Home Page - Contatti - La libreria - Link - Cerca nel sito - Pubblicità nel sito - Sostenitori |
Decreto Liberalizzazioni.
Clamoroso: art. 44, arrivano le carceri private
Debora Billi – tratto da http://crisis.blogosfere.it/2012/01/liberalizzazioni-clamoroso-art44-arrivano-le-carceri-private.html
Mentre eravamo tutti intenti a preoccuparci di
tassisti, crociere e forconi, guarda guarda cosa ti infilano nel decreto
"liberalizzazioni" i nostri amici seduti al governo. Una
ventina di righe all'articolo 44, mica niente di che, che ancora
nessuno ha letto e di cui nessun giornale ha fatto ancora parola.
Il provvedimento si chiama Project financing per la realizzazione
di infrastrutture carcerarie, ed in sintesi realizza un sogno da
tempo coltivato: quello di affidare le carceri ai privati. Si sa,
le carceri son piene, mica vorremo un indulto al giorno con tutti i delinquenti che ci sono oggidì.
Leggetelo, lo trovate qui.
Non solo si permette ai privati costruire le carceri,
ma si scrive nero su bianco che
al fine di assicurare il perseguimento dell'equilibrio
economico-finanziario dell'investimento, al concessionario è
riconosciuta, a titolo di prezzo, una tariffa per la gestione
dell'infrastruttura e per i servizi connessi, ad esclusione della
custodia.
Questo significa che la gestione carceraria, escluse le
guardie, è affidata a privati imprenditori. Riuscite ad immaginare cosa
significa ciò in Italia, con infiltrazioni mafiose a tutti i
livelli ed in special modo nell'edilizia? Che le carceri saranno
gestite dai delinquenti. Quelli di serie A, naturalmente, perché
quelli di serie B saranno il "prodotto", ovvero coloro su
cui si farà business. Un tot a carcerato. E il carcere,
naturalmente, dovrà essere sempre pieno altrimenti non conviene: non
buttate più cartacce per terra, mi raccomando.
C'è dell'altro: Il concessionario nella propria
offerta deve prevedere che le fondazioni di origine bancaria
contribuiscano alla realizzazione delle infrastrutture di cui al comma
1, con il finanziamento di almeno il 20 per cento del costo di
investimento.
In soldoni, è fatto obbligo di far partecipare le
banche alla spartizione della torta. Torta di denaro pubblico, perché
è sempre lo Stato che paga. A meno che non si voglia far
lavorare a gratis i detenuti, in concorrenza con le aziende, e con il
compenso intascato dall'"imprenditore carcerario". Funziona
così, in USA. Siamo fiduciosi che, nel decreto
"privatizzazioni", si privatizzerà anche il lavoro schiavo
dei carcerati.
Io credo che un provvedimento del genere avrebbe
meritato un dibattito pubblico in un "Paese normale". Che
una simile cessione di democrazia, di controllo e di libertà da parte
dello Stato dovrebbe essere ben conosciuta dai cittadini e dall'opinione
pubblica, e non infilata di soppiatto tra gli articoli mentre il
gregge è distratto a pensare ai taxi.