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Che
paghi l'Eni il conto
Tratto da
Etleboro Italia http://etleboro.blogspot.com/2006/05/che-paghi-leni-il-conto.html
Non era
ancora stata votata la fiducia al governo Prodi, quando è stata resa
pubblica la notizia del ritiro dell'esercito italiano dall'Iraq. Parlano
di tempi tecnici per il ritiro, ma il nostro se è un esercito di pace
non ha bisogno dell'organizzazione del raccoglimento di un contingente
di guerra, e poi, l'esercito spagnolo dopo aver subito l'attentato di
Madrid ha lasciato il paese in poco tempo.
Ma allora, cosa siamo andati a fare? Se il nostro era
un esercito di pace, decidendo per il ritiro si vuole forse dire che non
vogliamo più la pace, ma la guerra, vuol dire che abbandoniamo una
missione umanitaria?
Il
sacrificio dei nostri italiani a che cosa è valso? Abbiamo subito
attentati, i nostri uomini sono morti per portare una luce di verità,
ma hanno trovato solo oscurità. Molti soldi sono stati spesi per
riportare i nostri giornalisti e i nostri missionari a casa sani e
salvi, anche se sorgono molti dubbi su questi sequestri, come lo stesso Financial
Times ha affermato. Il Times ha dichiarato che i riscatti sono stati
pagati per un ammontare che supera i 45 milioni di dollari, versando
fino all'ultimo cent, che per poco non ci rilasciavano anche una
ricevuta. Ci deve essere sfuggito qualcosa forse, e chiediamo, a questo
punto, come è possibile che il Times sa quanto è stato pagato per i
riscatti, considerando che dietro un sequestro vi sono una infinità di
passaggi. È riuscito a ricostruire tutti gli eventi, e adesso che lo
sappiamo, andremo direttamente da loro a chiedere invece di consultare i
nostri servizi segreti. Insomma aveva ragione Cossiga
che le "due Simone" si erano sequestrate da sole. Non vi sono
molte alternative: o loro hanno detto una bufala, oppure dietro i
rapimenti vi è una regia, la stessa che poi informa questi grandi
quotidiani, che a tempo debito tirano fuori le notizie per usarle contro
di noi.
Siamo andati lì perchè Saddam aveva le armi di distruzione di massa, e
poi le abbiamo lanciate noi sulla popolazione inerme. Abbiamo ammazzato
bambini, violentato donne, torturato civili e distrutto villaggi,
cancellato intere famiglie e consegnato una Nazione al caos e alla
guerriglia. Infatti la verità è ben diversa da quella che i nostri
statisti ci hanno detto, perché il contingente di Nassirya
aveva come compito quello di salvaguardare la sicurezza dei pozzi dell'Eni,
perché la nostra presenza era voluta da una Lobby che intendeva
appropriarsi delle risorse di uno Stato, dopo aver arrestato il suo
presidente e messo al suo posto un governo fantoccio da poter
controllare. L'ambasciata di Baghdad rifiutò di dare i visti agli
irakeni che erano pronti a testimoniare cosa realmente noi stavamo
facendo: i nostri diplomatici si sono resi complici di una carneficina.
E pensare che Enzo Baldoni ha
pagato un caro prezzo per portare una verità, ma alla fine gli irakeni
lo hanno lasciato in mano alle bande.
Ci dica Sig. Prodi, lei che di Banche se ne intende, cosa aspetta ora
dagli italiani, quanti sacrifici ancora chiederete? Voi politici non
sapete fare altro che danni, siete piccoli uomini facilmente
corruttibili e ricattabili, che per le briciole del potere siete capaci
di vendere un intero Stato, milioni di persone. Avete ingannato un mondo
intero con la favola del terrorismo, che vi è servita per controllare
le menti delle persone mediante il terrore, o individuando un nemico da
combattere senza sapere che il vero pericolo sono i nostri guardiani,
coloro che devono salvaguardare la nostra vita. Di chi è ora
[ RAPPORTO WOLKER (i nomi delle aziende coinvolte nel programma "OIL FOR FOOD" scarica in PDF ]
Nessuno ha infatti mai detto che l'Occidente armava Saddam intrattenendo
poi grossi affari mediante il riciclaggio dei petrodollari: migliaia
sono le imprese europee coinvolte in tale sistema. Saddam conosceva i
tracciati con i quali avrebbe potuto mettere in ginocchio l'intera
Europa, e per tale motivo è stato prima reso un macellaio e poi ridicolizzato, togliendo dignità e credibilità. Gli stessi figli di
Saddam, uno dei quali era il Capo dei Servizi segreti, sono stati uccisi
perché avevano tra le mani una lunghissima lista di tracciati e di
contratti, nonché 20 anni di storia negata e manipolata, una
documentazione talmente esplosiva che se fosse uscita fuori altre due
torri sarebbero crollate.
La guerra in Irak nasconde davvero grandi segreti, ed è stata una guerra molto strana perché della prima guerra nel golfo non si è visto assolutamente nulla di ciò che accadeva all'infuori delle immagini che la sola CNN passava alla televisione. Basti pensare che sono hanno creato un vero e proprio fenomeno mediatico intorno ad un aereo che non è mai caduto, e poi ai famosi 200 bambini caduti per terra dalle incubatrici. È stata dunque la prima guerra vista dal televisore. Ci auguriamo che l'Iraq non abbia invaso il Kuwait perché pagato dalle stesse lobby che hanno finanziato Hitler, per comprare poi il petrolio kuwaitiano a basso prezzo, essendovi stato prima di tale invasione un contratto per lo spegnimento dei pozzi di petrolio del Kuwait. In quel caso però Saddam è stato ingannato, perchè dopo essere stato strumentalizzato è stato abbandonato ed è stato distrutto dalle stesse lobbies che lo finanziavano e lo armavano, in cambio del suo petrolio che era allora letteralmente strategico sul mercato petrolifero. Un po' come la banca che prima ti finanzia e poi ti porta in un aula di tribunale per toglierti la casa e l'impresa.
Il no che è stato dato alla guerra in Iraq dalla Russia, dalla Germania
e dalla Francia è stata più che altro una questione di esperienza di
guerre:
Onoriamo gli
Italiani morti in Iraq, che sono stati ingannati, perchè credevano di
dare il loro sangue per la patria, mentre invece lo hanno dato per le
Banche.
Enzo
Baldoni
Fabrizio
Quattrocchi
Nicola Calipari
Massimo Ficuciello
Mimmo Intravaia
Alfio Ragazzi
Orazio Majorana
Giovanni Cavallaro
Daniele Ghione
Giuseppe Coletta
Silvio Olla
Enzo Fregosi
Alfonso Trincone
Massimiliano Bruno
Ivan Ghitti
Emanuele Ferraro
Alessandro Carrisi
Pietro Petrucci
Domenico Intravaia
Ivan Ghitti
Andrea Filippa
Filippo Merlino
Stefano Rolla
Marco
Beci
Carlo
De Trizio
Nicola Ciardelli
Franco
Lattanzio
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