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Bush
salvaguarda i grossi gruppi farmaceutici
sotto crescente attacco alla conferenza sull’AIDS di Bangkok
Di
Jim
Lobe - Pubblicato Giovedì 15 luglio 2004 su
OneWorld.net
Traduzione
per Disinformazione.it a cura di Bruno Stella
WASHINGTON –
Rafforzati da un nuovo resoconto critico del braccio investigativo del
congresso americano, gli attivisti alla difesa della salute pubblica e
della causa sull’AIDS che hanno presenziato alla conferenza
internazionale sull’AIDS del 15 di questa settimana a Bangkok stanno
intensificando i loro attacchi verso gli sforzi dell’amministrazione
Bush di proteggere gli interessi delle maggiori compagnie farmaceutiche
americane.
Il punto focale delle loro preoccupazioni è il continuo rifiuto da
parte di Washington di permettere che gli aiuti in denaro degli Stati
Uniti siano usati per l’acquisto di farmaci anti-retrovirali generici
salva vita (ARV) prodotti nei paesi in via di sviluppo, quali India,
Tailandia e Brasile che sono molto più economici dei marchi conosciuti
e prodotti dai “giganti del farmaco” , come vengono chiamati i
maggiori produttori del settore farmaceutico in Occidente.
Si oppongono
inoltre alla pretesa dell’amministrazione Bush di alcune recenti
negoziazioni riguardanti nuovi accordi di commercio con i paesi poveri,
come la Tailandia e altri del Centro America, con i quali hanno accordi
di non produrre o importare versioni generiche di nuovi farmaci prodotti
da industrie per almeno 5 anni dalla data del loro primo lancio sul
mercato.
Il
risultato finale, secondo gli attivisti, rischia di mettere fuori gioco
i sostituti generici che potrebbero salvare la vita di milioni di povera
gente che non si può permettere i farmaci dei grandi marchi. “Il
Blocco dell’acquisto di farmaci economici per coloro che ne hanno
bisogno e la manipolazione degli accordi sul commercio intralcia la
capacità dei paesi poveri di rispondere alla crisi dell’AIDS ed è il
modo più efficace per ostacolare la risposta globale al flagello di
questa malattia” dice Salih Booker, direttore
della African Action di base a Washington un gruppo legale
popolare.
La conferenza di
questa settimana, che ha trascinato quasi 20.000 partecipanti da tutto
il mondo, si basa su un
nuovo resoconto della UNAIDS che ha mostrato che 3 milioni di persone
morirono per cause correlate all’AIDS lo scorso anno –
circa 8000 ogni giorno – e circa due terzi di questi in Africa.
Allo stesso tempo, comunque, altri 5 milioni di persone nel mondo erano
infettate dal virus dell’HIV, il virus che causa l’AIDS.
Le ultime statistiche hanno anche mostrato che mentre sembrasse che
l’epidemia si fosse stabilizzata in qualche modo in Africa, stava
diffondendosi velocemente altrove, in particolar modo in Asia e Europa
dell’EST.
Quando Bush annunciò il suo piano quinquennale presidenziale di
emergenza per la cura dell’AIDS (PEPFAR) da 15 milioni di dollari nel
Gennaio 2003, l’iniziativa fu da tutti vista come un grande passo in
avanti per guidare il mondo a prendere iniziative serie contro ciò che
era diventata l’epidemia più letale della storia.
Ma la presa di
difesa dell’amministrazione Bush nei confronti degli interessi delle
industrie farmaceutiche con rispetto sia per cosa possa essere
acquistato degli ARV con i fondi del PEPFAR e delle previsioni anti
farmaco generico nel nuovo accordo sul commercio, ha contribuito ha far
crescere il senso della disillusione riguardo al programma a dispetto
del fatto che Washington è diventato il più grosso singolo
finanziatore nei confronti degli aiuti AIDS.
La generosità di Washington è stata accentuata da Global AIDS
“czar” di Bush, ex Eli Lilly CEO, Randal Tobias nel discorso al meeting di mercoledì a Bangkok.
“Quest’anno
l’America sta spendendo quasi il doppio per sconfiggere l’AIDS,
ovvero quanto tutti i donatori degli altri restanti governi insieme.”
Ha detto, ignorando la moltitudine di continui slogan gridati dalla
folla “Bush mente, muoiono a milioni”, mentre lui parlava.
Insistendo che l’HIV è il “vero nemico”, Tobias, i cui
legami professionali con l’industria del farmaco è stata sotto
stretta mira degli attivisti, dichiara che è stato “moralmente un
imperativo la focalizzazione delle nostre energie nei confronti di tali
nemici e a nessun altra cosa”.
L’UNAIDS
stima che qualcosa come sei milioni di persone necessitano dei
trattamenti dell’ARV nei paesi a piccolo e medio reddito, ma solo
400.000 circa di loro aveva accesso ai farmaci salva vita alla fine
dell’anno.
Il nuovo resoconto del General Accounting Office del Congresso (GAO),
comunque) suggerisce che il PEPFAR sta cadendo molto prima del suo
mandato quinquennale che prevedeva il trattamento ARV di 2 milioni di
persone in 15 paesi – tutti tranne uno in Africa e l’altro nei
Caraibi – e in parte a causa del suo divieto intrinseco di usare gli
aiuti per l’acquisto delle versioni generiche delle medicine con
marchio. Secondo alcune stime, soltanto 20.000 persone stanno ricevendo
gli aiuti ARV dal PEPFAR , e quasi tutti in un paese, Ruanda.
Il
problema sta nel fatto che i farmaci di marche conosciute contro
l’AIDS sono cinque volte più cari delle versioni generiche.
Gli attivisti obbiettano che se Bush permettesse che i fondi PEPFAR
venissero usati per l’acquisto di generici, i soldi destinati per i
trattamenti potrebbero fornire una copertura più ampia.
L’amministrazione
ha difeso la propria posizione insistendo che si dovrebbero usare solo
farmaci che sono stati approvati dall’FDA. Come Tobias ha detto
Mercoledì, “è un imperativo morale che le famiglie inserite nei
programmi finanziati dagli USA nei paesi in via di sviluppo abbiano le
stesse rassicurazioni di quelle che usano farmaci efficaci e sicuri”.
Ma i critici fanno notare che i farmaci generici anti AIDS devono
passare alcuni tests imposti dall’ OMS che sono rigorosi quanto quelli
dell’FDA.
Ciò che sostiene il GAO, che si basa su ricerche su 28 settori
provenienti da due agenzie governative americane responsabili di una
implementazione del PEPFAR, non si riferisce all’efficacia e sicurezza
dei generici rispetto a quelli di marca.
Ciò che egli trovò avere un accordo quasi unanime fu che le politiche
amministrative riguardanti l’approvvigionamento
dei generici costituivano sia una maggior fonte di confusione sia un
maggior ostacolo per ottenere un trattamento per coloro che ne
necessitavano.
“Il
personale mancava di chiare linee guida nel produrre farmaci ARV, il che
rendeva difficile pianificare programmi di trattamento, possibilmente
l’abilità delle agenzie di supportare programmi di trattamento
dell’HIV” ha aggiunto.
Il supervisore ha notato che vi è anche stata una proibizione dei
generici che ha reso più
difficile alle agenzie di coordinare il loro lavoro con altri possibili
donatori e società che compravano i generici stessi.
“Bush
sta vendendo compassione agli elettori americani in questo anno
elettorale, ma il vero piano della Casa Bianca è stato di creare un
fondo per le l’industria del farmaco” disse Paul Davis
direttore del Health GAP.”Il gruppo supervisore del Governo Stati
Uniti dice che il programma di Bush non sta funzionando.”
Alla
luce di queste lamentele, l’amministrazione ha annunciato a Maggio che
penserà ad una nuova linea di azione in luogo dell’FDA, che
generalmente impiega più di un anno per approvare i farmaci, potendo
approvare farmaci anti AIDS entro 6 settimane. Una volta approvati per
efficacia e sicurezza, tali farmaci potrebbero essere adatti all’uso
nel PEPFAR secondo Tobias.
Nessuno
dei produttori generici, comunque, ha presentato ancora un programma,
mentre gli attivisti insistono che l’approvazione dell’OMS dovrebbe
essere sufficiente.
Lo
stesso Tobias ha preso nota questa settimana della opposizione di molti
beneficiari per l’uso dei soldi del PEPFAR per l’acquisto di farmaci
di marca per l’ARV. In una dichiarazione rilasciata giovedi’ a
Bangkok egli ha comunicato che Washington non obbietterà riguardo alle
circostanze dell’utilizzo dei fondi per altri propositi.
“Nel
fatto che un paese decida di usare fondi non statunitensi per
l’acquisto di farmaci che non sono stati approvati per qualità e
sicurezza dagli Stati Uniti stessi! Ha detto,” il PEPFAR sosterrà gli
aspetti non-farmaceutici della salute del paese, della prevenzione e del
trattamento” .