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sul crollo economico
La
«bolla immobiliare» è già scoppiata in USA
Maurizio
Blondet - 07/12/2005 www.effedieffe.com
L’aveva
previsto Eugenio Benetazzo, l’autore di «Duri e Puri» di
cui abbiamo scritto.
Ora lo conferma Bloomberg, il giornale finanziario americano che
appartiene al sindaco di New York (1).
La bolla dei prezzi immobiliari sta già esplodendo in USA.
Anzi è già esplosa a livello di «strumenti finanziari».
In USA, corrono fiumi di obbligazioni (bond) che sono coperti dai mutui
sulle case.
In altri termini, il loro grado di affidabilità dipende dal fatto che
qualche debitore, che si sta pagando la casa, continua a pagare il rateo
del mutuo.
Il fiume delle obbligazioni ammonta a una cifra astronomica di 7,6
trilioni di dollari (ossia migliaia di miliardi di dollari); tali
obbligazioni sono state divise dagli inventori della «finanza creativa»
in «pacchetti» basati sul «rischio debitore».
Quelli che sono coperti da mutui concessi a debitori forse non in grado
di pagare, rendono ovviamente un frutto (interesse) più alto.
Fino
a ieri, proprio questi bond ad alto rischio erano i più
richiesti.
Da ieri non più.
Pochi si fanno avanti a comprarli, sicchè questi bond a rischio hanno
perso il 2,5% da settembre.
Gli investitori (speculatori) temono che il rialzo dei tassi
d’interesse primari, quello già operati dalla Banca Centrale e quello
che sicuramente farà presto, faranno fallire 150 mila debitori di
mutuo.
E’ la resa dei conti per il credito facile, che le banche USA (e non
solo USA) si sono precipitate a concedere con irresponsabile facilità.
Bloomberg cita ad esempio due finanziarie americane, Ameriquest Mortgage
Co e New Century Financial Corp., che da sole hanno concesso mutui a 50
milioni di americani già noti ai casellari per insolvenze e ritardi nei
ratei.
Il
20 % della popolazione adulta americana ha «memorie» di
insolvenza.
La miracolosa trasformazione dei mutui in obbligazioni, chiamata «securitization»
(e da noi cartolarizzazione) è servita per anni alle banche per
mantenere liquidità: anziché tenersi per decenni i mutui a carico nei
loro libri contabili, li hanno trasformati in coriandoli (securiety) che
hanno venduto a risparmiatori, fondi e investitori, trasferendo a loro
il rischio.
Pezzi di carta venduti con un piccolo sconto, ovviamente; ma in cambio
le banche hanno recuperato denaro per concedere altri prestiti facili.
La montagna del debito, anzi le montagne di debito accumulate l’una
sull’altra, rischiano ora di franare.
Come dice Benetazzo, succederà anche in Italia.
Appena
Auguri.
Maurizio Blondet
Note
1)«Housing
Bubble Bursts in the Market for