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Banca
israeliana indagata per i conti delle vittime dell’Olocausto
di
Rajeev Syal - http://www.telegraph.co.uk - 25 luglio 2004
La
sussidiaria londinese della seconda maggior banca israeliana è sotto
inchiesta per alcuni milioni di sterline appartenute a vittime
dell’Olocausto.
Ispettori
della Knesset, il parlamento israeliano, stanno esaminando la
documentazione sui conti
della Banca Leumi tra il 1933 e il 1941.
Sembra di capire che il mese
prossimo sarà trasmesso alla Knesset un rapporto che suggerisce come il
denaro delle vittime dell’Olocausto sia stato trattenuto a Londra. La
banca ha respinto queste accuse dichiarando di cooperare volontariamente
con gli investigatori.
Il capo degli ispettori, Yehudah Barlev, ha dichiarato di aver
identificato il mese scorso nella banca Leumi più di 180 conti
dormienti e sospetta di un altro centinaio per un deposito di decine di
milioni di sterline.
Ha riferito al comitato della Knesset come: “L’evidenza suggerisce
che la banca era a conoscenza di questi fondi ma non li ha resi
disponibili ai famigliari delle vittime.”
L’investigazione in
corso a Londra è incentrata sui conti aperti alla Anglo-Palestine Bank,
il precedente nome della Banca Leumi prima della Seconda Guerra
mondiale. La banca venne creata nel 1902 da finanzieri ebrei per aiutare
la colonizzazione della Palestina e fino agli anni ‘30 aveva attirato
migliaia di investitori. Quando paesi come Germania, Austria,
Cecoslovacchia, Polonia e Italia caddero sotto l’influenza nazista,
gli ebrei di questi paesi vennero classificati dalla Gran Bretagna come
“nemici” e i loro depositi vennero sequestrati. Il governo
britannico ordinò alla banca di consegnare i conti di quegli ebrei ad
un apposita custodia.
Gli ispettori della Knesset sostengono che questo non è sempre
accaduto; invece, l’Anglo-Palestine Bank trasferì segretamente i
“conti nemici” al suo ufficio londinese per nascondere il denaro.
Il Telegraph ha
ritrovato documenti che dimostrano come allora i funzionari britannici
in Palestina abbiano sospettato che mancasse qualcosa.
Nel Rapporto sulla Custodia delle Proprietà Nemiche, compilato dal
governo britannico nel dicembre 1941, un ufficiale superiore scrisse:
“Nel corso di queste investigazioni è stato accertato come la banca (Anglo-Palestine)
intenda trasferire i conti dei correntisti stranieri in “territorio
nemico” al loro ufficio di Londra. La custodia ha chiesto e ottenuto
la restituzione dei conti di questi corrispondenti. Queste restituzioni,
comunque, non sono accurate.”
Il procuratore legale israeliano Gil Raveh, del cui bisnonno la famiglia
venne sterminata nell’Olocausto, ha chiesto un’azione al governo
israeliano sostenendo come sia stato cinico il fatto che i ministri
abbiano accusato soltanto le banche svizzere per non aver restituito i
soldi dell’Olocausto. “E’ un oltraggio morale che le
organizzazioni ebraiche abbiano promosso la campagna contro le
istituzioni europee mentre succedeva una cosa del genere,” ha
sottolineato.
Yona Fogel,
vicepresidente esecutivo del Gruppo Banca Leumi ha dichiarato che a
Londra non ci sono conti nascosti appartenenti a vittime
dell’Olocausto. “Gli investigatori sono venuti in febbraio nei
nostri uffici di Londra. - ha precisato - La banca aveva trasferito
tutti i conti alla custodia nel periodo tra il 1933 e il 1940. Da
allora, noi abbiamo sostenuto i progetti per distribuire il denaro delle
vittime dell’Olocausto.”
Ha dichiarato come la banca dal 1933 al 1944 abbia trasferito i nomi e i
conti alle autorità britanniche. Ogni acconto residuo venne trasferito
nel 1948, sottolineando come: “C’erano
meno di 10.000 conti dormienti dal periodo 1902-1955 e il 99 percento di
questi avevano meno di una sterlina.”
Ha sostenuto come le accuse siano particolarmente dolorose perché molti
impiegati della banca sono discendenti di vittime dell’Olocausto.
“Questo è insultante e non vero, - ha aggiunto - sono sicuro che la
banca verrà assolta dalla Knesset.”
Tratto da: http://www.telegraph.co.uk/news/main.jhtml?xml=/news/2004/07/25/nhol25.xml&sSheet=/news/2004/07/25/ixhome.html