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Carta
straccia
Ing. Rodolfo Roselli
E’
a tutti noto il binomio denaro-potere, che condiziona la vita di noi
tutti, ma quanto questo binomio sia assolutamente determinante per la
nostra libertà individuale e per il futuro dei nostri figli, non era a
me noto e, probabilmente, non sono il solo.
La cosa sconvolgente è che si tratta di una micidiale oppressione
mondiale, che spiega anche l’origine delle guerre, cinicamente
benvenute, e favorite solo per denaro, e incuranti delle distruzioni
materiali e dei genocidi di intere popolazioni.
A questo si aggiunge la determinazione dei poteri economici di
sottrarre, sistematicamente, ricchezza ai lavoratori, nel modo più
subdolo, nascondendosi dietro i pupazzi politici del momento.
Occorre però premettere una
situazione anomala di comportamento della Banca d’Italia, analogo
anche per le altre banche centrali e per
La Banca
d’Italia è una società
privata, posseduta dalle banche italiane, che provvede all’emissione
della carta moneta, come se fosse una tipografia, per conto dello Stato,
e la moneta emessa e in circolazione è un debito della banca, e infatti
è scritta nel suo bilancio tra le poste passive.
In altre parole
Tutto questo è smentito dal fatto che
Cioè si arriva al paradosso che, un debitore (Banca), percepisce un
interesse su soldi non suoi, come se fosse un creditore dei soldi
,invece appartenenti ad altri. La cosa strana è che gli importi degli
interessi non vengono versati al cliente proprietario della moneta (lo
Stato), ma li intasca la medesima banca, mettendoli in bilancio in
attivo, frutto invece di partite da lei stessa dichiarate passive.
Questo
vuol dire che non solo si appropria di utili, che dovrebbero essere
destinati ai cittadini, ma questi utili, che poi ripartisce fra i suoi
proprietari(banche), costituiscono un debito addirittura per lo Stato
(suo cliente) e vanno ad incrementare il debito pubblico.
Questa situazione è stata oggetto, sia d’interrogazione parlamentare
(20.5.1995), sia di un giudizio civile promosso dal prof. Giacinto
Auriti (presidente dell’Associazione internazionale antiusura) dinanzi
al tribunale di Roma (8.3.1993), nel quale il dr. Ettore Torri, della
Procura della Repubblica, ammise che esisteva l’elemento materiale del
reato, ma che mancava il dolo “perché è stato sempre così”.
Con questo meccanismo, il debito pubblico dello stato, si accresce,
anche per questo effetto moltiplicatore, che sottrae gli interessi
maturati, alle tasche dei cittadini, li reinveste in prestiti, che
producono nuovi interessi, e così via. Di fatto ai cittadini, non solo
è sottratta, con il monopolio dei partiti, la sovranità popolare
politica, ma con il monopolio della Banca d’Italia, è sottratta anche
la sovranità popolare monetaria.
Ma questa situazione, è solo uno dei tasselli che impoveriscono ogni
italiano, senza esserne consapevole ed in modo del tutto mascherato.
Ben altro avviene a livello mondiale, seguendo la cronologia di alcuni
avvenimenti.
Nel
1694,
Infatti
I maggiori prestiti delle banche ai governanti sono quelli richiesti per
finanziare le guerre, prestiti che regolarmente impoveriscono i sudditi.
Ebbene nel 1773, Amschel Mayer Rothschild, massimo finanziere tedesco,
dichiarava “la nostra politica è quella di fomentare le
guerre, ma dirigendo Conferenze di Pace, in modo che nessuna delle parti
in conflitto possa avere benefici. Le guerre devono essere dirette in
modo tale che entrambi gli schieramenti, sprofondino sempre più nel
loro debito e quindi, sempre di più sotto il nostro potere”.
Il 22 Luglio 1944, gli stati del mondo, a Bretton Woods, decidono un nuovo sistema monetario. Tutte le monete erano convertibili in dollari, ma solo il dollaro era convertibile in oro. Ovviamente si ebbero le seguenti conseguenze:
1
Per garantire l’equilibrio del sistema, gli Stati Uniti stamparono più
dollari di quelli necessari, alla sua precedente circolazione interna.
2 tutti gli stati del mondo costituirono riserve in dollari
per garantire la loro moneta (negli anni settanta, l’80% delle
riserve valutarie erano in dollari)
3 il Fondo Monetario Internazionale, creato a Bretton Woods e di
proprietà per l’80% da Stati Uniti e Inghilterra,
controllava le riserve valutarie di tutti gli stati, obbligandoli
a politiche economiche favorevole agli Stati Uniti e Inghilterra.
Nel
1970 l’OPEC, cioè il cartello dei produttori di petrolio, non solo
aumentò il prezzo del greggio, ma pretese il pagamento in oro e non in
dollari.
Gli stati che avevano riserve in dollari, cercarono di cambiarli in oro,
che si sarebbe dovuto trovare nei forzieri di Fort Knox in USA, ma si
scopri che l’oro non era
sufficiente e non copriva il valore dei dollari circolanti in tutto il
mondo.
Le riserve auree nel mondo
(valutate al 1975) non superavano le 200.000 tonnellate, mentre per
coprire tutte le monete circolanti ne sarebbero occorse 75.000.000 di
tonnellate. Il che vuol dire che ogni moneta aveva una copertura del suo
valore pari allo 0,3 % in oro, cioè carta straccia.
Il 15 agosto 1971, Nixon annuncia a Camp David, con decisione
unilaterale, di sospendere la convertibilità del dollaro in oro. Una
constatazione di fatto del disastro.
Da allora i paesi continuano a stampare denaro, fondandolo sul nulla,
perché on esiste alcun valore di riferimento che possa far capire
quanto vale il biglietto di banca stampato. Ancora di più
carta straccia.
La situazione attuale, dal punto di vista logico,
è sconvolgente. Le banche centrali emettono moneta, senza limite
e senza costo, e se ne attribuiscono la proprietà a titolo esclusivo e,
con i loro prestiti sistematici, creano e incrementano il debito
pubblico di ogni stato.
Ma
la banca centrale che si dichiara proprietaria di questo denaro, emette
denaro del quale è consapevole che non ha un corrispettivo in oro, e
quindi non ha valore.
Il valore monetario è dunque creato dal cittadino, che non è
proprietario, con il sudore della fronte e accettando una convenzione
sulla moneta, basata su niente di concreto, ma semplicemente sulla sua
supina accettazione di questo stato di cose. Il valore della moneta
nazionale potrebbe avere forse un solo corrispettivo, la somma dei beni
e del lavoro prodotto da coloro che non ne sono proprietari, quindi non
cittadini, ma sudditi o schiavi. Ma questa è una misura largamente
discutibile, non univoca e difficilmente misurabile Questa misura
sarebbe il PIL, cioè il prodotto interno lordo, cioè esattamente ciò
che produce la comunità di questi schiavi. Tuttavia un valore non
riconosciuto da nessuno, perché se si presenta una banconota
all’incasso, la banca non paga, ed è autorizzata dalla legge a non
pagare, né con oro, ma nemmeno con ogni altro valore, cioè carta
straccia contro carta straccia.
Questo meccanismo infernale è stato adottato e ampliato anche con il
trattato di Maastricht.
Infatti
secondo l’art.
1
2 Gli stati europei possono coniare monete metalliche con
l’approvazione della BCE.
Sono inoltre previste misure di “armonizzazione” dei flussi
monetari, il che vuol dire che, le banche centrali e tutte le banche
proprietarie, possono essere in grado di creare un sistema monetario di
controllo finanziario, in mani private, capace di condizionare il
sistema politico di ciascun paese e l’economia di ogni comunità
sociale, nel suo insieme.
Tutto
questo spiega come il potere-monetario possa dominare il potere-politico
comunque esso sia costituito, democratico o no.
Questo spiega perché cancellare il debito dei paesi poveri è
semplicemente un trucco che non porta alcun beneficio a questi paesi ,in
quanto cancella interessi composti, e non ricchezza, che comunque non si
sarebbero mai potuti incassare.
Le banche centrali è un sistema al cui apice è
E’ una carta straccia che a me, fa veramente paura!
Intervento
radiofonico a Radio Gamma5 dell’ing. Rodolfo Roselli
Chi fosse interessato a ricevere gratuitamente altri interventi può
contattare l’autore al seguente indirizzo: r.roselli@libero.it