA clamore da parte dei mass
media per dei personaggi che non sono da esempio a nessuno, ne come
campioni (DOPATI), ne come uomini (DROGATI).
Due nomi a caso?….Non serve,
sono stati sulla bocca di tutti in questi mesi.
Certo che in tempi dove chi si dopa e si droga viene descritto
come un fenomeno quasi da imitare…….? a me personalmente nel momento
che costoro cadono in disgrazia mi salta alla mente un vecchio detto
popolare: Chi è causa del suo mal……e penso che molte persone
(normali) siano d’accordo con me. E poi, perché questi personaggi «MALEDETTI»
che hanno dalla loro il talento, la fortuna, a volte la bellezza, la
ricchezza e la popolarità, spesso e volentieri dal loro pulpito eretto sull’ipocrisia
fanno la morale alla gente comune che tutti i giorni deve lottare per
tirare avanti ? Almeno questo ce lo potrebbero risparmiare.
Un aggravante in tutto questo contesto è il fatto che nonostante i
personaggi in questione siano palesemente DOPATI, si cerchi di tenere
sempre vivo il clamore della grande «IMPRESA» da loro ottenuta. Se
l’atleta era dopato dove sta la grande IMPRESA?
Perché bisogna portare la
gente a credere nell’ ipocrisia?
Quale perfido gioco c’è dietro tutto ciò?
E soprattutto chi ne trae
profitto nell’alimentare i miti costruiti sulle sabbie mobili?
Quanti di noi vorrebbero un figlio così......?
*
Leonardo Pavoni 54 anni, padre di 4 figli ed ex campione del mondo di
uno sport «povero» - mail@leonardopavoni.it