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Il
Grand Jury Sonda il ruolo di Cheney in attività illegali in Iran
Pubblicato
Giovedì 22 Luglio dall Independent/UK
Di Rupert Cornwell
- traduzione a cura di Bruno Stella
WASHINGTON
– Ancora un’altra
controversia si apre intorno alla alla Halliburton Oil, la compagnia
della quale il Vice-Presidente
Dick Cheney era capo
esecutivo – questa volta nel periodo dell’era “Cheney” che va
dal 1995 al 2000, quando violò le leggi statunitensi facendo affari
direttamente con L’Iran.
La
Tesoreria USA sta indagando sul caso, il cui fulcro poggia su un
supposto sussidio a Dubai da parte della Halliburton e riguardante i
suoi lavori nei pozzi di petrolio iraniani, dalle accuse venute a galla
nel 2001 la prima volta. Ma
questa settimana è emerso che il gruppo è sotto inchiesta dai federali
nella sua città d’origine: Huston. Un Grand Jury ha anche citato in
giudizio vari documenti che riguardavano le operazioni in Iran, segno
che alcune prove erano venute a galla a indicare che la compagnia ha
violato consapevolmente le sanzioni.
La Halliburton dichiara di essere una vittima di una stagione elettorale
di caccia alle streghe da parte dei democratici. Sostiene di aver
obbedito alle regole imposte dagli Stati Uniti durante gli affari con
l’Iran, il quale stabilisce che le filiali facenti affari da loro
devono essere registrati all’estero, non assumere alcun americano, e
operare indipendentemente rispetto alla compagnia d’origine.
Ma tali proteste non hanno alcun valore dopo il nuovo clamore suscitato
dai possibili legami dell’Iraq con il terrorismo internazionale e una
ancor più animata campagna elettorale nella quale la compagnia è
ritornata su una delle questioni primarie.
Nel
giusto o meno, la compagnia è diventata simbolo della cattiva gestione
nella ricostruzione dell’Iraq e più in generale dell’avidità e
l’attaccamento della presidenza Bush per gli affari alle spese degli
americani medi.
L’Iran non è altro che l’ultimo caso di almeno cinque indagini
all’interno della compagnia che attualmente è indagata per
corruzione, tangenti e mazzette.
La controversia intorno l’Halliburton vede anche alcuni repubblicani
che desidererebbero che Bush buttasse fuori Cheney. Entrambi, la Casa
Bianca e Cheney stesso respingono tali voci e i politici di professione
dicono che tale commedia è tutto tranne che impensabile data la
popolarità del Vice Presidente con i conservatori repubblicani, la sua
eccezionale posizione di potere all’interno dell’amministrazione e
il rifiuto di Bush di ammettere che ha commesso un errore.
Ma le ultime disavventure legali della Halliburton sono venute alla luce in un momento scomodo per la casa bianca. La commissione indipendente che investiga sugli attacchi dell’11 settembre oggi consegna il resoconto finale, che probabilmente contiene critiche verso lo stato d’allerta dell’amministrazione Bush nei confronti delle minacce prima degli attacchi su New York e Washington. Benché niente suggerisca che il regime di Teheran, non più dell’Iraq, fu direttamente coinvolto, il rendiconto metterà in evidenza che otto o più dei 19 dirottatori transitarono attraverso l’Iran verso gli stati uniti. Bush ha ora promesso che guarderà dentro e ulteriormente la “connessione iraniana” – della Quale la Halliburton è diventata un altro pezzo.