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allarme telefonini: «invecchiano in cervello»
Fonte
ANSA – Tratto da «City» del 15 settembre 2003
L’uso frequente dei telefoni cellulari nei giovani potrebbe danneggiare nel cervello le sedi dell’apprendimento, della memoria e del movimento. I risultati si una ricerca svedese, condotta per ora solo sui topi, ha dimostrato che dosi massicce di microonde espongono il cervello di un trentenne agli stessi rischi di Alzheimer di una persona di 60 anni. «Potremmo avere una generazione invecchiata precocemente», avvertono i ricercatori.
ROMA
– I telefoni cellulari danneggiano le cellule del cervello. L’eccessiva
esposizione può causare l’Alzheimer e rischia di condannare
un’intera generazione all’invecchiamento cerebrale precoce.
Secondo
una ricerca condotta in Svezia all’università di Lund, le zone più
colpite del cervello sono quelle associate all’apprendimento, alla
memoria e al movimento. Lo studio, finora condotto solo sui ratti, ha
mostrato una grande quantità di cellule morte nel cervello delle cavie
sottoposte a radiazioni di intensità simile a quella dei telefoni
cellulari. La ricerca ha dimostrato che microonde di media e bassa
intensità possono favorire il passaggio delle proteine cerebrali al
sangue, superando così una delicata barriera biologica che protegge il
cervello e causando una rapida degenerazione delle cellule. «I ratti
hanno le stesse barriere tra sangue e neuroni che hanno gli essere umani»,
spiega Leif Salford, che ha condotto la ricerca pubblicata dal
quotidiano inglese «The Indipendent». Abbiamo buone ragioni per
credere che l’effetto sui nostri cervelli sia il medesimo». Finora,
ha spiegato il ricercatore, non sono mai stati spiegati gli effetti a
lungo termine di queste nuove tecnologie, è possibile che i neuroni
danneggiati possano autoripararsi in tempo, ma le cellule nervose, che
normalmente non diventano vecchie prima dei 60 anni, potrebbero
diventarlo a 30 anni se colpite a lungo dalle onde medie.
I precedenti studi sui telefonini si erano concentrati sulla possibilità
che il loro uso aumentasse la temperatura del cervello e causasse il
cancro, ma non hanno portato nessuna certezza, tanto da indurre anche
l’OMS a non continuare le ricerche. Lo studio, finanziato
dall’Istituto nazionale svedese delle scienze dell’ambiente e della
salute, doveva mostrare gli effetti dell’intenso uso dei cellulari sui
giovani e giovanissimi.