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I
banchieri di Abramo e la crisi economica
Marcello
Pamio 28 ottobre 2005
Alan
Greenspan, il faccendiere dei
grandi imperi bancari privati come quelli delle famiglie Rothschild,
Warburg, Lazard & C., ha finito il suo mandato alla Fed (Federal
Reserve) e si accinge ad andare in pensione.
Tale banca o sistema di banche è letteralmente ed economicamente nelle
mani dei seguenti gruppi bancari privati: Rothschild Bank di Londra e
Berlino, Warburg Bank di Amburgo e Amsterdam, Lehman Brothers di NY,
Lazard Brothers di Parigi, Kuhn Loeb di NY, Israel Moses Seif Bank
d’Italia, Goldman Sachs di NY, e
Per tanto pochissime persone, oggi come ieri, controllano la banca più
influente del pianeta!
Alan
Greenspan, nato a New York in una famiglia ebrea[1]
in piena Grande Depressione (6 marzo 1926), è governatore della Fed da
oltre 18 anni, e il prossimo 31 gennaio 2006 lascerà la comoda e
potente poltrona al suo vice, Ben Bernanke.
Nonostante alla Casa Bianca si siano succeduti ben 4 presidenti: R.
Reagan, G.W.H. Bush, W. Clinton e W. Bush, Greenspan è sempre rimasto
al suo posto! Un potere non da tutti!
Tra qualche mese però la sua poltrona verrà prontamente occupata, come
ho detto, da Ben Bernanke, il cui nome completo è Ben Shalom Bernanke[2],
e stando a quello che si dice, il nuovo inquilino adotterà dal punto di
vista economico la vecchia visione dell’economista Irving Fisher[3],
il noto professore alla Yale university d’inizio secolo scorso.
Irvin Fisher è famoso per gli
addetti ai lavori, ma forse non tutti sanno che questo grande esperto di
finanza alla vigilia del disastroso crac che colpì gli Stati Uniti nel
Incrociamo le dita quindi nella speranza che
Shalom Bernanke riesca ad avere un approccio più realistico e
soprattutto un po’ più di fiuto rispetto ad Irving Fisher. Detto
questo però, si viene a sapere che il prossimo dirigente della Fed si
è laureato in economia ad Harvard ed è nientepopodimenoché “esperto
dell’economia americana degli anni della Grande Depressione”[5].
Avete capito? Esperto della Grande Depressione!
Questa
strana specificità da una
parte tira su il morale, perché se si dovesse verificare una crisi
economica come quella che paventano numerosi economisti e addetti ai
lavori (quelli che non si vedono in tivù), possiamo stare tranquilli:
al posto di comando c’è la persona giusta. Queste voci di corridoio
stanno allertando da tempo che siamo alla vigilia di un crac finanziario
molto più grave di quello del ’29!
Dall’altra però la scelta di questo personaggio un po’ preoccupa
perché significa che forse non si tratta di mero allarmismo, quello che
vanno dicendo questi economisti sul crollo economico.
L’altra questione che Ben Shalom dovrà risolvere - strettamente
collegata con quanto appena detto - è che il dollaro statunitense
continua ad essere stampato nonostante la dichiarazione di bancarotta
decretata il 15 agosto del
Ho
detto purtroppo per il semplice fatto che
Per capire questo punto facciamo un passo indietro.
Nella cittadina di Bretton Woods del New Hampshire, nel 1944 si decise
il famoso “Gold standard”, in pratica il rapporto di cambio fisso tra le
varie valute, tutte quante agganciate al dollaro, mentre il dollaro
agganciato all’oro (il famoso 35 dollari l’oncia di oro). Venne così
decisa la convertibilità di TUTTE le monete nel dollaro e SOLAMENTE il
dollaro in oro!
In soldoni: se uno Stato voleva comperare oro, doveva per forza
acquistare dollari, e questo naturalmente per la gioia dei banchieri
privati della Fed!
Nel 1971 Nixon dovette abolire Bretton Woods - sganciando il
biglietto verde dall’oro - non per qualche strategia economica ma
perché le riserve di oro a Fort Knox coprivano una infinitesima
percentuale dei dollari in circolazione! Pensate che dieci anni fa le
riserve auree dei paesi del mondo non superavano le 200.000 tonnellate
eppure il corrispettivo in oro delle banconote in circolazione era di
75.000.000 di tonnellate d’oro! E questo dieci anni fa, figuriamoci
oggi!
La
totalità delle banconote in circolazione è priva di controvalore e
pertanto è “carta igienica” che ha valore solo perché noi le
riconosciamo un valore. Carta che però crea debito! Debito che noi
paghiamo con le tasse!
La storica decisione di Nixon fu presa quando i paesi dell’OPEC[6]
quadruplicarono il prezzo del petrolio chiedendo all’America il
pagamento in oro invece che in dollari!
Oro che nessuno aveva e che nessuno
ha tuttora!
Per cui oggi non stupiamoci se i principali Stati soffrono di un
indebitamento spaventoso nei confronti delle grandi banche private (e
delle famiglie che stanno dietro). Debito che NON verrà mai e poi mai
risolto con la consueta e normale politica economica nazionale, anche
perché, diciamocelo tra noi, coloro che gestiscono tali debiti non
hanno alcuna intenzione di liberare gli Stati e farli uscire da questa
mortale morsa.
Lo
scopo è esattamente il contrario: mantenere schiave le persone.
Ma
se scoppiasse una crisi economica oggi, chi ci guadagnerebbe e
soprattutto chi ci perderebbe? Per rispondere a questa domanda vediamo
cos’ha scatenato
Il fallimento a catena che ne è seguito ha permesso alle banche di
entrare in possesso di migliaia di aziende, negozi e industrie! Ecco chi
ne ha beneficiato!
Quindi, oggi come allora, se dovesse succedere qualcosa sicuramente è
un qualcosa di pilotato e manovrato dall’alto, da molto in alto.
E allora qual è la soluzione per la crisi economica?
La soluzione che offre il Sistema è la guerra: ma non solo la guerra
come la intendiamo normalmente e la vediamo oggi in Iraq, ma anche
quella contro il terrorismo, contro il cancro o il fantomatico Hiv
dell’AIDS, o che ne so, contro le spore dell’antrace o il virus
della SARS e dell’influenza aviaria.
Queste guerre da una parte mettono in moto la macchina industriale
dandoci l’illusione di produttività allontanando lo spettro della
crisi (armi, equipaggiamenti, farmaci, vaccini, accessori per la
difesa), dall’altra servono (sempre al Sistema) per instillare nelle
masse, attraverso un vero e proprio terrorismo mediatico criminoso, il
virus pericolosissimo della paura e del terrore!
“Terrorismo”
e “terrore” hanno la medesima radice “ter”, che significa “far
tremare”. In pratica questo deleterio virus ha la funzione di “bloccare”, “paralizzare” le
coscienze delle persone. Tanto più le coscienze sono bloccate, tanto più
le persone sono controllabili e manovrabili.
Questo è in sintesi il giochetto perverso del controllo che il Sistema
ha plasmato per noi.
Manovrando l’economia del pianeta riescono contemporaneamente a
strozzare i paesi (e di conseguenza i loro cittadini), a scatenare le
guerre (movimentando la macchina bellica) e instillare il panico o la
paura (che blocca le coscienze).
Risultato
finale: controllo dell’Uomo e sull’Uomo!
E
noi cosa possiamo fare per difenderci da tutto questo?
Lasciando la bacchetta magica di Harry Potter all’editoria, se
integriamo veramente come lavora il Sistema abbiamo la possibilità di
crescere anche e soprattutto dal punto di vista evolutivo. Perché in
una visione più sottile degli accadimenti, anche un eventuale disastro
economico mondiale ha la sua importanza eccome.
La paura
Il primo punto importante è
vincere le paure che ci bloccano.
La paura è sempre mancanza di conoscenza, e infatti noi abbiamo paura
di quello che non conosciamo (malattia, morte, virus, ecc.)
Impariamo a non credere a nulla di quello che ci viene detto attraverso
i media (tutti nelle loro mani). Il terrorismo islamico, la pandemia di
aviaria, la “moria delle vacche”
per usare le parole del grande Totò, ecc. sono semplici invenzioni
o esagerazioni per
condizionare la nostra vita.
Ragioniamo di più con la nostra testa e soprattutto teniamo spento il
tubo catodico.
Il denaro
Questo punto è molto difficile
perché, mentre posso decidere di non leggere i giornali di regime e di
non accendere la televisione, l’economia non dipende strettamente da
me. I soldi arrivano per così dire dall’esterno. Ma la lezione di
vita che dobbiamo apprendere da una eventuale crisi economica è il
risparmio evitando gli sprechi. In una società liberista e
capitalistica creata ad hoc come la nostra, la televisione ci ha
inculcato nelle menti che il benessere si ottiene comperando questo o
possedendo quello. Niente di più falso e deviante dal punto di vista
evolutivo.
Il vero benessere è quello che maturiamo dentro di noi e non fuori!
Quante sono le persone benestanti che hanno tutto ciò che desiderano di
materiale, perché possono permetterselo, e sono vuote e aride?
I grandi illuminati greci dicevano che “la
felicità non è possedere ciò che si desidera, ma non desiderare ciò
che non si possiede”. Oggi i mezzi di massa ci fanno (non
casualmente) desiderare e sognare in tutti i modi attraverso belle
donne, bei uomini, lusso sfrenato, gossip, ecc., cose e/o stili di vita
che non potremo MAI avere, e questo crea delle illusioni che svuotano le
persone dalla loro vera natura umana. Le persone così passeranno intere
vite a desiderare e/o sognare una cosa, e alla fine quando magari
l’avranno raggiunta saranno veramente felici? Assolutamente no, perché
ne ricercheranno altre e poi altre ancora, in un circolo vizioso mortale
per l’anima.
E’ necessario per questo punto re-imparare il vero valore del denaro
che è solamente una sistema convenzionale di scambio e null’altro. Il
denaro non è il fine, ma il mezzo!
Comunione
L’altra cosa che fa il
Sistema è Divide et impera, cioè dividere per imperare e controllare.
Ci hanno sempre detto che con i cellulari, i videogames, internet e la
televisione le persone sarebbero state più vicine. E vero? Anche in
questo caso purtroppo la risposta è no! Siamo sempre lontani e isolati
tra di noi.
In questa epoca particolare è necessario non di-videre ma con-dividere:
unirsi, aiutarsi a vicenda, trovarsi per mettersi in discussione e
scambiarsi le informazioni. Solo così potremo crescere.
Basta con la lobotomizzazione catodica di massa!