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Il business degli eserciti privati
Tratto da Movimento Internazionale per i diritti civili - Solidarietà
www.movisol.org/znews075.htm

6 aprile 2006 – Alla testa delle imprese impegnate nella “privatizzazione della sicurezza nazionale”, promossa negli Stati Uniti da Dick Cheney, Donald Rumsfeld, George Shultz e Felix Rohatyn (vedi qui), si distingue la Blackwater USA. Il suo vice presidente è J. Cofer Black, ex Coordinatore dell’antiterrorismo del Dipartimento di Stato. Ad Amman, in Giordania, si è tenuta il 27 marzo la conferenza Sofex-2006 (Special Operations Forces Exhibition) e Cofer Black ha colto l’occasione per rendere nota la proposta della sua ditta di costituire una forza militare privata delle dimensioni di una brigata (supponiamo intorno ai 4 mila uomini) per intervenire nei “conflitti a bassa intensità” in ogni parte del mondo.

Cofer ha riferito che Blackwater USA ha avviato le sue operazioni di “marketing” per piazzare eserciti privati per conflitti del genere l’hanno scorso, dopo aver visto che “è nelle nostre possibilità”. Tra i primi teatri d’intervento Black prevede la regione del Darfur nel Sudan: “C’è chiaramente la possibilità di svolgervi operazioni di sicurezza ad un costo che è una frazione di quello sostenuto dalla NATO. È un argomento insolito, e per questo lo sollevo”.

Gary Jackson, presidente di Blackwater, ha spiegato al quotidiano londinese Guardian che “andiamo fino in capo al mondo per scovare dei professionisti”. Per questo ha fatto l’esempio dei commando cileni che furono addestrati sotto la dittatura di Augusto Pinochet, tra il 1973 ed il 1990: “I commando cileni sono molto, molto professionisti e s’inquadrano bene nel sistema di Blackwater”. Se il giornalista avesse fatto un po’ più di pressing forse Jackson non avrebbe esitato ad ammettere che cerca i reduci dell’Operazione Condor, il sodalizio tra le squadre della morte di diversi regimi fascisti latinoamericani e la CIA per eliminare gli oppositori della politica economica che Schultz e Rohatyn imposero soprattutto al Cile, con il golpe del 1973.

Blackwater è il principale contractor del Pentagono per la sicurezza in Iraq, operazioni in cui ha impegnato un migliaio di mercenari cileni.
L’amministratore delegato di Blackwater è il miliardario Erick Prince, un generoso sostenitore delle campagne elettorali di Bush, nel 2000 e nel 2004, oltre che del partito repubblicano e di Tom Delay, il capogruppo repubblicano alla Camera a carico del quale c’è una procedura legale per corruzione.

Il modello della compagnia delle Indie...
“Riversiamo la linfa vitale della nostra difesa sui mercati” ha affermato Peter W. Singer nel discorso che pronunciò alla stessa conferenza del 2004 in cui Shultz e Rohatyn lanciarono la privatizzazione della sicurezza USA (vedi qui). Esponente del Brooking Institution, Singer ha pubblicato nel 2003 un libro intitolato «Corporate Warriors», cioè combattenti d’impresa, per dire mercenari.
Ricostruendo la storia delle privatizzazioni delle funzioni militari Singer scrive: “L’impresa privata cominciò ad assumere dei ruoli militari esterni al governo attraverso il sistema della chartered company [ la SpA coloniale — ndr]. In tale sistema le società per azioni ottenevano in licenza poteri monopolistici in una data regione, solitamente dei nuovi territori scoperti dagli europei. ... Le due imprese di questo tipo più famose furono la Compagnia delle Indie Orientali Olandese e la Compagna delle Indie Orientali Britannica ...

“Mentre erano nominalmente sotto il controllo della licenza ottenuta in madrepatria, all’estero le charter ventures diventarono forze autonome. Non dominavano soltanto il mondo degli affari (monopolizzando il commercio delle spezie, come noce moscata, chiodi di garofano, cannella e pepe, the, e più tardi seta, porcellane cinesi, oro e oppio), ma presero le precauzioni necessarie per proteggersi militarmente.
“Così non era cosa insolita per una chartered company ammantarsi delle prerogative d’uno stato. Diventarono istituzioni decisamente peculiari, in cui ogni distinzione tra economia e politica, ambito statale e non statale, diritto di proprietà e potere sovrano, e tra pubblico e privato finì per essere cancellata ... Imprese del genere non soltanto registrarono profitti enormi controllando il commercio tra Est ed Ovest, ma controllavano anche forze armate e territori di dimensioni tali da far impallidire quelle della loro madrepatria. La Compagnia delle Indie Orientali Britannica assoldò mercenari di provenienza diversa: britannici, tedeschi e svizzeri, oltre ad unità locali Sepoy [le truppe indigene in India — Ndr]. Nel 1782 l’esercito della Compagnia contava più di 100 mila uomini, era molto più grande dell’Esercito Inglese dell’epoca”.

... e il modello delle SS
La formazione delle SS di Heinrich Himmer,
una milizia del partito nazista, contava appena 10 mila membri prima che Hitler diventasse Cancelliere, nel 1932. L’altra milizia, le SA di Ernst Röhm, contava invece 3 milioni di membri. Ma Hitler ricorse ad un gruppo selezionato di SS per eliminare quella che riteneva l’opposizione in seno alle SA, nella notte dei lunghi coltelli del 30 giugno 1934.
Hitler diffidava non soltanto delle squadracce di picchiatori di Röhm, le SA, ma anche delle forze armate, la Wehrmacht , tanto da esonerare quest’ultima dal servizio di guardia alla Cancelleria, poco dopo esservi entrato, per affidare l’incarico alle SS. Queste gli dovevano prestare giuramento di fedeltà personale, senza dipendere in alcun modo dallo stato o dal partito. Nell’estate del 1934 Hitler conferì loro completa autonomia come corpo separato del partito.

In questi anni a finanziare le SS c’era un gruppo di “Amici del Reichführer-SS”, cioè amici di Himmler che era il Reichfürer. Si trattava di un circolo di 32 industriali e banchieri in larga parte corrispondente alla Commissione di pianificazione per i problemi economici che era stata costituita nell’estate del 1932 dal consigliere economico di Hitler Wilhelm Keppler. Nel comitato spiccava ovviamente Hjalmar Schacht, allora presidente della Reichsbank e primo factotum degli interessi finanziari anglo-americani impegnati a sostenere Hitler. C’era poi Albert Vögler, presidente della United Steelworks e Kurt von Schröder, un banchiere di Colonia che nel gennaio 1933 organizzò a casa sua un incontro di vertice in cui fu deciso di catapultare Hitler al potere. Questi “amici” versavano annualmente alle SS circa un milione di marchi, ed Himmler ricompensò 15 di loro con il titolo di “comandante onorario delle SS”.

Himmler era decisamente impegnato a sollecitare sostegni per le sue SS tra l’aristocrazia e le classi abbienti e ricompensava i più generosi nominandoli “membri onorari” della sua milizia personale. Nel 1932 i “membri onorari” delle SS erano 13.217 e avevano sborsato 17 mila marchi. Nel 1934 erano diventati 342.492 e il loro contributo complessivo era salito a 581 mila marchi.
Furono le SS a guidare l’esercito tedesco nell’occupazione della Renania del 1936 ed Hitler le premiò definendole una “organizzazione al servizio dello stato” e ne ordinò la copertura del bilancio da parte del Ministero degli Interni. Le SS ottennero inoltre uno status legale tutto particolare, tanto che nessun tribunale nazista aveva il diritto di processare i suoi uomini, i quali rispondevano legalmente del loro operato solo alla gerarchia ed al tribunale interno delle SS.

Il conflitto tra il comando militare tedesco e il comando delle SS si andò accentuando sempre di più col passare del tempo. Nel 1938 il gen. Wener von Fritsch, comandante in capo dell’esercito, scrisse che le SS “si sono sviluppate in maniera del tutto autonoma, e, a me sembra, in maniera deliberatamente antagonistica nei confronti dell’Esercito. Tutte le unità riferiscono che i rapporti delle SS-Verfügungstruppen sono molto freddi, se non ostili”. Nel febbraio 1938 una manovra concertata di Himmler, Hermann Goering e Hitler costrinsero il generale Fritsch a dimettersi per uno scandalo evidentemente orchestrato. Hitler poi riorganizzò l’Alto Comando assumendone personalmente il controllo e liquidando gli ufficiali "tiepidi" verso il Nazismo, e soprattutto realisti

 
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