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Sopra la banca l'usuraio
campa, sotto la banca il cittadino crepa
di Nereo
Villa - www.open-economy.org
Che le banche (IOR compreso) siano vissute dalla gente
come le istituzioni legalizzate dello strozzinaggio è una realtà
incontrovertibile. E che la stessa istituzione bancaria sia stata
aspramente contestata da noti personaggi della destra e della sinistra
può essere ben riassunto dalle frasi di due famosi personaggi: Ezra
Pound - "i politici non sono altro che i camerieri dei
banchieri"; Bertold Brecht - "che cos'è una rapina in banca a
confronto della fondazione di una banca?"
Quanto segue è la spiegazione sintetica della struttura,
della funzione e quindi dell'essenza stessa dello strumento monetario.
Per quanto riguarda lo IOR (banca vaticana), si osservi la storia del
caso Marcinkus (Banco Ambrosiano) e di Calvi, le connessioni dello IOR
con la mafia americana e l'articolo 2266 del catechismo romano (premessa
teologica della "guerra giusta"), in cui viene giustificata la
"guerra giusta" e perfino la pena di morte.
Per quanto riguarda banche e multinazionali, occorre prendere coscienza
che a partire dal 1700 ad oggi si è realizzata una forma cancerogena di
sovranità monetaria internazionale e sovranazionale: l'oro, che dalla
prima metà del 1900 aveva svolto la funzione di comune denominatore
delle varie monete, non bastava più a soddisfare la sempre più
crescente necessità di liquidità. Lo strumento capace di assolvere
tale necessità fu ed è la sostituzione-truffa della moneta nominale
con la moneta merce: chi emette moneta se ne attribuisce
autoritativamente la proprietà pur non essendo proprietario di alcun
valore corrispondente alla moneta emessa.
Tale modifica, procede attraverso i seguenti passaggi del mondo
occidentale, occultamente degenerativi di tutto il tessuto sociale:
- 1694: l'oro viene trasformato in carta dalla banca d'Inghilterra, il cui
fondatore William Paterson, dichiara spregiudicatamente: "Il
banco trae beneficio dall'interesse su tutta la moneta che crea dal
nulla".
- 1773: la truffa funzionò al punto che un secolo
dopo si trasformò in cinismo, e nel 1773 Amschel Mayer Rothschild, il
fondatore tedesco di tale impero finanziario dichiarava addirittura: "La
nostra politica è quella di fomentare le guerre, ma dirigendo
Conferenze di Pace, in modo che nessuna delle parti in conflitto possa
ottenere guadagni territoriali. Le guerre devono essere dirette in modo
tale che le Nazioni, coinvolte in entrambi gli schieramenti, sprofondino
sempre di più nel loro debito e, quindi, sempre di più sotto il nostro
potere".
- 1885: Marx svela nel Capitale (Libro I, capitolo 24, paragrafo 6, Editori Riuniti, Roma 1974, pp. 817-818) i tratti truffaldini del meccanismo su cui stavano crescendo le banche centrali: "Fin dalla nascita le grandi banche agghindate di denominazioni nazionali non sono state che società di speculatori privati che si affiancavano ai governi e, grazie ai privilegi ottenuti, erano in grado di anticipare loro denaro. Quindi l’accumularsi del debito pubblico non ha misura più infallibile del progressivo salire delle azioni di queste banche, il cui pieno sviluppo risale alla fondazione della Banca d’Inghilterra (1694). La Banca d’Inghilterra cominciò col prestare il suo denaro al governo all’otto per cento; contemporaneamente era autorizzata dal parlamento a battere moneta con lo stesso capitale, tornando a prestarlo un’altra volta al pubblico in forma di banconote. Non ci volle molto tempo perché questa moneta di credito fabbricata dalla Banca d’Inghilterra stessa diventasse la moneta nella quale la Banca faceva prestiti allo Stato e pagava per conto dello Stato gli interessi del debito pubblico. Non bastava però che la Banca desse con una mano per aver restituito di più con l’altra, ma, proprio mentre riceveva, rimaneva creditrice perpetua della nazione fino all’ultimo centesimo che aveva dato", ma questo punto rimane inascoltato dai comunisti stessi. Oggi, le parti sociali non hanno ancora compreso che la riduzione del potere d'acquisto dei salari non è imputabile ai datori di lavoro o ai governi, ma alle banche centrali, perché solo esse hanno il potere di determinare arbitrariamente spinte inflazionistiche o deflazionistiche, costringendo gli imprenditori o a cessare le attività produttive o ad accettare la flessibilità, adeguando costi e prezzi alle oscillazioni dei valori monetari che guidano la stessa globalizzazione dei mercati. In tal modo il principio cardine del regime contrattuale: "Il contratto ha la forza di legge tra le parti" è rovesciato nel nuovo principio: "La legge ha forza di contratto tra le parti". E la legge della moneta non la fa né il datore di lavoro, né il governo, ma il padrone dei (nostri) soldi: il governatore della banca centrale. (Quindi le contestazioni relative alla flessibilità, non avrebbero dovuto essere sollevate nei confronti dei datori di lavoro, ma nei confronti delle banche centrali, da governo, datori di lavoro e lavoratori, uniti sullo stesso fronte. Le rivendicazioni sindacali basate sul plusvalore sono ormai impossibili perché, con la globalizzazione dei mercati, viene meno la possibilità di un ragionevole affidamento sulla esistenza stessa del profitto. Ciò è confermato dalle imponenti crisi economiche, come nel settore automobilistico).
- 22 luglio 1944: gli Stati del mondo disegnano un
nuovo sistema monetario in un'anonima località americana, Bretton Woods.
In questo nuovo sistema, tutte le monete erano convertibili nel dollaro
e solo questo era convertibile in oro. Allo stesso tempo venne istituito
il Fondo Monetario Internazionale (FMI), con lo scopo di venire
in soccorso a quei paesi che non potevano sostenere la parità
determinata a Bretton Woods tra le monete. Tali accordi ebbero
principalmente tre conseguenze:
1) gli Stati Uniti cominciarono a stampare più dollari che giornali,
dato che era la loro moneta a garantire l'equilibrio del sistema;
2) tutti gli Stati del mondo costituirono riserve per l'emissione di
banconote utilizzando dollari, di cui c'era sul mercato finanziario una
grande offerta (all'inizio degli anni Settanta, l'80 per cento delle
riserve valutarie di tutti gli stati del mondo erano costituite da
dollari;
3) il FMI controllava le politiche economiche di tutti i paesi del mondo
attraverso il ricatto della leva monetaria. Stati Uniti ed Inghilterra
avevano contribuito con l'80% di propri versamenti alla costituzione del
FMI, e pertanto ne condizionavano l'attività in maniera determinante.
Il sistema resse senza particolari scossoni fino al 1970. Ogni tanto il
FMI interveniva a "aiutare" paesi in difficoltà con il cambio
della propria valuta, obbligandoli a politiche keynesiane per renderli
più docili e sottomessi agli interessi delle potenze occidentali. Il
crac si ebbe quando i paesi aderenti all'OPEC, ovvero il cartello
dominato dagli arabi dei paesi produttori di petrolio, decisero di
aumentare considerevolmente il prezzo del barile (che quadruplicò in
pochi mesi) e di rifiutare i pagamenti in dollari, pretendendo il
pagamento in oro. I paesi dell'Occidente che, come accennato, avevano
riserve in gran parte costituite da dollari, cercarono di cambiare
questi dollari e farsi restituire l'oro che avrebbe dovuto essere
custodito nei forzieri di Fort Knox, per poter fare fronte ai propri
debiti. Ma gli americani non avevano oro a sufficienza, dato che già
allora il totale del circolante era di gran lunga superiore all'oro
esistente su tutta la terra. (Per dare l'idea della proporzione fra
oro e valore monetario circolante, occorre considerare che le attuali
riserve auree dei paesi del mondo non superano le 200.000
tonnellate. Eppure il corrispettivo in oro di tutte le banconote e gli
equivalenti monetari che girano per il mondo ai prezzi correnti ammonta
a un corrispettivo di 75.000.000 di tonnellate di oro. Non è uno
scherzo: settantacinque milioni di tonnellate, che ovviamente non
esistono... e questi dati sono solo del 1995!)
- 15 agosto 1971: Nixon annuncia perciò a Camp
David la decisione di sospendere la convertibilità del dollaro in oro,
e perciò l'abrogazione unilaterale degli accordi di Bretton Woods
svincola il dollaro dal cambio con l'oro. Questa data (agosto '71)
costituisce una pietra miliare nella storia del denaro: è il momento
cruciale per comprendere la vera natura della moneta. Da allora,
infatti, il denaro è definitivamente svincolato da ogni relazione con
l'oro. Da allora, i paesi hanno continuato a stampare denaro, fondandolo
senza una base "solida", cioè sul nulla.
- Situazione attuale: la grande modifica effettuata
consistente nel fatto che chi emette moneta (senza limite e senza costo)
se ne attribuisce la proprietà a titolo esclusivo, comporta una occulta
metastasi nel tessuto sociale, chiamata debito pubblico, che è
conseguenza logica di questa gigantesca truffa: la banca emette
moneta prestandola. Prestare denaro è una prerogativa del
proprietario. La banca emittente è per legge dichiarata proprietaria
del denaro all'atto dell'emissione. Ma se la banca emette denaro senza
valore come mai il denaro ha valore? Chi crea il valore monetario è
il cittadino, cioè la comunità, attraverso il sudore della fronte e
accettando la convenzione di tale moneta, che non ha altro riscontro se
non la sua accettazione. Il sistema bancario invece se ne appropria, ed
è oramai avviato a conquistare tramite la sovranità monetaria una
sovranità sovranazionale, cioè mondiale. Questo rovesciamento
contabile ha realizzato un macroscopico indebitamento di tutti i popoli
del mondo verso il sistema bancario: è il fenomeno delle società
multinazionali, che conquistano tutti i mercati sbaragliando ogni
concorrenza:
1) le multinazionali sono controllate dai medesimi gruppi che
strumentalizzano il sistema monetario;
2) esse hanno di conseguenza a disposizione, come le banche centrali,
senza costo e senza limite tutto il denaro che vogliono (motivo per cui
non è possibile nei loro confronti alcun tentativo concorrenziale da
parte delle normali imprese commerciali; e da ciò deriva l'inutilità
di codificare le cosiddette leggi antitrust poiché il problema che sta
a monte è quello di sottrarre il dominio della moneta al sistema
bancario). Perciò lo strumento monetario, che dovrebbe essere
strumento, appunto, al servizio della collettività, in effetti è una
minaccia alla libertà del cittadino e dei popoli. Il cosiddetto
oro-carta (la cartamoneta) è stato accettato come fatto del tutto
normale e ragionevole. Il suo valore è convenzionale, così come
convenzionali sono il metro o il chilogrammo come unità di misura. Ma al
valore convenzionale monetario è stato aggiunto qualcosa di più: il
convincimento (erroneo) che esista un limite oggettivo alla emissione
della moneta, e cioè che stampare moneta non sia gratuito (come invece
è) perché tale stampa sarebbe condizionata dalla disponibilità di un
bene reale e limitato: l'oro. In realtà, invece, la collettività
da' merce (che ha un costo) in cambio di cartamoneta, che costo non ha
(se non quello tipografico): succede cioè che un valore convenzionale
può concretizzarsi in un bene reale, oggetto di diritto di proprietà:
la (carta)moneta. Tradizionalmente questo valore era però generato dal
fatto che, ritenendosi il valore un "qualcosa" connesso alla
materia, si riteneva di definire il valore monetario come
"intrinseco" all'oro. E, una volta "inventata" la
cartamoneta, si giustificava il suo valore sulla base della riserva
aurea depositata in banca. Senonché questa costruzione è venuta a
cadere dopo l'abolizione degli accordi di Bretton Woods decretata nel
'71. E quindi oggi la (carta)moneta ha la veste del "titolo di
credito", anche se tale non è: l'espressione riprodotta sulle
vecchie banconote italiane era infatti quella tipica della cambiale al
portatore sottoscritta dal Governatore della Banca Centrale: per es.:
"£ 100.000 pagabili a vista al portatore). Ma che la (carta)moneta
sia una falsa cambiale generatrice di debito pubblico emerge dal fatto
che, se si presenta la banconota all'incasso, la banca non paga ed è
autorizzata dalla legge a non pagare né con oro, né con altro valore
(inoltre la cambiale normale si estingue col pagamento, mentre la
banconota continua a circolare, dopo ogni transazione,
indefinitamente).
La strategia di dominazione dei mercati è basata sulla confusione,
deliberatamente preordinata nella coscienza del cittadino, tra i due
concetti di valore creditizio e valore convenzionale. La non
consapevolezza della differenza fra valore convenzionale e valore
creditizio permette a poche famiglie di furbi guerrafondai di dominare
il mondo e schiavizzare il popolo esattamente come ai tempi di Iside e
delle piramidi: spacciando sottoforma di titolo di credito il valore
convenzionale, il sistema bancario consegue lo scopo di appropriarsi dei
valori convenzionali prodotti dalla collettività, in quanto è chi
accetta una convenzione che crea la convenzione stessa, e quindi è la
collettività che, accettando la moneta come unità di misura e mezzo di
pagamento ne crea e ne conserva il valore, e, di conseguenza, ne
dovrebbe detenere la proprietà. La banca invece, approfittando del
fatto che l'emissione del titolo di credito (il cosiddetto "pagherò
la cambiale") è prerogativa del debitore, apparendo come debitore
sulla banconota, ed arrogandosi il diritto di emettere il titolo di
credito (la banconota), si è impadronita della proprietà della moneta.
Con questo sistema riesce a trasformare un debito apparente in un
arricchimento sostanziale. La scritta che compariva sulla banconota, per
es.: "£. 100.000 pagabili a vista al portatore" stava a
significare che, esibendo questo documento alla banca, essa avrebbe
dovuto corrispondere con l'equivalente merce (oro). Ma poiché ora
(addirittura per legge) la banca non può convertire in oro i titoli
monetari, essa è autorizzata ad emettere questa cambiale (che è una
falsa cambiale in quanto senza scadenza né responsabilità) con la
"garanzia" di non pagarla. La banca realizza così un doppio
lucro pari alla differenza tra valore nominale e costo tipografico
della moneta - a cui aggiunge poi gli interessi sul "prestato"
- e trasforma un proprio debito apparente in un arricchimento
sostanziale mediante un macroscopico rovesciamento contabile di cui
nessuno si scandalizza - forse perché troppo evidente - e che le
consente di appropriarsi di un valore che non ha nulla a che vedere col
credito. Perché il credito si estingue col pagamento e la moneta invece
continua a circolare.
Queste sono le vere ragioni che determinano ogni guerra, compresa quella
futura all'Iraq [quest'articolo è stato scritto nel mese di marzo],
probabilmente per sostituire all'oro che manca, l'oro nero, il petrolio.
È tempo, dunque, che l'opinione pubblica si renda conto che chi crea il
valore della moneta non è chi la stampa o la emette, ma chi l'accetta
come mezzo di pagamento, cioè la collettività dei cittadini. La
mancanza di questa consapevolezza fa sì che ad appropriarsi del valore
monetario non siano i popoli, ma il sistema bancario internazionale, in
virtù del monopolio culturale della categoria dei valori convenzionali.
Su queste premesse si può comprendere l'esatta portata della lettera
spedita da uno dei Rothschild alla Ditta Kleimer, Morton e Vandergould
di New York il 26 giugno 1863: "...Pochi comprenderanno
questo sistema, coloro che lo comprenderanno saranno occupati nello
sfruttarlo, il pubblico forse non capirà mai che il sistema è
contrario ai suoi interessi".
Dai tempi di Copernico la concezione del mondo è
mutata solo in senso eliocentrico, non riguardo al sistema monetario ed
alle conseguenti imposizioni fiscali, che sono rimaste ancora quelle
precedenti al copernicanesimo ed al cristianesimo. Il sistema, in quanto
basato sulla violazione dei più elementari diritti umani, sta
assistendo al suo inevitabile crollo. D'altra parte va ricordato che la
concezione copernicana fu considerata permessa dalla chiesa cattolica
romana solo nel 1822 (Santo Uffizio dell'11 settembre 1822)! Forse che
per la socializzazione della moneta (reddito di cittadinanza, proprietà
del portatore della moneta, fiscalità monetaria, reddito di
cittadinanza e triarticolazione dell'organismo sociale) si dovranno
attendere tempi altrettanto lunghi, cioè fino a quando tutto ciò non
sia riconosciuto non dalla chiesa ma dai partiti, dalla scienza
ufficiale e dai massmedia?