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Celiachia e ginecologia
Dottor Gennaro Auriemma*
tratto dalla rivista trimestrale "Natura e Benessere", nr. 17 2005

 Le correlazioni tra l'intolleranza al glutine e talune affezioni ginecologiche non sono, purtroppo, ancora oggi 
patrimonio diagnostico contemplato dalle varie specialità. Eppure, un semplice 
intervento sull'alimentazione può ridurre se non far scomparire 
quadri patologici gravi e fastidiosi

Come è ormai noto, la malattia celiaca si associa a diverse patologie di svariati organi a causa del costante impegno immunologico indotto dalla presenza, pressoché continua, della gliatina nell'alimentazione giornaliera. Non sfugge a questa regola l'associazione tra le cervico-vaginiti e leucorree e l'intolleranza al glutine. Infatti, nella mia esperienza, ho riscontrato diversi casi documentati di vaginiti ricorrenti in giovani donne celiache nelle quali la celiachia non era stata diagnosticata e che, quindi, non seguivano una dieta appropriata. Nella storia ginecologica di queste donne si riscontravano fino a 5/6 ricadute di cervico-vaginiti batteriche e micotiche nel corso dell'anno, malgrado le più disparate terapie con antimicotici ed antibiotici somministrati per via locale e generale. Nonostante la regolare effettuazione di tamponi vaginali per l'individuazione dell'agente etiologico e, quindi, le terapie mirate, queste fastidiose e noiose leucorree da cervico-vaginiti aspecifiche non erano mai completamente regredite.

A queste forme infiammatorie, inoltre, erano spesso associate altre lesioni più serie e più gravi, come la presenza di vere e proprie ulcere della mucosa vaginale nonché lesioni di tipo erpetico.
Posso quindi affermare con certezza che senz'altro si riscontra un aumento di patologie ginecologiche in donne che spesso, purtroppo, sfuggono alla diagnosi della celiachia nonostante gli unici sintomi ascrivibili a questa patologia siano proprio quelli legati all'apparato ostetrico-ginecologico quali, ad esempio, la frequente poliabortività, l'amenorrea, i ritardi mestruali, le dismenorree... Ancora oggi, infatti, la malattia celiaca viene erroneamente considerata una patologia esclusivamente ascrivibile alla gastroenterologia e non una malattia sistemica come sarebbe più corretto, a fronte di tutta la sua sintomatologia extraintestinale. Da ciò si evince perché tante donne sfuggono alla corretta diagnosi della celiachia.

Nonostante tutto l'impegno profuso dall'Associazíone Italiana Celiachia nella sensibilizzazione di altri specialisti al fine di un loro diretto coinvolgimento, questa intolleranza continua in modo miserevole a sfuggire ancora a tanti medici. Va considerato, inoltre, che la celiachia è una malattia sistemica e non distrettuale in quanto coinvolge tutto il sistema immunitario con la produzione di autoanticorpi, causa principale di tante patologie autoimmunitarie.
Le stesse cervico-vaginiti ricorrenti non sono altro che l'espressione indiretta di un sistema immunitario debilitato e stressato dalla quotidiana presenza della gliatina.
Tale sostanza, infatti, impegnando continuamente la sua componente di sorveglianza immunologica, rende il sistema immunitario facilmente aggredibile anche dalle più banali infezioni batteriche, come quelle vaginali. Per tutte le donne alle quali è stata diagnosticata la celiachia e che presentavano storie di cervico-vaginiti ricorrenti è bastata la semplice dieta senza glutine a far rientrare il quadro clinico nei valori normali e a ridurre di moltissimo le forme recidivanti.

* Dottor Gennaro Auriemma, ginecologo ASL NA4, consulente nazionale dell'AIC per la Ginecologia, Presidente per la Regione Campana dell’Associazione italiana Celiachia  

 
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