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Beni
comuni, usurai e pubblici amministratori
Intervento di Paolo Brunetti,
Presidente del Comitato “Viva la Porrettana viva” nel novembre 2011
a Pistoia)
Io credo che se vogliamo
comprendere le ragioni che stanno dietro ai tagli del trasporto
pubblico, così come ai tagli di tutti gli altri servizi pubblici (e
cioè dei Beni Comuni), sia necessario avere un quadro di insieme
che individui quale sia il legame tra i problemi locali e quelli
nazionali, europei e mondiali.
Non so infatti quando e se ce la faremo ad uscire da questa situazione.
Ma
un primo passo è quello di avere il coraggio di dire le cose come
stanno.
Il dato che salta agli
occhi di ogni persona di buon senso è che, a distanza di un decennio,
l’Europa vede ‘fallire’, uno dopo l’altro, la maggior parte
degli Stati che la compongono. E i loro Governi, per pagare i debiti
alla banche francesi e tedesche, tagliano tutto ciò che in decenni e
decenni di lotte era stato conquistato dai lavoratori: dall’istruzione
alla sanità… fino al diritto al posto di lavoro, al salario e alla
pensione. Ma non ci avevano detto che era un affare andare in Europa? Ma
per chi, allora, è stato un affare l’Europa ?
I PASSAGGI CHE HANNO PORTATO ALLA
SITUAZIONE ODIERNA
•
A
partire dagli anni ’70 le Autorità Economiche e Politiche che stanno
dietro ai vari Governi dell’Occidente, non sono più in grado di
rispondere alla pressione crescente dei loro cittadini che aumentano di
continuo la richiesta di una migliore
qualità di vita attraverso aumenti salariali e diminuzione
dell’orario di lavoro.
Decidono di passare al
contrattacco.
Inizia
così quel processo di trasformazione della Democrazia in Democrazia
Autoritaria e di Centralizzazione del Comando finanziario, energetico e
militare che in trent’anni ha portato alla Globalizzazione con la
scomparsa del potere degli Stati Nazionali e la concentrazione del
Potere Mondiale nelle mani occulte di Organizzazioni poco note come
Bilderberg, Trilateral, ecc…, di cui Fondo Monetario Internazionale,
Banca Mondiale, WTO, Agenzie di Rating e altri analoghi organismi
multinazionali sono la faccia pubblica, autorevole e “rispettabile”.
Sono questi organismi sovrastatali (e sono migliaia a fronte di 200
Stati !!!) i VERI legislatori globali del
terzo millennio.
• Una campagna
mediatica di gigantesche proporzioni svalorizza il pubblico (inefficiente,
clientelare, conservatore) e “celebra” i vantaggi del privato,
sinonimo di efficienza, redditività, spirito innovatore e procede a
cambiare il senso delle parole: le Guerre diventano Missioni di Pace,
l’Intensificazione dello Sfruttamento si chiamerà Flessibilità del
Lavoro, la Distruzione dello Stato Sociale Privatizzazione dei Servizi
Pubblici, l’Usura Interesse, la Tangente Provvigione, e il Bene Comune
sarà l’Interesse Privato.
L’unica cosa che conta è il denaro, il bilancio in attivo, le entrate
che superano le uscite: insomma una visione aziendale di ogni aspetto
della nostra vita e di ciò che ci circonda.
• Così tutto
è stato privatizzato: innanzitutto le Banche Centrali, e poi
Informazione, Poste, Salute, Istruzione, Servizi Sociali, Energia,
Trasporti, Telecomunicazioni, Acqua… tutto
è diventato MERCE… I Cittadini sono stati trasformati in Consumatori,
e la vita stessa di ciascuno di noi è divenuta una attività a
pagamento… acqua, terra, aria…le nostre vite trasformate in rendita
di pochi.
•
Gli Stati hanno rinunciato alla propria Sovranità Monetaria ed essi stessi vengono considerati come Aziende, e “giudicati” con
la logica delle entrate e delle uscite… mentre la Legge sulla Banche
del 1936, promulgata con il fine di impedire proprio alle Banche di
impossessarsi delle Imprese, viene abolita nel 1993 (quando
nasce l’Europa) da parte dell’allora Pres.te del Consiglio
Ciampi (ex Governatore di
Bankitalia) allargando così a dismisura il territorio di caccia
delle Banche stesse.
•
Nel 2002 l’Euro sostituisce le monete nazionali europee. E
immediatamente salari, stipendi e pensioni valgono esattamente la metà
di prima. Ma se si credeva veramente nell’Europa la moneta unica
doveva essere l’ultima delle azioni da eseguire. Prima si dovevano
fare leggi, economie, culture comuni. Si vede oggi con chiarezza che il
fine ultimo era ben diverso. Era ed è l’Europa dei Banchieri. E i Governi hanno fatto di tutto
per non far conoscere ai propri cittadini i veri scopi dell’Unione
Europea.
•
Gli Economisti hanno sostituito i Politici alla guida dei Governi (ricordiamo in Italia Prodi, Dini, Ciampi). E chi decide le sorti
degli Stati Europei è una Commissione di 20 persone che “non sollecitano né accettano istruzioni da alcun Governo né da
alcun organismo” e le cui deliberazioni “sono
esecutive” (artt. 157 e 140
Trattato di Maastricht). Siamo alla Dittatura
delle Banche. Il Parlamento Europeo è un fantoccio, i Parlamenti
nazionali sono svuotati di ogni potere. Compreso il nostro ovviamente. E
la fine della Sovranità dell’Italia è stata decretata dall’Europa,
altro che dal separatismo della Lega Nord !
•
Nel 2008 una grande crisi finanziaria colpisce il mondo della finanza
proprio in seguito alle politiche speculative dei Banchieri
Internazionali. Di fronte al pericolo di fallimento delle grandi Banche
i Governi di tutto il mondo intervengono con cifre da capogiro. Si parla
di 13 mila miliardi di dollari (senza
parlare di quelli usciti dalle stamperie segrete delle Banche Imperiali
– leggasi Federal Reserve in primis). Non intervengono certo nello
stesso modo se a pericolo di fallimento è un imprenditore, un
artigiano, un semplice cittadino o, da ultimo, uno Stato Sovrano. Per
essi valgono le “regole del Mercato”. Ma se le “regole del Mercato” devono valere per tutti perché dare
soldi a Banchieri falliti ? (perché
dire Mercato significa dire Banche !).
•
E siamo giunti così, alla fine del 2011, con gli Stati Europei che sono
piombati nelle mani degli Usurai (BCE
in testa… Germania uber alles,
ancora una volta !), che ne controllano e ne determinano ogni
comportamento. Come le Compagnie di ventura e gli eserciti mercenari
scorazzavano e saccheggiavano liberamente l’Europa nel Medioevo,
facendo valere la legge del più forte, così oggi Banche e
Multinazionali (Corporations)
saccheggiano le ricchezze dei popoli europei imponendo ai singoli Stati
la svendita dei Beni Comuni. Ecco
per chi è stato un affare l’Europa ! Le Istituzioni Europee sono
nate proprio con questo fine: rendere
legale il CRIMINE che si sta perpetrando contro le popolazioni
europee.
Di conseguenza, come succede da sempre con gli Strozzini, prima si
vendono i Beni Comuni (reti del
Trasporto Pubblico, delle Telecomunicazioni, scuole e Università, reti
idriche, beni culturali e paesaggistici, ospedali, strutture della
difesa, carceri, sistemi di disposizione dei rifiuti, immobili pubblici),
che sono i gioielli di famiglia, all’interesse privato
multinazionale… ma tutto ciò non basta … ci saranno da tagliare
salari, pensioni, posti di lavoro… e non basterà mai… I prestiti
usurai vengono concessi sempre dietro minacce e ricatti e le vittime
vengono spinte a svendere il proprio patrimonio, a chiedere aiuto ad
amici e parenti, fino al collasso o al suicidio. (Ma
a Gran Bretagna, Svezia e Danimarca, che non hanno accettato l’euro,
com’è che questo non succede ? E ancora, come mai l’Argentina si è
ripresa solo quando ha deciso di non accettare le “ricette” della
Banca Mondiale e del Fondo Monetario Internazionale ?)
•
Ai Pubblici Amministratori che sono nel Governo o negli Enti Locali
resta solo una funzione: quella di Esattori, nuovi Robin Hood alla
rovescia, che tolgono i soldi dalle tasche dei Cittadini per metterli in
quelle delle Banche. Una funzione che ha un solo significato: RUBARE
A POVERI E MENO POVERI PER DARE AI RICCHISSIMI.
Perché dunque da 40 anni questa è l’unica soluzione proposta per i
mali dell’economia?
DEMOCRAZIA O USUROCRAZIA?
IL DEBITO PUBBLICO, OVVEROSIA LA LEGALIZZAZIONE DELL'USURA
Che le Banche siano
vissute dalla gente come le istituzioni legalizzate dello strozzinaggio
è una realtà inoppugnabile. Chiunque di voi possegga un conto corrente
bancario, o abbia chiesto un prestito, o stia pagando un mutuo lo sa
bene.
Cosa significa allora che gli Stati stanno fallendo a causa del loro
Debito Pubblico ?
Che cosa è e come si forma il Debito Pubblico ?
Chi sono i creditori del Debito Pubblico ? E come si può ridurre il
Debito Pubblico ?
A
– Come si forma il Debito Pubblico ?
•
Quando un Governo, a fronte di forti richieste di reddito da
parte di lavoratori o imprese, decide di allargare i cordoni della
borsa, se non gli bastano i soldi delle entrate tributarie si indebita (emettendo titoli di stato) con i non produttori (quelli che NON
LAVORANO ma detengono il capitale finanziario quali banche,
assicurazioni, società finanziarie) per reperire i fondi necessari
alle spese pubbliche (opere pubbliche, sanità, scuola, ambiente, ricerca, università,
salari dei dipendenti pubblici), o al credito
agevolato per alcune categorie. Questo indebitamento si chiama
Debito Pubblico. E su questo Debito il Governo paga gli interessi.
Calcolando che la maggioranza del debito è detenuta da Banche, ciò
significa che il Governo paga la maggior parte degli interessi del
debito alle Banche stesse. (E
questo Debito, da noi ma non solo da noi, è aumentato a dismisura
proprio per pagare i debiti delle Banche nella crisi finanziaria del
2008 !)
B
– Chi possiede i titoli che compongono il Debito Pubblico ?
•
I titoli non sono divisi omogeneamente. Semplifico dicendo che i piccoli
risparmiatori detengono il 10% dei titoli di stato, mentre le Banche
possiedono il 90% dell’intero Debito Pubblico.
Quando si parla dunque
del “risparmio delle famiglie italiane" deve essere chiaro che Il
"risparmio italiano", per il 90%, è la "rendita
finanziaria", che succhia ricchezza alla collettività. Questa si
chiama USURA LEGALE !!!
C
– Come ridurre il Debito Pubblico ?
•
Se il Governo decidesse di nazionalizzare le Banche - e
l’Islanda lo ha fatto –
ecco che la maggior parte del debito sparirebbe… ma è necessaria una decisa
volontà politica.
Fino
ad oggi ha funzionato così. I soldi dati alle Banche (gli interessi sul debito) invece di essere usati per investimenti
produttivi sono finiti regolarmente nelle speculazioni monetarie per
essere poi polverizzati nelle cicliche crisi finanziarie. Ultima in
ordine di tempo quella del 2008. É impensabile, in altri termini, e
‘contro natura’, che possa durare una situazione in cui il denaro
investito in modo improduttivo (titoli
di stato o speculazioni finanziarie) renda di più di quello
destinato ad investimenti produttivi: alla produzione cioè dei beni e
dei servizi che costituiscono l'unico fondamento reale del potere
d'acquisto della moneta.
Ma
la nascita della Unione Europea è riuscita a fare ancora peggio.
L’abitudine di emettere titoli di Stato da fare acquistare alla Banca
Centrale (per noi la Banca
d’Italia) è stata proibita. Poiché gli Stati che hanno aderito
all’ Euro sono OBBLIGATI a mettere sul Mercato Internazionale i titoli
di Stato emessi e sarà il Mercato (cioè
le Banche stesse) a fissarne il prezzo. Quindi uno Stato non si può
permettere più di emettere titoli a volontà, pena dover alzare
moltissimo il loro rendimento per poterli fare acquistare (È
per questo che si parla di attacchi speculativi, spread tra titoli
italiani e tedeschi e via dicendo…) Ma chi non ha l’Euro,
nonostante abbia enormi debiti pubblici, più grandi del nostro, non ha
questo problema … e nessuno può decidere il suo “fallimento” (default).
È questo il caso di Gran Bretagna, USA, Giappone.
Su queste premesse si può
comprendere l'esatta portata della lettera spedita da uno dei Rothschild
alla Ditta Kleimer, Morton e Vandergould di New York il 26 giugno 1863:
"… Pochi
comprenderanno questo sistema, coloro che lo comprenderanno saranno
occupati nello sfruttarlo, il pubblico forse non capirà mai che il
sistema è contrario ai suoi interessi."
CHE FARE DUNQUE PER USCIRE DA QUESTA
SITUAZIONE ?
È dalla metà degli
anni ’70 che gli Economisti di destra e di sinistra ci hanno detto che
per "risanare" l'economia era indispensabile: 1)
stroncare l'inflazione (la
politica del rigore) 2)
restringere il credito alzando il costo del denaro (la
difesa della lira contro gli speculatori!) 3) contenere gli aumenti salariali entro il tetto programmato
d'inflazione (la politica di
moderazione salariale!) 4)
tagliare la scala mobile (la fonte
di tutti i guai!) 5)
aumentare il carico di lavoro agli occupati aumentando il numero dei
disoccupati (la flessibilità!) 6)
tagliare le spese sociali: scuola, casa, sanità, trasporti, ricerca
scientifica, pensioni (il
vituperato assistenzialismo !) Dare
insomma più soldi ai ricchi togliendoli ai poveri!
Ma in 35 anni di queste ricette l'economia non è stata risanata, la situazione è degenerata, e
IL
SISTEMA BANCARIO HA ESPROPRIATO LA SOVRANITA’ POLITICA
APPELLO A TUTTI I POLITICI E
PUBBLICI AMMINISTRATORI IN BUONA FEDE
Vi diciamo, politici e amministratori del centro e della periferia: Voi dovete innanzitutto difendere la Sovranità del nostro Paese, del nostro territorio, a partire dalla nostra moneta. Che non può più essere questo Euro ! Dovete opporvi a chi vi racconta che per risanare l’economia dovete svendere Beni che sono di tutti noi perché tutti noi e le generazioni che ci hanno preceduto abbiamo contribuito a pagarli. Acqua, Boschi, Spiagge, Immobili pubblici, Sistemi del Trasporto Pubblico, Scuole, Ospedali, Beni culturali non sono vostri, sono di Tutti. E un giorno, quando sarà finita questa ubriacatura di PRIVATO, potreste essere chiamati a risponderne ed a pagarne care le conseguenze. Dovete opporvi al denaro che produce denaro, perché la ricchezza di una società non può fondarsi sul valore dei titoli ma sui frutti della Terra e sul lavoro degli uomini. Uscite da questo girone infernale di bugie costruite ad arte, e diffuse da media asserviti, da chi ci vuole depredare per ridurci schiavi delle Banche e metterci al rango di colonie del Sud Europa, assieme a Portogallo, Spagna e Grecia (e poi toccherà alla Francia), sotto il tacco, ancora una volta, della Germania.
Oggi più che mai
Ribellarsi è Giusto e Necessario. Le popolazioni europee, a fronte di
Governi imbelli o asserviti, non credono più alla favola dei
“sacrifici oggi” e della “crescita domani”. Sono coscienti che
si può Lavorare tutti per
Lavorare meno. Il mondo e la natura non possono “appartenere” a
qualcuno soltanto, ma devono essere condivisi e accessibili a TUTTI.
La situazione in cui ci
troviamo oggi è la dimostrazione palese che il capitalismo realizzato,
che pone al centro la proprietà privata, è fallito così come è
fallito il socialismo realizzato che metteva al centro la proprietà
statale. La visione puramente economica del mondo mostra il suo limite
proprio in questa, ennesima, crisi. Il Privato e la Rendita finanziaria,
il denaro che produce denaro
hanno dimostrato che non sono la soluzione di nulla, anzi sono il
PROBLEMA.
E allora dobbiamo
cambiare visione, privilegiandone una ecologica, in cui la proprietà
comune (i Beni Comuni) venga posta al centro, affinché si arresti
la distruzione esponenziale delle ricchezze del Pianeta, che ci sono
state date in prestito, e sono nell’uso di tutti, e non nella proprietà
di pochi. Poiché per colpe che sono unicamente di chi usa il denaro per
produrre altro denaro stanno pagando la Natura e la Comunità degli
Uomini.
Se vogliamo salvare noi
e chi ci succederà dobbiamo “disarmare la finanza”. E dobbiamo
farlo a partire, ciascuno, dal proprio ruolo.
Voi sapete che quanto abbiamo detto è la verità, e che un
altro mondo è possibile e necessario. Voi, in ogni Consiglio
comunale, provinciale, regionale, nel Parlamento, ovunque siete stati da
noi eletti, dovete avere uno scatto d’orgoglio, e dire con chiarezza
che non volete sottostare al ‘diktat’ degli Usurai. Che non
accettate i tagli di fondi agli enti locali, che non accettate di
privatizzare i servizi pubblici, l’acqua, i rifiuti, la sanità, le
ferrovie… Voi dovete avere la coscienza del fatto che la creazione di
grandi Società private per gestire i Beni Comuni
va nell’interesse degli Usurai, e non dei Cittadini.
Noi, che vogliamo essere
considerati Cittadini, e non semplicemente Consumatori o peggio Sudditi,
vi chiediamo questo. Un sussulto di orgoglio e di dignità, se non altro
per i privilegi che tanti di voi hanno rispetto ai semplici cittadini.
Compite atti di disobbedienza civile. Su questo, su quanto farete o su
quanto vi impegnerete a fare, decideremo al momento del voto. E se gli
Economisti, nei loro prospetti e nei loro grafici, si dimenticano
dell’esistenza degli Uomini, noi Cittadini gliela faremo tornare in
mente.
Concludiamo questo
Appello con le parole, quanto mai attuali, che scrisse Papa Pio IX nel
1931. E vi chiediamo di riflettere e agire di conseguenza, ciascuno
secondo il ruolo che gli compete.
"E
in primo luogo ciò che ferisce gli occhi, è che ai nostri tempi non vi
è solo concentrazione della ricchezza, ma l'accumularsi altresì di una
potenza enorme, di una dispotica padronanza della economia, in mano di
pochi, e questi sovente neppure proprietari, ma solo depositari ed
amministratori del capitale, di cui essi però dispongono a loro grado e
piacimento. Questo potere diviene più che mai dispotico in quelli che,
tenendo in pugno il denaro, la fanno da padroni; onde sono in qualche
modo i distributori del sangue stesso di cui vive l'organismo economico,
e hanno in mano, per così dire, l'anima dell'economia, sicché nessuno,
contro la loro volontà, potrebbe nemmeno respirare". (Enciclica
Quadragesimo Anno - nn. 105 e 106, 1931)