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Centri
di tortura in appalto
D.ssa Laura Scafati per
Disinformazione.it
www.popobawa.it - www.popoblog.splinder.com
La
notizia, pubblicata il 2 novembre, dal Washington Post relativa ai “black
sites” della CIA nell’Europa
orientale non mi ha particolarmente impressionato perché non fa altro
che confermare quanto il rispetto per i Diritti umani sia diventato un
optional per il Governo americano.
Basti pensare che l’esistenza e la collocazione degli Edifici è nota
solo a pochissimi funzionari negli USA e, di solito, soltanto al capo di
Stato e a pochi importanti funzionari dell’intelligence di ogni Paese
ospitante.
Di fatto non si sa nulla sull’identità dei detenuti, su come vengono
interrogati o delle decisioni sul tempo di detenzione.
Come un film Horror, i protagonisti vengono risucchiati da un buco nero
per poi scomparire nel nulla!
Grande esempio di Democrazia, non c’è che dire!
A
suggerire a Diana Priest – autrice dell’articolo sul Washington Post
- che uno dei “ Buchi neri” potrebbe trovarsi in Polonia è
un’organizzazione non governativa statunitense denominata “Human
rights watch”.
Questa rivelazione acquista spessore dopo la pubblicazione di un
articolo sulla “Gazeta Wyborca” in cui si accenna di un aereo della
CIA atterrato nel nord del Paese.
Varsavia, naturalmente, nega immediatamente l’esistenza di una
prigione segreta e per Barroso, Presidente della Commissione Europea, la
smentita del governo è sufficiente.
Sembra che in seno all’Unione Europea si tema quello che potrebbe
succedere se si scoperchia il pentolone.
Bruxelles ha già il suo da fare con i nuovi dieci membri dell’Unione
e con tutti i Paesi che entreranno a far parte del gruppo nei prossimi
anni.
Barroso, quindi, ritiene che non
convenga a nessuno scoprire la verità, soprattutto quando una delle
parti coinvolte è
Nel
caso in cui la verità venisse fuori ad ogni costo, tutti sono pronti ad
ascrivere eventuali responsabilità per il carcere segreto al vecchio
governo, al precedente presidente polacco e all’ex capo dei Servizi
segreti polacchi.
D’altra parte già esistono dissapori con il più grande, problematico
e nuovo Stato membro per cui è preferibile evitarne dei nuovi.
In mezzo a tutto questo bailamme di interessi ed omertà, i prigionieri continuano
ad essere torturati ed uccisi nel più completo menefreghismo mondiale
mentre i Media ricevono l’ordine di non dare troppa pubblicità alla
faccenda.
Tanto per parafrasare Erich Maria Remarque…..” niente di nuovo sul
fronte….”
Ad onor di cronaca bisogna, tuttavia, riconoscere che gli Stati Uniti
non sono gli unici a dilettarsi in queste tecniche e che molti luoghi di
tortura segreti esistono in varie parti del Mondo.
In un precedente articolo ho avuto modo di parlare dei Gulag nella Corea
del Nord, ma non dobbiamo dimenticare Israele, i Territori occupati, il
Brasile, l’Egitto, l’India, l’Iran,
Il
discorso non interessa solo i Paesi non democratici dell’Africa,
dell’Asia e dell’America Latina segnati da forti tensioni sociali,
politiche e religiose.
La segregazione e la tortura sono diffusissime anche nelle Democrazie
occidentali con una vera e propria escalation avvenuta dall’inizio
della guerra globale al terrorismo, che ha ridotto ovunque gli standard
di tutela dei diritti dei detenuti.
Non c’è da stupirsi se si pensa al continuo flusso di denaro, che
passa attraverso molti Paesi grazie all’acquisto di tutti quegli
strumenti, che fanno della tortura uno dei mezzi più diffusi per
violare i Diritti umani.
Stupore ed indignazione, invece, nello scoprire che tra i prodotti più
richiesti negli ultimi anni ci sono gli strumenti per l’elettroshock
(attrezzi in grado di infliggere danni fisici non evidenti, ma in grado
di produrre il massimo del terrore).
Ecco
alcuni dati: l’elettroshock è stato effettuato in oltre sessanta
paesi: in almeno venti Paesi sono stati usati bastoni e pistole
appositamente costruite per essere usati su esseri umani; più di
centoventi imprese dislocate su ventidue Nazioni sono state coinvolte
nella produzione, nella vendita, nella diffusione e nella fornitura di
simili equipaggiamenti.
Si pensi agli enormi guadagni e molte tessere del mosaico del terrore
andranno collocate al loro posto!
Quando si parla di “Buchi neri” e violazione continua dei Diritti
umani non si può evitare di commentare un decreto approvato dal
Presidente Bush: “USA PATRIOT ACT” che ha offerto una copertura
legale a tutto questo orrore.
Approvato il 24 ottobre 2001 sull’onda dell’emozione provocata dagli
attacchi dell’11 settembre e passato al Senato con 98 voti a favore ed
uno solo contrario.
Per dirla con parole semplici, questo documento di 342 pagine, redatto
teoricamente in 43 giorni – insieme ad altre leggi e decreti
presidenziali - conferisce al Governo americano il diritto di fare “ciò
che vuole” e l’alibi per questa “presa di potere” è stato
fornito dalla lotta al terrorismo senza neppure spiegare, nel decreto
stesso, cosa poi si intenda per “azione terroristica”.
L’USA
PATRIOT ACT definisce terroristica qualsiasi attività che preveda atti
pericolosi per la vita umana, che rappresentano una violazione delle
leggi anticrimine degli Stati Uniti e di “qualsiasi Stato” o che
paia
finalizzata a “intimidire o coartare la popolazione civile
e a influenzare la politica di governo attraverso l’intimidazione e la
coercizione”.
A leggere con attenzione ci si rende conto che il campo di una possibile
applicazione del Decreto è vastissimo e potrebbero addirittura
rientrarci le forme di protesta legittime e pacifiche.
Il Presidente Bush – evidentemente poco soddisfatto dal Patriot Act
– emana, il 13 novembre 2001 -, il “ Militare Ord on the Detention,
Treatment, and Trial of Certain Non-Citizens in The War Against
Terrorism” (detenzione, trattamento e processo di certi non-cittadini
nella lotta contro il terrorismo).
Una vera e propria Ordinanza militare, che legalizza la detenzione
potenzialmente illimitata di chiunque “privo di cittadinanza” sia
accusato di terrorismo, autorizzando nel contempo che gli imputati siano
“processati” da una Commissione segreta militare senza alcuna
possibilità di revisione di giudizio.
Ma non basta….Il Presidente americano può decidere di mandare
chiunque davanti ad un Tribunale segreto, che lo processa, lo giudica
colpevole e lo condanna – compresa la
condanna a morte – senza che l’Opinione pubblica abbia accesso
ad alcuna prova e neppure agli elementi della difesa.
Ed ancora più grave: senza che
l’Opinione pubblica ne sia informata.
Confesso
di provare una paura viscerale di fronte ad un’Ordinanza redatta in
tali termini.
Il Presidente Bush apre le porte ai Tribunali Speciali con una
legislazione, che ricalca quella della Germania Nazista e dell’URSS
staliniana e – per non farsi mancare nulla - le aggiunge un tocco
sadico alla Pinochet!
Se lo Stato di Polizia era già in atto nelle questioni interne, con il
Patriot Act (si leggano a tale
proposito le 25 sezioni del Titolo II e le 8 del Titolo V della legge,
disponibili sul sito della Camera dei Rappresentati statunitensi) la
guerra in Afghanistan e l’Ordine militare presidenziale del Novembre
producono all’estero una realtà da Stato di Polizia Internazionale.
Realtà, che si è ben consolidata successivamente con la guerra in
Iraq.
Il Patriot Act conferisce, inoltre, agli agenti federali il potere di
perquisire segretamente l’abitazione di una persona, di controllare
– in qualsiasi momento - i siti Internet visitati dalla stessa
persona, d’intercettare le sue telefonate senza nessun permesso di un
Giudice, d’intercettare i messaggi di posta vocale e di fornire
all’FBI ed ai Servizi Segreti le eventuali testimonianze segrete che
questa stessa persona ha rilasciato dinanzi ad una Giuria Speciale.
L’incredibile
è raggiunto quando si legge che le informazioni possono includere anche
le cartelle cliniche, i referti di salute mentale, la documentazione di
carattere finanziario, l’elenco delle videocassette o DVD noleggiati,
i libri acquistati, le impronte digitali, campioni del DNA prelevati dai
capelli, il libretto di lavoro ed altro ed altro ancora!
E, nel marasma generale, i Giudici possono solo emettere Ordinanze senza
nessun potere discrezionale!
Giunti a questo punto, se proviamo a sostituire alla frase “Sicurezza
dello Stato” l’altra più precisa “Controllo
Totale” abbiamo il quadro preciso della Società nella quale ci
stanno costringendo a vivere.
La nostra Libertà come la nostra
Privacy sono state “risucchiate in un Buco nero” senza nessuna
consapevolezza da parte nostra ed è inutile rallegrarci al pensiero che
questi controlli possono essere applicati solo in presenza di presunti
terroristi perché nessun limite è stato dato al “Controllo Totale”
e non c’è più tempo per ignorare la realtà, che ci circonda.
Nessuna sorpresa, quindi, per l’esistenza delle prigioni segrete
nell’Europa dell’Est dal momento che
la prigione di “Guantanamo” è una creazione degli stessi
individui.
Guantanamo
un “Buco nero” sotto gli occhi di tutti dove i prigionieri vivono in
celle di due metri per due, con un tetto di lamiera e con recinzioni
fatte da filo spinato da farle somigliare a delle Gabbie di animali in
piena regola.
Un “non luogo” dove i venti fischiano forte e dove il sole raggiunge
i
Un posto dove non è possibile
mai dormire dal momento che la notte vengono accesi sedici potenti fasci
di luce mentre le sentinelle situate su quattro torrette spiano anche il
più piccolo movimento.
Già…stiamo parlando del famigerato campo Delta, che ha sostituito in
modo “ encomiabile” il campo X Ray, ormai invaso da folta
vegetazione e definitivamente abbandonato.
Un inferno nel quale le condizioni di detenzione sono tali che il campo
ha registrato trentadue tentativi di suicidio, secondo il capitano John
Edmondson, il chirurgo che dirige l’ospedale.
Centodieci detenuti sono in cura per turbe psicologiche, comparse a
seguito di depressioni.
Tutto
questo avviene perché “l’amministrazione Bush rifiuta di
considerare i “nemici combattenti” come prigionieri di guerra,
mentre nega loro il diritto di essere deferiti davanti a un Tribunale
competente per determinare il loro status giuridico, come è invece
previsto dalla terza Convenzione di Ginevra, ratificata dagli Stati
Uniti” (Wendy Patten, direttrice
della sezione giustizia di Human Rights Watch).
Ulteriori commenti penso siano superflui, tali Luoghi di detenzione
parlano da soli e rievocano immagini lontane nel tempo.
I lager nazisti sono stati di esempio per coloro che detengono il Potere
economico e quello delle Guerre.
Una triste evoluzione è in atto: i “Liberatori” si sono trasformati
in carnefici sotto gli occhi indifferenti del Mondo intero.
George
Orwell aveva ragione nell’affermare che “ In
un’epoca di menzogne universali, dire la verità è un atto
rivoluzionario”