Una ricerca, effettuata da un
gruppo di ricercatori spagnoli dell'Istituto di Ricerca Neuro-diagnostica
di Marbella, pubblicato lo scorso dicembre sul Sunday Mirror; ha
rilanciato i timori sulla nocività dei cellulari.
La novità dello studio è che per la prima volta sono state utilizzate
"cavie" umane per misurare gli effetti delle radiazioni dei
cellulari sui bambini.
Gli esperimenti sono stati condotti su un
ragazzo di 11 anni e una ragazza di 13 anni, usando uno scanner Cateen
collegato a un dispositivo in grado di misurare l'attività delle onde
cerebrali.
Grazie allo scanner è stato possibile visionare come le radiazioni
emanate dal cellulare disturbino l'attività delle onde cerebrali fino ad
un'ora dopo la fine della telefonata.
Il dottor Gerald Hyland, consulente del Governo inglese proprio in materia
di telefonia cellulare, ha definito i risultati "estremamente
preoccupanti", ed ha aggiunto che "c'è da chiedersi se
è il caso che i bambini, il cui cervello è in fase di sviluppo,
continuino ad utilizzare i cellulari".
I risultati dei ricercatori spagnoli, dimostrerebbero che una telefonata
di soli due minuti può alterare la naturale attività del cervello di un
bambino fino ad un'ora dopo la fine della conversazione telefonica,
scoprendo per la prima volta come le onde radio penetrano in profondità
all'interno del cervello.
Un'anomalia che potrebbe influire
negativamente sull'umore o sulla capacità di apprendimento dei bambini a
scuola, quando per esempio usano il cellulare durante la
ricreazione.
Ancora non conosciamo tutte le conseguenze legate all'uso dei cellulari,
ma l'alterazione delle onde cerebrali potrebbe portare a una perdita di
concentrazione e di memoria, ridurre la capacità d'apprendimento e
aumentare l'aggressività.
I risultati della ricerca spagnola, coincidono con la pubblicazione di un
sondaggio condotto in Inghilterra, da cui emerge che l'87% dei ragazzi tra
gli 11 e i 16 anni possiedono un cellulare e che il 40% di essi lo usano
per 15 o più minuti al giorno.
Il dottor Hyland, che intende pubblicare i risultati della ricerca in un
prossimo numero dell'autorevole giornale medico inglese The Lancet, ha
affermato: "I risultati della ricerca inglese mostrano che non
esiste un limite di sicurezza nell'uso dei cellulari. Non sappiamo se e
quali danni permanenti sono prodotti da questa esposizione. Se fossi un
genitore, starei molto attento a lasciare usare il cellulare a mio figlio,
anche solo per un breve periodo. Il mio consiglio è di evitarne
l'uso".
Il dottor Michael Klieeisen, che ha
condotto lo studio, ha affermato: "Abbiamo potuto osservare nei
minimi dettagli, ciò che accade nel cervello. Non ci aspettavamo di
vedere le alterazioni delle onde cerebrali protrarsi per così lungo
tempo. Siamo preoccupati che i delicati equilibri esistenti, come quello
dell'immunità a infezioni e malattie, possano essere alterati da
interferenze con gli equilibri chimici del cervello".
Un portavoce del Ministero della Sanità inglese ha aggiunto che:
"L'uso del telefono cellulare per i bambini dovrebbe essere
limitato a brevissimi periodi".
E' invece di qualche mese, la ricerca dell'Università di Zurigo che ha
rivelato alterazioni nell'attività sottocorticale del cervello umano e
disturbi del sonno in chi usa il telefonino.
Analoghe risultanze erano già emerse da ricerche analoghe svolte in Gran
Bretagna
Carlino Acaulis |