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Nuovo Ordine Mondiale
- Pagina economia
di Joan M.
Veon dal sito www.rense.com
Traduzione per www.disinformazione.it
a cura di Giuseppe
Mercoledì prossimo
Mentre le borse di tutto il mondo vengono quotate in borsa,
Inoltre, nei prossimi anni, l’avvento di una borsa valori
globale favorirà lo sviluppo di una valuta e di tasse globali. Molti
dicono che un governo mondiale è un’ipotesi remota, ma alcuni indizi
fanno pensare esattamente il contrario. Per capire quello che realmente
accadrà mercoledì prossimo, riesaminiamo le strutture che sono stato
messe in opera per favorire la costituzione di una borsa valori globale.
Quando Andrew Jackson venne
eletto Presidente nel 1828, nel suo primo messaggio annunciò che non
avrebbe rinnovato lo statuto della Banca Centrale americana, e pose il
veto sulla legge del Congresso che invece lo avrebbe fatto. Jackson
sottolineò che il capitale azionario della banca, stimato in 8 milioni
di dollari, era in possesso di paesi stranieri, Gran Bretagna
soprattutto. La sua preoccupazione era che gli stranieri, possedendo la
maggioranza delle azioni della banca, in caso di coinvolgimento in una
guerra, potessero usare questo potere per minacciare in qualche modo gli
Stati Uniti.
Nel 1913 la questione della Banca Centrale si ripresentò.
Le persone che vi erano coinvolte costituivano la più ricca oligarchia
del paese: il Senatore Nelson
Aldrich (nonno di David Rockefeller); Jacob
Schiff e Paul Warburg della Kuhn
& Loeb Company, una banca internazionale; Piatt Andrew, assistente del Segretario del Tesoro; Henry
P. Davidson, socio fondatore della J.P.
Morgan & Co; Charles D.
Norton, e Frank Vanderlip,
presidente della National City
Bank, che oggi si chiama CitiGroup.
L’approvazione dell’Atto della Federal Reserve del 1913 avvenne
grazie ad un vero e proprio imbroglio: la legge passò infatti durante
una sessione speciale alle 11:45 del 24 dicembre, mentre coloro che
erano favorevoli erano rimasti in Senato, e chi era contrario era a casa
per il Natale.
Con l’approvazione del Federal Reserve Act il sistema monetario tornò
sotto il controllo di una compagnia privata, e non più del Tesoro degli
Stati Uniti. Ancora oggi sulla nostra valuta c’è scritto “Federal
Reserve Note”. Quello stesso 24 dicembre 1913, qualche ora prima che
la legge fosse approvata, Charles A. Lindberg, Jr., membro del
Congresso, aveva affermato: «Quest’atto
costituisce la società più gigantesca sulla faccia della terra. Quando
il Presidente firmerà il documento, di fatto legalizzerà un governo
invisibile del Potere Monetario. Con quest’atto si sta perpetrando il
peggior crimine legislativo del nostro tempo». Da notare anche che
il presidente Woodrow Wilson avrebbe potuto porre il suo veto su questa legge, così
come aveva fatto Jackson, ma era stato eletto dagli stessi poteri che
avevano l’avevano approvata.
Dal 1913
Ciò significa che, mentre l’indebitamento degli USA cresce,
Come risultato della Crisi Asiatica del 1997-1998, il
gruppo dei sette ministri delle finanze, sotto la direzione del
presidente Clinton e del
Segretario del Tesoro Robert
Rubin, invitò gli esecutivi delle banche centrali dei paesi del G7
ad unirsi a loro nella discussione. Dal 1998, i ministri delle finanze
dei G7 e i presidenti delle banche centrali governano l’economia
globale.
Il ruolo della Banca Centrale negli Stati Uniti è stato rivisto
all’indomani del crollo della borsa del 1929, crollo che avvenne come
risultato di alcuni fattori: (1) Riduzione del 40% del contenuto aureo
del dollaro; (2) Speculazioni sul mercato azionario, in gran parte
finanziate attraverso crediti; (3) Vendita delle azioni da parte degli
investitori stranieri; (4) Ritiro di denaro dal sistema bancario da
parte della Federal Reserve, provvedimento che secondo
Quello che resta di Roosevelt e delle politiche economiche
keynesiane è che il governo a tutti i livelli, locale, di contea,
statale e federale, è in bancarotta, ed ognuno di questi livelli sta
vendendo beni per poter ripianare i debiti. Negli ultimi anni, la città
di Chicago è stata costretta a vendere
Quando Roosevelt fu eletto sulla base del suo programma
“New Deal for American People”, la sua prima azione da presidente,
il 4 marzo del 1933, fu di dichiarare una festa nazionale delle banche.
Nei successivi otto giorni, le banche rimasero chiuse, a causa
dell’enorme numero di persone che voleva ritirare i loro depositi in
oro.
Poco più di un mese dopo, il 20 aprile, Roosevelt emanò l’Atto di
Emergenza per
Tuttavia, se si vuole davvero prendere il controllo del
sistema monetario mondiale, non basta controllare il sistema bancario,
ma bisogna anche svalutarne il denaro. Fu il presidente Nixon a recidere
ogni residuo legame fra il dollaro e l’oro, nel 1971. Tra il 1933 e il
1971, i paesi stranieri che possedevano dollari legati al valore
dell’oro avevano la possibilità di cambiarli in oro, ma quando Nixon
chiuse la “Gold Window” il sistema monetario mondiale cambiò,
diventando un sistema non più basato sul valore dell’oro, ma sulla
valuta cartacea. Essenzialmente ciò che Nixon fece fu NON PAGARE
milioni di dollari che quei paesi conservavano nei loro caveau.
Non esiste un altro incidente storico paragonabile alla devastazione
economica che Nixon provocò sganciando il dollaro dal valore
dell’oro. Nei precedenti 6,000 anni di storia del commercio non era
mai stato usato un pezzo di carta. Fin dai tempi della Bibbia, ed ancor
prima, negli scambi i commerciati avevano usato animali, gioielli,
tessuti pregiati, oro e argento, cose che avevano un valore TANGIBILE.
Oggi il mondo poggia su un sistema monetario che non è supportato da
alcun valore. Il governo può far crollare il potere di acquisto
semplicemente stampando più banconote! Possiamo facilmente intuire che
quella sia stata la prima fase di un cambiamento radicale nel sistema
monetario mondiale.
La seconda fase fu l’internazionalizzazione. Nel 1944, i
ministri delle finanze di più di 40 paesi si incontrarono nel New
Hampshire per fondare le istituzioni finanziarie internazionali che si
sarebbero dovute occupare del mondo post-Guerra Mondiale: il Fondo
Monetario Internazionale e
Da un punto di vista economico, se si costituiscono
infrastrutture finanziarie globali, queste infrastrutture devono essere
anche politiche ed includere il commercio. Le Nazioni Unite furono
fondate nel 1945, e il tocco finale ad un sistema di commercio globale
venne dato quando, nel 1994, il Congresso degli Stati Uniti approvò le
27,000 pagine dell’Accordo Generale sul Commercio e le Tariffe, che di
fatto dava alla luce l’Organizzazione Mondiale per il Commercio (WTO).
Lo scopo del WTO è quello di avere un sistema commerciale libero da
barriere di qualunque tipo. I contadini, i contabili, gli operai e gli
ingegneri statunitensi non devono più confrontarsi con la concorrenza
della loro città; ora il campo da gioco è il mondo intero. Da quando
il presidente Bush II è in carica, più di 2.7 milioni di posti di
lavoro hanno lasciato gli USA.
I confini aperti richiesti dal WTO necessitano di una deregulation in
tutti i paesi del mondo, in modo che gli investitori non siano bloccati
da leggi restrittive. Nel 1980, durante l’amministrazione Carter,
il Congresso approvò l’Atto di De-Regolamentazione Monetaria.
L’impatto di questa legge fu percepito in molti modi: in primo luogo
svariate leggi federali vennero cambiate, in modo che gli stranieri
potessero investire negli Usa, e gli statunitensi potessero fare
altrettanto al di fuori del paese. Questi cambiamenti portarono ad una
proliferazione di fondi d’investimento stranieri, a fusioni ed
acquisizioni globali fra società, e ad un apolide fiume di denaro di 2
trilioni di dollari che ogni giorno attraversava tutto il mondo, alla
ricerca di guadagni alti, veloci e facili. Ovviamente l’integrazione
fra investimenti e società fa parte del processo di globalizzazione e
del mutamento da una singola valuta per ogni stato ad un’unica valuta
globale. In secondo luogo l’Atto conferì alla Federal Reserve molto
più potere sul sistema bancario statunitense.
Quando il Gruppo dei Sette si incontrò ad Halifax
nel 1995, i capi di governo e i ministri delle finanze del G7 diedero il
via ad una nuova impresa: la messa in opera di “una nuova architettura
finanziaria internazionale”. Essa includeva un cospicuo numero di
profondi cambiamenti strutturali da operare sul FMI e sulla Banca
Mondiale, per prepararli ad un mondo senza più confini. Il FMI ha delle
responsabilità che includono la “sorveglianza” del sistema bancario
mondiale e dei flussi di denaro in tutto il mondo. Inoltre ha la
possibilità di aprire linee di credito a paesi in difficoltà, e il
congresso Usa mette gentilmente a disposizione 18 miliardi di dollari
per questo scopo. Questi cambiamenti vennero pubblicizzati da Robert
Rubin, nonché dal suo successore Larry
Summers, come necessari per il 21esimo secolo. Tutto ciò è parte
integrante nella costituzione di una borsa globale.
Naturalmente, prendere il controllo di infrastrutture economiche globali
non sarebbe possibile senza cambiare le leggi cardine. Nel 1999 il
Congresso approvò l’HR10, l’”Atto di Modernizzazione del Sistema
Bancario”. Quest’atto contribuì a rinnovare il sistema bancario
Usa, abrogando l’Atto
Glass-Steagall del 1933 che separava le banche commerciali dalle
banche di investimento. L’HR10 fuse invece le due attività, tornando
di fatto al mercato azionario pre-
Se si ha l’intenzione di globalizzare l’intera
struttura finanziaria, si ha anche la necessità di avere standard di
contabilità internazionali. Usando
E’ anche necessario portare il “cittadino medio” dentro al mercato
globale. Alla fine degli anni 90 il 45% degli americani possedeva
azioni, o attraverso società o personalmente. Oggi il mercato influenza
psicologicamente le persone: se va su, sono tutti felici, se invece va
giù diventano infelici. Quando Greenspan
era il presidente della Banca Centrale, il motto era: “Quando
Greenspan parla, il mercato ascolta.”
Da ultimo, per facilitare un’architettura finanziaria
globale si ha bisogno di una “democrazia basata sul mercato”,
secondo la definizione data nel febbraio 2004 dal Segretario del Tesoro John
Snow. In pratica il significato è che ogni mercato dipende dalla
crescita di un altro paese e che bisogna lasciar lavorare le forze di
mercato.
Snow voleva sottolineare l’esistenza di NUOVI SISTEMI DI GOVERNO
BASATI SUL MERCATO nel quale le azioni, le obbligazioni, le merci e le
valute regolano il mondo. Questo cambiamento è iniziato con il
presidente Reagan e la sua
spinta a privatizzare o vendere i beni del governo. In alcuni casi
questi beni andarono sul mercato. Anche
Ad un certo punto della storia del nostro sistema bancario,
le banche hanno iniziato a considerare i prestiti che facevano come
parte del loro portfolio: mutui, rate delle automobili, carte di credito
e prestiti personali. Oggi le banche li hanno venduti tutti e trasferito
così sul mercato (cioè me e voi) i rischi che loro si erano assunti.
Questa tecnica è chiamata “titolarizzazione”, e significa che
oramai il mercato è come il lavello della cucina, ci finisce dentro
qualsiasi cosa, dalle rate della macchina alle azioni, ed ora perfino le
borse stesse!
Nel 2002, basandomi sulle osservazioni del Dott. Jacob
Frenkel, gli chiesi se per caso prevedesse una valuta globale per un
mondo globalizzato, e lui mi rispose che prima di prendere in
considerazione una valuta globale c’è bisogno di un’armonizzazione
delle economie. Otto mesi dopo chiesi all’ex presidente della Federal
Reserve Paul Volcker se ci fosse la necessità di una moneta globale, e
lui rispose: “In una prospettiva a lungo termine, piuttosto lontana,
se vogliamo raggiungere con successo un mondo globalizzato, non potremo
fare a meno di una valuta globale.” Dal 2004 chiedo ad alti dirigenti
della Banca dei Regolamenti Internazionali di Basilea notizie di una
possibile valuta globale, e la risposta è sempre che questa è
un’ipotesi remota. Io non so cos’è per loro “un’ipotesi
remota”, ma secondo l’economista William White lo sbilanciamento attuale dell’economia globale potrà
portare solo o ad un ritorno al sistema aureo (cosa altamente
improbabile, vista la quantità di banconote che si stampano), oppure ad
una valuta internazionale.
Così ora abbiamo l’armonizzazione delle economie
mondiali, l’appello ad un valuta internazionale, un sistema di mercato
nel quale tutti i beni vengono scambiati sotto forma di azioni o
obbligazioni, ed in più assistiamo alla nascita di una borsa globale!
Ora rimane solo una forma di tassazione globale, ma anche questa è già
allo studio.
Gli Stati Uniti sono l’unico paese al mondo a non avere l’IVA, e ciò
fa parte delle misure di “semplificazione delle imposte” prese dai
presidenti Bush.
Benvenuti nel nuovo ordine mondiale.
Il governo globale non sta arrivando. E’ già qui.