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Celiachia
e ginecologia
Dottor Gennaro Auriemma*
tratto dalla rivista trimestrale "Natura e Benessere"
patrimonio diagnostico contemplato dalle varie
specialità. Eppure, un semplice
intervento sull'alimentazione può ridurre se non
far scomparire
quadri patologici gravi e fastidiosi
Come
è ormai noto, la malattia celiaca si associa a diverse patologie di
svariati organi a causa del costante impegno immunologico indotto dalla
presenza, pressoché continua, della gliatina nell'alimentazione
giornaliera. Non sfugge a questa regola l'associazione tra le
cervico-vaginiti e leucorree e l'intolleranza al glutine. Infatti, nella
mia esperienza, ho riscontrato diversi casi documentati di vaginiti
ricorrenti in giovani donne celiache nelle quali la celiachia non era
stata diagnosticata e che, quindi, non seguivano una dieta appropriata.
Nella storia ginecologica di queste donne si riscontravano fino a 5/6
ricadute di cervico-vaginiti batteriche e micotiche nel corso dell'anno,
malgrado le più disparate terapie con antimicotici ed antibiotici
somministrati per via locale e generale. Nonostante la regolare
effettuazione di tamponi vaginali per l'individuazione dell'agente
etiologico e, quindi, le terapie mirate, queste fastidiose e noiose
leucorree da cervico-vaginiti aspecifiche non erano mai completamente
regredite.
A
queste forme infiammatorie, inoltre, erano spesso associate altre
lesioni più serie e più gravi, come la presenza di vere e proprie
ulcere della mucosa vaginale nonché lesioni di tipo erpetico.
Posso quindi affermare con certezza che senz'altro si riscontra un
aumento di patologie ginecologiche in donne che spesso, purtroppo,
sfuggono alla diagnosi della celiachia nonostante gli unici sintomi
ascrivibili a questa patologia siano proprio quelli legati all'apparato
ostetrico-ginecologico quali, ad esempio, la frequente poliabortività,
l'amenorrea, i ritardi mestruali, le dismenorree... Ancora oggi,
infatti, la malattia celiaca viene erroneamente considerata una
patologia esclusivamente ascrivibile alla gastroenterologia e non una
malattia sistemica come sarebbe più corretto, a fronte di tutta la sua
sintomatologia extraintestinale. Da ciò si evince perché tante donne
sfuggono alla corretta diagnosi della celiachia.
Nonostante
tutto l'impegno profuso dall'Associazíone Italiana Celiachia nella
sensibilizzazione di altri specialisti al fine di un loro diretto
coinvolgimento, questa intolleranza continua in modo miserevole a
sfuggire ancora a tanti medici. Va considerato, inoltre, che la
celiachia è una malattia sistemica e non distrettuale in quanto
coinvolge tutto il sistema immunitario con la produzione di
autoanticorpi, causa principale di tante patologie autoimmunitarie.
Le stesse cervico-vaginiti ricorrenti non sono altro che l'espressione
indiretta di un sistema immunitario debilitato e stressato dalla
quotidiana presenza della gliatina.
Tale sostanza, infatti, impegnando continuamente la sua componente di
sorveglianza immunologica, rende il sistema immunitario facilmente
aggredibile anche dalle più banali infezioni batteriche, come quelle
vaginali. Per tutte le donne alle quali è stata diagnosticata la
celiachia e che presentavano storie di cervico-vaginiti ricorrenti è
bastata la semplice dieta senza glutine a far rientrare il quadro
clinico nei valori normali e a ridurre di moltissimo le forme
recidivanti.