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La truffa della finta class action
Ing. Michele Trancossi - Università di Modena e
Reggio Emilia
Finalmente una speranza di Class Action si apre anche in Italia.
Anzi, con l'emendamento Bordon rischia di chiudersi definitivamente in
Italia.
Che cosa significa il termine Class Action: significa permettere ai
cittadini di poter avviare cause collettive nel caso di danni ricevuti
da prodotti industriali, da eventi ambientali e da truffe finanziarie.
Finalmente anche in Italia si apre lo spazio per i ricorsi collettivi,
con un unico processo per tutti i cittadini coinvolti.
Cos’e’
Potremo attivare una class action per chiedere il
risarcimento in caso di:
·
danni da
prodotti difettosi,
·
danni da fumo,
·
danni da
medicinali,
·
danni da abuso
di posizione dominante,
·
truffe
finanziarie.
I consumatori potranno chiedere finalmente risarcimenti
alle grandi aziende. È la class action, terrore delle industrie
americane , che dalla fine degli anni Sessanta sborsano cifre milionarie
per pagare i danni a cittadini inferociti.
Storia della class
action
La prima multinazionale messa sotto accusa fu proprio
In Italia, il primo tentativo di inserire nel nostro ordinamento
l’azione risarcitoria collettiva, risale solo al 2001. Ma da allora le
associazioni di consumatori conducono una battaglia asprissima perché
anche da noi sia possibile far valere i diritti di chi compra e usa i
prodotti. Con la class action, il consumatore diventa parte civile, e
con lui l’intera collettività: la causa, quindi, non è più quella
del singolo contro un gigante, ma quella di una comunità contro
un’azienda. Chissà che ne penserebbero Parmalat,
Cirio, piuttosto che la banca popolare di Lodi, Nextra-Intesa,
Unicredit-Capitalia di quest’asso nella manica dei cittadini
consumatori.
La class action
illiberale di Tex Willer
Questo anche se l’emendamento proposto da “Tex Willer”
Bordon e da Roberto Manzione e’ difficilmente applicabile e presenta numerosi
e pesanti limiti. Dopo una enunciazione di principi degenera in un
regolamento applicativo assolutamente limitativo dei diritti dei
cittadini.
Si tratta di un modello fortemente limitativo e praticamente inutile,
cosa ben diversa da quella americana, che fa tremare le grandi holding,
le multinazionali, i cartelli e i poteri forti, grazie a un potere che
è realmente dato in mano al consumatore e al cittadino. Ogni cittadino
è legittimato a promuovere una class action, la cui regolarità deve
essere vagliata e approvata dall’autorità giudiziaria che nomina un
curatore. Non ci sono limitazioni riguardo alle tipologie di
risarcimenti che saranno oggetto della class action.
La proposta Bordon-Manzione, purtroppo approvata in
finanziaria, e’ altra cosa. La solita legge pasticcio all’italiana.
Rispetto al modello statunitense limita fortemente il campo d’azione e
il numero dei soggetti cui è data facoltà di intentare un’azione
risarcitoria collettiva (class action).
I due eroici senatori, complici Dini e Mastella, hanno
imposto la collocazione giuridica nel Codice del Consumo. Questa
limitazione e’ fondamentale, in quanto permette la class action solo
nel campo degli illeciti contrattuali, per cui ogni altro illecito di
natura non contrattuale, che lede i diritti o arrechi dei danni a una
pluralità di soggetti, non potrà essere materia di una simile
procedura. Facciamo un esempio: se una centrale elettrica,
un’industria o un inceneritore inquinando provocano malattie diffuse
alla popolazione, tra cui silicosi e cancro, non potranno essere
perseguite mediante class action, ma solo mediante azioni individuali
che si sommeranno rallentando il corso della giustizia.
Solo le associazioni dei consumatori che fanno parte del
Consiglio Nazionale dei Consumatori e degli Utenti (CNCU), organo dello
Stato, che fa capo al Ministero delle Attività Produttive, formato da
16 associazioni consumeristiche generaliste, potranno promuovere la
class action. Si vede bene quindi che si assiste a una vera e propria
delegittimazione e discriminazione nei confronti di tutti gli altri
soggetti che potrebbero avere legittimo interesse a promuovere
un’azione risarcitoria, tanto che su questo procedimento parecchi sono
i dubbi riguardo la correttezza costituzionale.
La class action di Bordon e Manzione poi si comporta come un Robin Hood
al contrario, infatti giunge ad un paradosso incredibile: la vittoria di
un’azione risarcitoria non comporterà automaticamente il risarcimento
delle parti danneggiate, ma richiede che ciascun cittadino, sulla base
della sentenza collettiva, possa decidere se aprire autonomamente delle
singole cause per ottenere il risarcimento. Ecco una nuova allucinante
lungaggine… nuove parcelle ad avvocati e nuove spese legali. Un aborto
giuridico di questo tipo e’ degno della repubblica delle banane.
Governo e opposizione
complici dell’ennesimo pateracchio
Il governo Mortadella, cioè il governo dei mille
compromessi e degli equilibrismi puri, ha compiuto l’ennesimo aborto
giuridico, complice anche l’opposizione, che ha votato contro o si
e’ astenuta, non per sostenere un modello di class-action veramente
liberale, ma per negarne anche il cenotafio, ovvero seppellendola
completamente.
Troppo comodo per il signor Berlusconi dichiararsi a parole liberale, quando ogni sua azione va
in direzione contraria, come in questo caso in cui ha guidato
l’opposizione ad affossare con i denti anche questo primo, seppur
sterile tentativo. Come scrive nel suo blog Stefano
Pedica, deputato dell’Italia dei Valori, “Il
Premier e il ministro Bersani, che ha anche presentato in proposito una
PdL, hanno chiaramente già deciso che la class action si farà
all’italiana, con buona pace delle procedure e del dibattito
parlamentare, ma soprattutto delle legittime aspettative dei cittadini.
Ora, devo denunciare, naturalmente, non solo il fatto di vederla
diversamente dal governo sull’introduzione della class action in
Italia, anche se in questo ritengo di stare dalla parte degli interessi
del cittadino, ma anche e soprattutto il modo col quale sull’intera
faccenda, e in misura ancora maggiore sul modello americano, è stato
imposto il più assoluto silenzio. Per cui il cittadino non dovrà
sapere, fino al fatto compiuto, che gli si sta tentando di rifilare una
legge che sarà da lui scarsamente utilizzata, preferita, per ossequio
ai poteri forti, ad altre proposte che realmente possono far valere
diritti finora ignorati, e mi riferisco per esempio ai comitati delle
vittime di disastri o attentati, ai risarcimenti per le vittime di
contenziosi con la pubblica amministrazione o con gli enti locali, alle
vittime di vere e proprie truffe finanziarie come i tango bond, Cirio o
Parmalat, alle vittime di reati contro l’ambiente, alle vittime di
violazioni contrattuali da parte di colossi della finanza e del
mercato.”
Il commento di
Confindustria
L’organo di stampa di Confindustria, il sole 24 ore si
scaglia con violenza inaudita con questo provvedimento. Sembra
l’ennesima operazione concordata tra i membri della casta,
l’ennesima dichiarazione formale di fronte ad un testo inutile e
dannoso:
“Il testo approvato
dal Senato sulla class action è un atto grave di ostilità all'impresa
e sarà un disincentivo nell'attrazione di capitali stranieri. «È un provvedimento rozzo - dice un comunicato di Confindustria -
che espone le aziende italiane e i loro lavoratori a gravi rischi. E i
benefici per i consumatori saranno sostanzialmente risibili». Un
testo definito «rudimentale», che metterà le imprese nelle condizioni
di subire ricatti di ogni tipo, che presenta chiari profili di
incostituzionalità, perché legittima associazioni ad agire per conto
di singoli senza averne il diritto.
La casta unita per affossare definitivamente una
possibilità per i cittadini
Gli oligarchi riuniti, adesso faranno finta di scontrarsi, di discutere
sulla costituzionalità o meno della class-action. Cercheranno di farci
credere che si tratti di un provvedimento vero, che tuteli veramente
qualcuno, ma oscureranno tutti i limiti, che di fatto ne impediscono
l’esercizio.
Siamo in Italia, basta parlare di una cosa, basta appropriarsi di un
nome, per fare credere al popolo meno educato alla democrazia governante
del mondo di avere fatto qualcosa. Il tam-tam dei giornali di regime farà
il resto: cioè riuscirà a far credere alla casalinga di Voghera che
potrà essere risarcita se il robot da cucina funziona male… Ma non
spiegherà che per ottenere anche un solo euro occorreranno vent’anni
e tante spese legali.
Finalmente sappiamo
quali sono le associazioni consumatori legate alla CASTA
Per fortuna ora, dopo le dichiarazioni delle diverse
associazioni consumatori, i cittadini avranno il modo di scegliere a chi
rivolgersi per l’assistenza legale.
Per la maggior parte delle associazioni dei consumatori si tratta di una
"vittoria dei cittadini". Uniche voce fuori dal coro sono
quelle dell'Aduc e del Codacons secondo le quali, invece, la norma
approvata produrrà "effetti contrari a quelli sperati".
"Siamo molto
soddisfatti del voto al Senato a favore della class action -
commenta il Presidente dell'Adoc Carlo
Pileri - dopo anni di
battaglie finalmente il consumatore italiano potrà avere a sua
disposizione un ulteriore e fondamentale strumento di tutela per far
valere i suoi diritti e per ottenere un comportamento più corretto da
parte di imprese spesso troppo spregiudicate verso i consumatori".
Positivo anche il commento del Movimento consumatori e Movimento difesa
del cittadino che definiscono l'approvazione "una
conquista non solo per i consumatori, ma per il mercato e per uno
sviluppo economico equilibrato del Paese. E' una svolta decisiva verso
una migliore tutela dei diritti dei consumatori e anche uno stimolo per
le aziende ad operare nell'offerta di beni e servizi senza clausole
vessatorie, senza pubblicità ingannevoli e all'insegna della qualità e
della trasparenza". Sulla stessa linea anche Confconsumatori
che definisce l'ok del Senato "una
gran bella notizia per i consumatori. Ci auguriamo che
Sconfitta, si ma di
Pirro viene da dire.
Ma anche quelle più libere, come ADUC e Codacons
Qualche altra associazione e una buona fetta del movimento Beppe Grillo
la pensa in modo diverso.
Di segno opposto le dichiarazioni di Codacons e Aduc.
Codacons afferma: "purtroppo
l'Italia avrà la class action all'italiana, ossia una schifezza. Ben
lungi dall'essere un'azione collettiva dei consumatori simile a quella
americana, il Senato ha approvato un pastrocchio. Non c'è danno
punitivo ed i consumatori potranno avere un risarcimento solo se
giovani, visto che dovranno aspettare almeno 20 anni prima di poter
avere una liquidazione dei danni. Almeno 3, infatti, i giudizi, con
almeno 3 gradi l'uno, per un totale di 9 processi".
Giudizio negativo anche per l'Aduc che sottolinea: "con
questo voto vengono favorite delle corporazioni che avranno il monopolio
dell'azione giudiziaria a dispregio dell'uguaglianza di tutti i
cittadini di fronte alla legge".
Su questa questione manca solo la voce di Beppe
Grillo. Non avrà le mani in pasta anche lui con qualche lobby
consumeristica? Speriamo di sentirlo presto, come ha fatto su altre
questioni. Sviare l’attenzione sul suo scontro con Mastella non mi
sembra opportuno, almeno in questo momento.
Michele Trancossi / Università di Modena e Reggio
Emilia