di Antonio Lambro
Ma
che cos'è il tempo in assoluto. Il concetto più relativo della nostra
realtà esistenziale. La sola certezza che abbiamo è che il tempo procede
in una sola direzione.
Ed è una certezza angosciante: il suo ineluttabile procedere determina il
nostro progressivo invecchiamento, fino alla morte. Un conforto ci viene
forse dalle teorie del filosofo francese Henri Bergson che proponeva una
concezione del tempo, valida sul piano etico, ma inutile a rallentare il
suo inesorabile trascorrere.
Dopo questa digressione, peraltro non tanto estranea all'argomento che
stiamo trattando, constatiamo che l'indispensabile convenzione sulla
misura del tempo, l'elaborazione dei calendari, non può essere stata
adottata, seguendo criteri e procedimenti precisi. La domanda che molti
studiosi si pongono è la seguente: il terzo Millennio è iniziato da
pochi mesi, oppure da qualche anno?
Per
soddisfare la nostra legittima curiosità in proposito, abbiamo chiesto il
parere di un noto storico, che preferisce essere chiamato con il solo
appellativo di Professore.
Domanda:
Professore, sappiamo che l'inizio dell'era cristiana coincide con la
nascita di Cristo. Ma molti sostengono che il Redentore, quando morì e
risorse, aveva più di trentatre anni. Egli sarebbe quindi nato prima
rispetto alla data che la tradizione cristiana fa risalire esattamente a
duemila anni or ono. Quindi, cerchiamo di chiarire: siamo effettivamente
nell'anno 2000 oppure, che so, nel 2006, così da rispettare l'anno di nascita e l'età di Cristo?
Professore: Il dubbio esiste.
Anche se ben sappiamo che il calendario non è che uno strumento
convenzionale, nemmeno adottato allo stesso modo da tutti i popoli della
Terra.
Domanda:
Comunque non sappiamo esattamente quando Cristo è nato. Anche se si è
deciso di assumere come valida la data della sua nascita, che sarebbe
avvenuta, come tutti i cristiani credono, il 25 dicembre di duemila anni
fa. Lo può confermare?
Professore: No. Nessuno
ne è certo. Perché non vi è nessun atto ufficiale che lo provi.
Gli storici latini e greci che riferiscono i fatti di
quei tempi, non citano in modo convincente il passaggio di Cristo sulla
Terra. L'incertezza esiste non solo riguardo alla data della sua nascita,
ma anche riguardo alla data della sua morte.
Domanda:
Nemmeno storici come Svetonio, Plinio e Tacito possono aiutarci ad essere
più precisi in merito alla nascita del Salvatore, con le loro cronache di
quei tempi, abbastanza dettagliate?
Professore: Come le ho detto, nessuno ne riferisce in modo
convincente. Vi accenna appena una riga o due. E aggiungo che esiste il
fondato sospetto che questi brevissimi commenti non siano attribuibili
agli scrittori cui lei accennava. Ma che siano scritti apocrifi di ignoti
storici del periodo ellenistico. In realtà non è pervenuto fino a noi
alcun atto ufficiale riguardante la data di nascita di Gesù, né da parte
dell’anagrafe del Protettorato romano di allora, né risulta dai
censimenti che lo stesso Governo romano faceva eseguire ai palestinesi con
una certa frequenza. Le fonti più attendibili sono, dunque, i Vangeli.
Anche se nessuno concorda sulla data di nascita esatta. Lo stesso San
Paolo studiò a lungo per risolvere questo problema.
Domanda:
Come si spiega dunque la presunta inesattezza del calendario?
Professore: Nella compilazione del calendario, attraverso i
secoli, sappiamo per certo che si riscontravano continui errori. Forse il
più determinante è da attribuirsi a Dionisio che fissò la data di
nascita di Cristo nell’anno di Roma 754. Ora le discordanze tra
calendari romano e quello cristiano avrebbero dato luogo a innumerevoli
tesi, secondo le quali Gesù sarebbe nato, pensate, in un periodo compreso
tra il 6 a.C. e il 6 d.C. L’incertezza riguarda anche il luogo di
nascita del Redentore, che, per alcuni, sarebbe a Nazareth della Galilea
e, per altri, Betlemme nella Giudea.
Domanda:
Se ne parla solo adesso perché saremmo o siamo entrati nel terzo
Millennio?
Professore: Il dibattito non
è solo di oggi. Se ne riparla adesso perché c'è il Giubileo del 2000,
ma se ne è discusso anche nel passato, senza che nessuno trovasse una
soluzione convincente sul vero anno nel quale stiamo vivendo. Del resto
furono gli stessi Evangelisti a creare dubbi e confusione. La sola
certezza è quella che i Vangeli concordano sull'inizio del ministero
pubblico di Gesù che cominciò poco prima della carcerazione e morte di
Giovanni Battista. al tempo, dunque, in cui Ponzio Pilato era procuratore
romano della Giudea, Caifa sommo sacerdote del Sinedrio, ed Erode il
tetrarca, re accettato e mal tollerato dai romani dominatori.
Domanda:
Partiamo allora da Ponzio Pilato. In quali anni fu procuratore di Roma
in quei territori?
Professore: Secondo la
convinzione generale, Ponzio Pilato governò quelle terre dal 27 al 36
d.C., dal tempo cioè, in cui Gesù aveva 27 anni, e fino a tre anni dopo
la sua morte. Se è vero che il Messia visse trentatre anni soltanto.
Domanda:
Questo, secondo lei, è credibile?
Professore: No. Molti
hanno dubbi al riguardo. Non è da escludere che la crocifissione e morte
di Gesù sia avvenuta quando Egli aveva più di trentatre anni,
probabilmente quando era prossimo a compierne trentasei. Il 36 d.C. è
l'anno in cui Pilato venne sostituito.
Domanda:
Il tutto sembra basato su generiche supposizioni, Non la pensa così?
Professore: Ci sono
altri elementi da esaminare. C'è un'altra data da tener presente.
Partiamo dal fatto che la morte di Gesù sia avvenuta prima della
sostituzione di Pilato, e sotto l'Imperatore Tiberio, la cui morte risale
al 37 d.C. Ma proprio nel 37, Tiberio esautorò Caifa dei suoi poteri di
sommo sacerdote. Potrebbe quindi essere accaduto che la condanna a morte
di Gesù fu decisa da Caifa, suo principale accusatore, con Pilato ancora
in carica, ovvero tra il 35 e il 37.
Domanda:
Ma se questa datazione che parte dalla presunta nascita di Gesù non è
certa, come si può sostenere che la sua morte avvenne prima del 36 o del
37?
Professore: Dobbiamo tener
conto di altri elementi e di altre date. Giosefo colloca l'incarcerazione
di Giovanni Battista nel 35 d. C. Se cosi è, Gesù non sarebbe morto a trentatre anni, ma quando ne aveva più di
trentacinque, poiché la sua morte è successiva a quella di Giovanni.
Ma esaminiamo altre considerazioni: Luca e
Matteo sostengono che durante l'Impero di Augusto, il governatore romano
della Siria, Quirino, da cui dipendeva la Galilea, ricevette l'ordine di
eseguire un censimento della popolazione residente nei territori da lui
controllati. Quirino governò la Siria a partire dall'anno 6 a.C. e,
secondo gli storici, avrebbe eseguito due censimenti: il primo nello
stesso anno 6 a.C. e il secondo nel 5 d.C.
Uno dei due censimenti sarebbe quello al quale si riferiscono gli
Evangelisti, che coinciderebbe. secondo il loro racconto, con il
trasferimento di Giuseppe e di Maria da Nazareth a Betlemme, dove Gesù
sarebbe poi nato.
La domanda che ci si pone è questa: a quale dei due censimenti si
riferiscono gli Evangelisti?
Se quello che essi descrivono è il primo, Gesù visse più di trentatre
anni. Se invece si trattò del secondo, vuol dire che il Redentore, quando
morì sulla Croce, non aveva che 28 anni.
Domanda:
Ma i dubbi rimangono. Quali altre considerazioni possiamo fare, a sostegno
dell'una o dell'altra ipotesi?
Professore: I Vangeli concordano nel sostenere che Cristo nacque quando regnava Erode.
Senza precisare se si trattava di Erode il Grande, che regnò in Palestina
dal 37 al 3 a.C., o del figlio e successore di questi, Erode Antipa, che
ordinò la strage degli innocenti, il cui regno iniziò nel 3 a.C. e
terminò nel 39 d.C.
Domanda:
Qualche perplessità è legittima. Perché gli Evangelisti parlano di
un primo censimento?
Professore: Evidentemente
sapevano che ce ne era stato un secondo, più tardi. Ma il primo avvenne,
come ho già detto, nei sei anni che precedono la nascita di Cristo. Ed
ecco che allora i conti non tornano. Se accettiamo questa ipotesi, Gesù,
nato durante il primo censimento, sarebbe morto ben oltre il compimento
dei trentatre anni. E dunque, oggi non saremmo nell'anno 2000, ma, nel
2006.
Domanda:
E se invece gli Evangelisti si fossero sbagliati? Se il censimento del
quale parlano fosse stato in realtà il secondo?
Professore: Mi sembra meno probabile. Per due motivi. Il primo:
nel Vangelo di Giovanni si racconta che gli Ebrei, rivolgendosi a Gesù,
gli avrebbero detto: "Non hai ancora cinquant'anni!". Età che
attribuiva secondo il costume giudaico, un'autorevole saggezza al
sacerdote anziano. E questo vuol dire che Gesù era più prossimo ai
quarant'anni che ai trenta. E’ più logico pensare che una frase del genere poteva essere rivolta
ad un uomo assai vicino alla piena maturità, piuttosto che a uno di soli
vent’otto o ventinove anni.
Il secondo motivo che
attribuisce maggior credito all'ipotesi della nascita di Gesù durante il
primo censimento, riguarda la famosa cometa. Gli astronomi da Keplero in
poi, sostengono che quella cometa apparve e fu visibile sulla Galilea e la
Giudea, sei anni prima della data presunta della nascita di Cristo.
Ora ben sappiamo che la sua nascita coincise con il passaggio di quella
cometa. Ciò vuol dire che Gesù non visse trentatré anni, ma trentanove,
e noi ci troveremmo ora nell'Anno Domini 2006.
Domanda:
Possiamo però formulare solo ipotesi. Non vi sono altri elementi che
ci permettano di definire queste date con meno incertezza.
Professore: Personalmente
sono convinto che oggi ci troviamo nel 2006, per i motivi che le ho appena
esposto. Ma la mia opinione, peraltro condivisa da molti, solleverebbe
problemi a non finire nel nostro mondo. Abbiamo coordinato e organizzato
ogni attività umana, riferendoci al calendario che la tradizione e la
consuetudine ci ha fatto prendere per buono. Basta pensare all'economia,
agli elaborati investimenti in Borsa, allo sviluppo della nostra società,
alla conduzione della nostra esistenza.
Posso
dire che il 2000 è stato semplicemente definito da una convenzione
globale, indissolubilmente connessa con la nostra Storia. Non potremo mai
essere certi che quello che stiamo vivendo è realmente l'anno 2000, anche
perché nessuno avrebbe interesse a cambiare l'attuale datazione che, come
tutti sanno, allo scadere del trascorso millennio, ha provocato non poche
complicazioni.
Tratto da Capire quaderni d'inchiesta,
anno 1°, agosto 2000
Ma allora
oggi....siamo nel 2002 oppure nel 2008? |